Le resistenze in Difesa alla attuazione dello smart-working in modalità ordinaria, per come previsto dal D.L. 18/2020. Ferie forzate per la fruizione di quelle 2019 non godute per motivi personali, altri istituti e infine l’esenzione dal servizio. Si evidenzia un approccio pregiudizialmente negativo, che si ripropone anche nell’emergenza:c’è chi teorizza “insuperabili preclusioni oggettive” e parla di “irrealizzabilità” per l’attuazione del lavoro agile. Il problema particolarmente evidente a Piacenza-POLO e Milano-CERIMANT. Lettera di FLP DIFESA al Capo di SME gen. Salvatore Farina

Notiziario FLP DIFESA N. 33 del 9 aprile 2020 –

Il Capo di SME, gen. Salvatore Farina

La recente normativa in materia di emergenza da coronavirus, ha introdotto in modo drastico nel mondo del lavoro il principio che la prestazione lavorativa ordinaria debba essere svolta in “smart working”, tanto che il dl 9 del 2 marzo 2020 all’art. 18 incentiva le amministrazioni a maggiormente dotarsi di materiale informatico al fine di gestire l’emergenza, che successivamente il DPCM 11 marzo 2020 all’art. 1 c.6 ribadisce che “…le pubbliche amministrazioni assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente…”, e che ancora il DL 18 del 17 marzo 2020 all’art. 87, commi dall’1 al 3, sancisce :

  • che, sino alla cessazione dello stato di emergenza, il lavoro agile rappresenta la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle PP.AA. che, conseguentemente, limitano la presenza del personale negli uffici per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro, anche per la gestione dell’emergenza, e prescindono dagli accordi individuali e dagli obblighi informativi di cui agli artt. da 18 a 23 della L. 81/2017;
  • che la prestazione lavorativa in lavoro agile può essere svolta anche attraverso strumenti informatici nella disponibilità del dipendente qualora non siano forniti dall’amministrazione;
  • che solo quando non sia possibile ricorrere al lavoro agile, le amministrazioni utilizzano gli strumenti delle ferie pregresse, del congedo, della banca ore, della rotazione e di altri analoghi istituti, nel rispetto del CCNL;
  • infine che, esperite tali possibilità, le amministrazioni motivatamente possono esentare il personale dipendente dal servizio, configurando tale assenza come servizio prestato a tutti gli effetti senza la corresponsione dell’indennità di mensa ove prevista.

Tale disciplina è stata fatta propria e dettagliata dalla Funzione Pubblica con propria Direttiva, la  n. 2 del 02 aprile 2020, evidentemente con relativamente scarso successo, tanto da indurre la nostra Federazione a rappresentare – in maniera ripetuta e in tutte le sedi, Funzione Pubblica in primo luogo ma anche presso le diverse Amministrazioni, tra le quali naturalmente la Difesa – la  necessità di dare attuazione in forma massiva alle disposizioni relative al lavoro agile proprio al fine di garantire contestualmente l’attività delle Amministrazioni e la tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori oltre che della collettività intera.

Quale estrema ratio, FLP è arrivata addirittura a diffidare (nota S.G. FLP del 12.03.2020) tutte le Amministrazioni affinchè fosse data immediata, piena e completa attuazione a quanto previsto dalla norma, e dunque prima di tutto il collocamento di tutto il personale possibile alla modalità di lavoro agile, senza pregiudiziali, e l’individuazione immediata e concreta delle attività considerate indifferibili da rendere in presenza.

Ebbene, come abbiamo avuto modo di evidenziare in precedenti Notiziari, nella nostra Amministrazione  si sono registrate notevoli resistenze in molti Enti all’applicazione delle norme e delle indicazioni sopra richiamate, nonostante le indicazioni anche corrette che sono venute dagli Organi Programmatori, con il ricorso alla forzata utilizzazione delle ferie pregresse e dell’esenzione dal servizio.

Questa impropria applicazione è avvenuta in modo più significativo nella Forza Armata Esercito, e in particolare in alcuni Enti di primaria importanza come il Polo di mantenimento Pesante Nord di Piacenza e il Cerimant di Milano, Enti che peraltro insistono nelle aree martoriate pesantemente dalla diffusione del coronavirus, e che dunque dovrebbero essere maggiormente attenzionate dai dirigenti territoriali, anche tenuto conto delle gravissime responsabilità penali che la disciplina antinfortunistica attribuisce loro.

In merito FLP Difesa ha scritto una nota per il Capo di SME, in allegato al presente Notiziario.

p.. LA SEGRETERIA NAZIONALE – Maria Pia Bisogni – Maria Teresa D’Urzo

Allegato: 08.03.2020 – nota FLP DIFESA a Capo di SME su S-W, ferie pregresse etc.