Il primo confronto da noi richiesto con A.D. sulle problematiche innescate dal virus. FLP DIFESA denuncia la sinora grave carenza di informazioni, e sottolinea l’impegno di tutto il personale. Il D.G. accoglie la nostra proposta di un protocollo nazionale per la fase 2, e valuta attentamente le nostre proposte di integrazione e modifica della sua bozza. Protocollo e non accordo, sulla linea di quanto fatto con il Governo e in F.P., e anche separato rispetto a quello AID. Le informazioni del D.G. sulle partite economiche inevase e le nostre richieste al riguardo: subito il via alla trattativa FRD 2020

Notiziario FLP DIFESA n. 43 del 5 maggio 2020 –

Si è svolta ieri 5 maggio u.s. la riunione in videoconferenza con il D.G. di Persociv, dott.ssa Montemagno, a seguito delle sollecitazioni di cui alla nostra lettera ai vertici AID e AD del 20 aprile (vds Notiziario n. 36 del 20 aprile u.s.). La riunione si è incredibilmente svolta ancora una volta a tavoli separati; a tal riguardo, FLP Difesa ha sottolineato l’inopportunità di mantenere tale modalità di relazione, che rende il percorso irto di ostacoli e ne riduce l’incisività, ancor più nell’emergenza, dove gli obiettivi dovrebbero essere comuni e condivisi.

FLP Difesa ha in premessa manifestato il proprio riconoscimento per l’operato svolto nel corso dell’emergenza dal personale civile e militare della Difesa, e più in generale da tutto il lavoro pubblico che ha dimostrato come la storica patente di fannullonaggine dei pubblici dipendenti non fosse altro che una bufala mediatica.

Ma, posto che I protocolli sottoscritti con la Funzione Pubblica del 3 e dell’8 aprile (quello siglato da CSE) prevedono che per la materia in questione sia fatta informazione e confronto, sia sul livello nazionale che su quello locale, abbiamo anche preso atto che finalmente, dopo la totale assenza di relazioni sindacali che ha caratterizzato fino ad oggi la emergenza sanitaria nel Ministero Difesa, si sia dato il via alla ripresa delle attività per cominciare a dare risposte alle numerose richieste di informazioni e soprattutto per la definizione, come da noi per primi richiesto, di una bozza di protocollo nazionale per la fase 2 dell’emergenza COVID-19.

In avvio di riunione,  FLP Difesa ha sollecitato il riscontro alle numerose questioni poste a più riprese nel corso di questi due mesi, con particolare riguardo alle evidenze della fase 1, alle ricadute della pandemia sui propri dipendenti, e dunque ai dati statistici di coinvolgimenti e delle sedi di contagio, ai finanziamenti per l’acquisto di DPI e dei Presidi di pulizia e di sanificazione. A tal proposito,  abbiamo sottolineato la necessità di rivedere il modello degli appalti di pulizia ordinario, ormai arrivati a livelli di infima qualità,  l’ assenza di disposizioni di vertice, e la disomogeneità delle indicazioni sul territorio, alcune criticità degli interventi antinfortunistici e quelle connesse con l’attuazione dello Smart-Working (S-V). Molto spesso si è palesato in Difesa un pregiudizio nei confronti di tale modalità di prestazione, vista come strumento per ridurre le presenze, e non come modalità organizzativa da sostenere e promuovere anche in ottica di stabilizzazione post-emergenza, rispetto alla quale la ridotta disponibilità degli accessi da remoto, che sono stati riservati ai livelli dei Capi Uffici e sono stati quasi completamente preclusi agli addetti, ha influito negativamente svuotando di contenuti il lavoro agile nell’escluderlo da una quota importante delle sue prestazioni ordinarie. E anche la scelta di alcuni Enti di mettere in esenzione tout court tutto il personale, muove verso la stessa direzione di non prevedere il minimo spazio di accesso allo smart-working, in virtù dei margini di discrezionalità rimasti in capo ai Dirigenti e ai Capi degli Uffici. E sempre nella stessa direzione è andata l’indisponibilità, da più parti rilevata, di non consentire il rinvio delle ferie residue 2019 al 30 giugno ai lavoratori in SW. In ogni caso, abbiamo richiesti dati numerici e statistici relativi alle percentuali di personale amministrativo e tecnico che ha fatto ricorso al lavoro agile.

Di qui, per noi,  l’esigenza del protocollo nazionale, ma anche di prevedere gli sviluppi operativi per il dopo emergenza, e dunque di lavorare ad una intesa propedeutica all’adozione di un Regolamento di attuazione dello SW per tutto il territorio nazionale, come previsto originariamente dalla Direttiva 3/2017 della FP.

La FLP Difesa ha altresì rappresentato la necessità di riprendere urgentemente tutti gli argomenti rimasti in sospeso prima dell’emergenza coronavirus: sottoscrizione definitiva dell’accordo FRD 2019 per consentire il pagamento dei relativi conguagli (Turni, Reperibilità, PPL, FUS, Performance individuale ed organizzativa, posizioni organizzative); avvio della contrattazione del FRD 2020, previa quantificazione delle risorse economiche disponibili, onde definire in tempi brevi le progressioni economiche da effettuare e sbloccare anche il pagamento delle altre voci di salario accessorio, in primis Turni, Reperibilità e PPL; completare la contrattazione del CCNI DIFESA parte normativa; emanare i bandi di concorso già autorizzati per le progressioni fra le aree e per le assunzioni dall’esterno; riavviare urgentemente tutte le iniziative di carattere politico mirate a ricevere l’autorizzazione a bandire nuovi concorsi per un consistente numero di assunzioni soprattutto nell’area tecnico-industriale e, contestualmente, riavvare i confronti per il recupero del gap economico.

In merito, il Direttore Generale ha precisato che la riunione avrebbe avuto carattere necessariamente interlocutorio, essendo pervenute, oltre alla nostra, proposte di integrazione da parte di altre sigle della bozza dell’Amministrazione, e che pertanto dopo il primo giro di consultazioni avrebbe proceduto alla elaborazione di un unico documento finale, da far condividere alle Parti.

Il DG si è espresso a favore di un protocollo nazionale per la Difesa, separato da quello di AID, in ragione delle differenze fra le due aree, non mostrando preclusioni all’eventualità che i due testi possano avere una cornice simile. FLP Difesa sì è detta d’accordo con questa impostazione, tenuto conto delle loro diverse caratteristiche.  Il DG ci ha anche rappresentato che altre OO.SS. avrebbero richiesto di sottoscrivere un “accordo” invece di un protocollo, questione che ci pare ora superata a leggere il titolo del comunicato di data odierna di quelle sigle.

In merito alla bozza di protocollo proposta dall’AD, FLP Difesa ha presentato un proprio documento recante le nostre proposte di integrazioni e modifiche, in particolare per quanto riguarda:

  • l’aggiornamento del protocollo in esame e delle circolari emanate sull’argomento, alle modifiche ed integrazioni intervenute con la legge 24 aprile 2020, n. 27, di conversione del DL 18/2020;
  • l’impegno dell’Amministrazione a recepire il cambio di mentalità nei confronti del lavoro agile, posto che l’attuale sperimentazione dovrà portare al cambiamento del modello organizzativo in tutta la PA, mediante l’estensione dell’accesso da remoto alle piattaforme di servizio a tutto il personale in S-W e l’acquisto di beni e servizi informatici destinati ad agevolare il ricorso al lavoro agile;
  • la necessità che l’Amministrazione provveda all’aggiornamento delle attività indifferibili e di quelle strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza da svolgere nei luoghi di lavoro, al fine di ridurre al massimo la presenza del personale;
  • prevedere uniformi modalità di esenzione dal servizio mediante l’adozione di una comune modulistica;
  • richiamare le articolazioni del dicastero a conformare le misure procedurali alle prescrizioni contenute nei DVR aggiornati, ai protocolli nazionali e al documento tecnico INAIL;
  • la necessità di implementare la periodicità dei servizi di pulizia, sanificazione e ventilazione dei locali, e la fornitura di disinfettanti in particolare nelle aree di uso comune;
  • l’impegno delle articolazioni territoriali di provvedere alla misurazione della temperatura corporea dei lavoratori in ingresso;
  • il richiamo alla necessità che sia assicurato a livello locale l’espletamento delle forme di partecipazione e di relazione sindacale, con il coinvolgimento delle Rappresentanze sindacali territoriali, delle RSU, dei Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza, con la costituzione di specifici Comitati Tecnici a livello di Ente/Stabilimento.

Rispetto a questi contributi di FLP Difesa, il DG ha espresso un orientamento positivo, ritenendoli migliorativi della bozza originaria e pressoché totalmente recepibili, ma riservendosi comunque un esame più dettagliato.

L’ultima parte della riunione è stata dedicata invece alle questioni di carattere economico e normativo, rispetto alle quali formiamo ai colleghi le seguenti informazioni:

  • turni e reperibilità per il personale in smart working: il DG non ritiene di poter accogliere la richiesta ritenendola tecnicamente “opinabile” anche alle luce delle posizioni espresse dalla F.P., ma anche in ragione dei costi prevedibilmente elevati che peserebbero sul FRD 2020 riducendo di molto le disponibilità per le progressioni economiche; al riguardo, abbiamo chiesto una attenta verifica di sostenibilità;
  • buoni pasto al personale in smart working: il D.G. ha risposto che la questione è stata verificata con gli organi competenti, e che si pongono due ostacoli: il primo sta nella quantificazione in 1 milione di euro al mese delle risorse necessarie per l’applicazione del buono pasto dall’attuale 30% del personale all’intero bacino di utenti, cosa di difficile soluzione; il secondo ostacolo è dato dal pronunciamento della Corte dei Conti, che si è già espressa nel senso che i buoni pasto non possano essere riconosciuti al lavoratore agile e che ove si procedesse in tal senso si configurerebbe un danno erariale. Di qui l’indisponibilità del D.G. a sottoscrivere accordi in tal senso, rinviando piuttosto ad una univoca assunzione di responsabilità da parte della Funzione Pubblica. In proposito, la nostra O.S. si è espressa ritenendo che, siccome lo S-W è connotato dall’art. 87 del DL 18 come modalità lavorativa ordinaria, il buono pasto non possa essere pregiudizialmente negato ma dovrà essere approfondita la possibilità di attribuzione. Per il loro finanziamento, l’Amministrazione si è detta disponibile ad operare un’attenta verifica sulla possibilità di dirottare i risparmi, derivanti dai buoni pasto non assegnati in questo periodo emergenziale svolto con lavoro agile, sul capitolo del benessere, così da ottenere una distribuzione su tutto il personale, posto che non possono essere dirottati su FRD, né su straordinari o altri istituti. Invece, sembrerebbe non praticabile la possibilità di destinare sullo stesso capitolo di spesa del benessere anche i risparmi derivanti dalla mancata fruizione delle mense.
  • FRD 2019: il DG ci ha informato del fatto che la Funzione Pubblica ha fatto dei rilievi sull’ipotesi di accordo 2019 relativamente alla maggiorazione della performance individuale, e si è riservata di sottoporre alle parti la bozza di accordo modificata per il superamento dei rilievi. A tal riguardo, abbiamo denunciato il ritardo mai osservato in passato in ordine alla firma definitiva dell’accordo FRD, che non può essere giustificato solo sulla base dell’emergenza Covid-19, e chiesto la massima accelerazione al fine di poter procedere rapidissimamente alla firma definitiva dell’accordo che consentirà all’Amministrazione di richiedere al MEF il Fondo 2020, allo stato neanche quantificato
  • Turni e reperibilità 2019:  abbiamo richiesto riscontri formali a breve in merito ai tempi di pagamento.

Si fa riserva di ulteriori e puntuali informazioni in merito alla definizione del protocollo nazionale da noi richiesto e di cui alla riunione odierna

p. LA SEGRETERIA NAZIONALE: Maria Pia BISOGNI e Pasquale BALDARI

Allegato: 30.04.2020 – Protocollo A.D. OO.SS. II fase Covid BOZZA DG PERSOCIV