MARICOMLOG presenta in videoconferenza con le OO.SS. il Piano Industriale Integrato 2020-2025 per gli Arsenali della Marina Militare. Confermata la “mission” e l’attuale modello organizzativo pubblico, di cui però si teme il rischio “collasso” se non si interviene con le misure annunciate, che prevedono fra l’altro il ripianamento dell’organico mediante l’assunzione di 1.527 unità civili nell’arco temporale 2020-2025 e la formazione specialistica necessaria per ridurre al massimo il ricorso a ditte esterne per la manutenzione. Le considerazioni e le richieste di FLP DIFESA

Notiziario FLP Difesa n. 55 del 06.06.2020 – 

Vista sull’Arsenale militare di Taranto

In data 4 giugno u.s., in modalità “conference-call”, si è svolta una riunione con il Comandante Logistico della Marina Militare, Amm. Serra, in accoglimento della richiesta della FLP DIFESA di cui al nostro notiziario FLP Difesa n. 9 del 27.01.2020, per la presentazione del Piano Industriale Integrato (PII) degli Arsenali 2020-2025 (che si pubblica in allegato su questa pagina), predisposto da Maricomlog nel mese di aprile u.s., ed approvato dallo SMM a maggio.

In premessa l’Amm. Serra ha precisato che il Piano è in linea con quanto già rappresentato ed agli atti della Commissione Difesa del Senato nell’audizione del 2 luglio 2019, e con la deliberazione  n. 22-2014-G del 12.12.2014 della Corte dei Conti relativa alla verifica della spesa per il “Processo di razionalizzazione e valorizzazione degli Arsenali Militari gestiti dal Ministero della Difesa”. Queste le parti più salienti del Piano:

  • Confermata la missione degli Arsenali e l’attuale modello organizzativo cantieristico navale, basato sulle risorse umane specializzate, prevalentemente civili, sulle infrastrutture e gli impianti, di pregio e strategici, sulla autonomia di gestione di beni, lavori e servizi; i programmi di manutenzione e i carichi di lavoro sono calibrati sulle capacità e sui limiti degli Stabilimenti, tenendo anche conto delle potenzialità dell’indotto locale, e delle potenziali attività “complementari”;
  • Messa a sistema di un modello integrato: ciascun Arsenale contribuisce a soddisfare anche le esigenze degli altri, e viene salvaguardata la capacità di governance del personale militare e civile apicale;
  • Acquisizione delle capacità necessarie per garantire le attività core della manutenzione e supporto navale per tutte le UU.NN. di nuova generazione (le cosiddette manutenzioni preventive di 3° livello e concorso a preventive/correttive di livello 2B e 3); mantenimento della capacità d’intervento nei settori ritenuti strategici della manutenzione navale e delle attività ad alto contenuto tecnologico nei settori difficilmente esternalizzabili o collocabili sul mercato esterno o da assicurare per motivi di prontezza operativa della Flotta; internalizzazione delle attività in specifici settori di eccellenza a medio contenuto tecnologico risultanti vantaggiose, attraverso i contratti di supporto integrati; ricorso all’indotto locale per le attività a basso contenuto tecnologico, per la Marina non convenienti come costo-efficacia; esternalizzazione delle manutenzioni più complesse;
  • Sono rilevate le criticità e i ritardi nell’approntamento dello strumento operativo, conseguenti alla “spending review” (blocco del turn-over, aumento dei costi delle esternalizzazioni in via emergenziale, l’ammodernamento solo parziale di infrastrutture e impianti, realizzazione parziale del Piano Brin) nonché alle oggettive difficoltà di garantire adeguati livelli di efficienza e produttività conseguenti alla continua evoluzione della normativa sui Contratti Pubblici; e non aiuta la disciplina dei profili professionali del personale civile laddove non valorizza la peculiarità delle attività svolte nel Ministero della Difesa e soprattutto negli SS.LL.);
  • Il PII 2020-2025 di Forza Armata è la linea guida per l’individuazione delle esigenze di assunzioni e di formazione, per la individuazione degli interventi infrastrutturali e impiantistici di cui al Piano Brin e al Contratto istituzionale di sviluppo (CIS) da parte di ciascun Arsenale; e a livello di Arsenale  dovrà essere elaborato un Piano Operativo Attuativo (POA) entro luglio-agosto 2020, soggetto a revisione/aggiornamento periodico, che dovrà essere presentato alle OO.SS. territoriali, ed  implementato nel quadriennio 2021-2025.
  • Obbiettivi da raggiungere nel periodo 2020-2025 sono: lo sblocco del turn over, la formazione del personale civile neoassunto, il completamento dell’ammodernamento infrastrutturale/impiantistico, e la effettiva manutenzione; il tutto ovviamente previa disponibilità di adeguate risorse economiche;
  • LA PRESENZA DI PERSONALE CIVILE alla data del 31.12.2024 è stimata in circa il 60% dell’organico previsto per l’Arsenale di La Spezia, il 70% per l’Arsenale di Taranto e il 55% per l’Arsenale di Augusta; e la carenza è destinata a peggiorare sia per il progressivo massivo esodo da pensionamenti, sia per il mancato ripianamento delle vacanze organiche conseguente al blocco delle assunzioni e alla riduzione a 20.000 civili entro il 2024 di cui alla Legge 244/2012; da qui la prospettiva del “collasso” dell’attuale modello organizzativo alla fine del 2024, a dispetto degli investimenti già sostenuti o programmati:;
  • E’ previsto un PIANO DI ASSUNZIONI pari a n°1527 unità, da spalmare nell’arco di sei anni (2020-2025): n°893 nel 2020 (445 xTARANTO, 273xLA SPEZIA, 175xAUGUSTA), n°71 nel 2021 (47xTARANTO, 20xLA SPEZIA, 4xAUGUSTA), n°142 nel 2022 (98xTARANTO, 33xLA SPEZIA, 11xAUGUSTA), n°162 nel 2023 (105xTARANTO, 53xLA SPEZIA, 4xAUGUSTA), n°213 nel 2024 (142xTARANTO, 65xLA SPEZIA, 6 xAUGUSTA) e n°46 nel 2025 (24xTARANTO, 20xLA SPEZIA, 2xAUGUSTA).
  • I Costi per le assunzioni: per il ripianamento delle TOO circa 29,1 milioni di euro (a cui aggiungere 4,6 milioni di euro per la formazione) mentre per coprire i pensionamenti 2021-2025 circa 20,1 milioni di euro. Le nuove assunzioni comporteranno una riduzione della spesa del personale pari a circa il 17%, derivante dalla partenza stipendiale con una minore fascia retributiva rispetto al personale andato in quiescenza.
  • Si punta a valorizzare la Scuola Allievi Operai e formazione del personale nel periodo dal 2020-2025.
  • Le risorse economiche necessarie per completare il PIANO BRIN, sono valutate in circa 130 milioni di euro.
  • L’attuazione del PII assicurerà le attività manutentive la cui eventuale esternalizzazione costerebbe circa 190 milioni di euro nel periodo 2020-2025; ciò in aggiunta ai costi della manutenzione navale da esternalizzare nel periodo 2020-2025 stimati in circa 861 milioni di euro.

Nel suo intervento FLP DIFESA ha innanzitutto rilevato la difficoltà di formulare proprie valutazioni in assenza di una preventiva visione del Piano, che è stato visto solo in corso di riunione, e dunque si è riservata di approfondire e di far pervenire successivamente eventuali note. In ogni modo, sulla base di quanto illustrato in riunione, abbiamo osservato che il PII appare in linea con quanto da noi sostenuto da decenni, e di cui all’audizione del 23 luglio 2019 davanti alla Commissione Permanente Difesa del Senato (vds Notdif n.73 del 5.8.2019): la necessità del mantenimento del ruolo pubblico degli Arsenali e della internalizzazione delle lavorazioni a media e alta tecnologia, con notevoli ricadute in termini di risparmio e di mantenimento di una elevata qualità, stante l’unicità e la peculiarità di alcune professionalità tecniche presenti solo negli Arsenali. Altresì a nostro parere nessun piano industriale di rilancio degli Arsenali può prescindere da  tempestive assunzioni, dalla formazione specialistica, dal completamento del Piano Brin, e da finanziamenti  certi.

Abbiamo Inoltre chiesto notizie in merito a:

  • lo stato dell’arte dei bandi di concorso per le assunzioni già autorizzate e delle iniziative assunte per la revisione della Legge 244/2012, contestata dalla ns. O.S. fin dalla prima stesura (Notdif n. 13 del 29 gennaio 2013). Sarebbe imminente sia l’emanazione dei bandi che la revisione della L.244/2012.
  • Quali professionalità a concorso: abbiamo chiesto di sapere se i profili corrispondono alle carenze organiche e se sono adeguati alle esigenze connesse con le moderne tecnologie delle nuove UU.NN.; infatti, senza l’assunzione di personale giovane e con formazione specialistica rispondente a queste esigenze, resterebbero non esternalizzabili solo le attività sulle vecchie UU.NN.; mentre per le nuove UU.NN., si dovrà ricorrere necessariamente alle stesse ditte costruttrici, attraverso i “service” attualmente compresi nei contratti quinquennali di costruzione; quando i contratti scadranno, non ci sarà più nessuno in grado, all’interno degli Arsenali, di riparare queste nuove Fremm, con un notevole aumento della spesa per le manutenzioni difficilmente sostenibile. In merito l’Amm. Serra ha asserito che tali esigenze sono recepite nel PII 2020-2025.

Avendo lo stesso lamentato la assenza di forme di riconoscimento economico per le professionalità tecniche, FLP Difesa ha rimarcato come sia da tempo in corso un confronto con i vertici politici, finalizzato alla compensazione del cosiddetto “gap economico” tra il personale civile della Difesa e quello delle altre Pubbliche Amministrazioni, attraverso il riconoscimento della peculiarità di impiego del personale civile; e dunque sarebbe anche nell’interesse della Amministrazione concorrere al buon esito del confronto politico, nel comune intento di raggiungere una maggiore e più adeguata retribuzione dei dipendenti, e una maggiore motivazione sia per il personale in forza che per quello che aspira ad entrarvi.

Abbiamo rappresentato inoltre la necessità di prevedere un piano industriale anche per i CC.TT. della Marina,  e l’Amm. Serra ha asserito che la materia è già allo studio e che presto i Piani  saranno presentati alle OO.SS. .

In merito ai contenuti del DL 34/2020, il cosiddetto “Decreto Rilancio”, con particolare riguardo all’art 211, laddove si dispone la possibilità “…di affidamento in affitto o la cessione di aree degli Enti della Difesa, compresi capannoni, officine, bacini etc,” rispetto al quale FLP DIFESA ha già chiesto di essere audita presso le Commissioni Difesa di Camera e Senato (Notdif n. 51 del 26.05.2020), chiedendone lo stralcio in sede di conversione in legge, o almeno la riformulazione dell’articolo in termini più vantaggiosi per la Difesa, in sede di riunione abbiamo chiesto di conoscere le ragioni per cui la Difesa, non abbia inserito fra le richieste di esigenze da inserire nel Decreto Rilancio le assunzioni di personale civile che il Ministro ci aveva promesso. L’Amm. Serra ha rappresentato che la F.A. non  è stata coinvolta in tal senso, e che la stessa non è favorevole a tali scelte, che si pongono in controtendenza con gli obiettivi del PII, per cui sta chiedendo la rivisitazione, se non addirittura la cassazione dell’articolo, in totale sinergia, sembrerebbe, con la nostra richiesta alla Commissione Difesa.

In merito ai numeri del personale previsto dal PII, abbiamo chiesto di sapere se vi siano comprese le presenze e le previsioni di personale ex militare. La risposta é stata negativa, in ragione della complessità delle condizioni personali della categoria, che spesso presenta limitazioni di operatività. E sulle problematiche della categoria abbiamo chiesto aggiornamenti in merito alla ipotesi della costituzione di un tavolo tecnico, di cui già si era parlato lo scorso febbraio in sede di riunione con il CSMM Amm Cavo Dragone. La risposta è stata evasiva, rinviando ai lavori sul tavolo specificamente allestito presso SMD; dunque si è palesata l’opinione che al momento i tempi non siano maturi per un confronto sindacale.

In relazione alla conclamata necessità di un turn-over connesso alla avanzata età media del personale degli arsenali, abbiamo ribadito la necessità di dare attuazione a livello territoriale al protocollo difesa sulla sicurezza del 15 maggio u.s. . Abbiamo in quella sede avuto conferma della veridicità delle segnalazioni pervenute in merito al fatto che SMD non abbia provveduto alla diramazione del documento, e dunque si sono aggiunti ancor maggiori elementi a sostegno della fondatezza e della correttezza della nostra segnalazione in tal senso al Gabinetto del Ministro (nota del 3 giugno in allegato al notdif n. 53 stessa data), rispetto alla quale pare che qualcosa si possa muovere già nei prossimi giorni. Discutibile ritardo, ma in ogni caso almeno la nostra nota al Gabinetto del Ministro pare aver prodotto un qualche effetto.

L’ incontro ci sembra proficuo e costruttivo; speriamo che non rimanga una mera enunciazione di principi, e che si possa vederne gli sviluppi. Occorrerà vigilare, e noi ci saremo, sull’attuazione dello stesso attraverso il previsto confronto con le Rappresentanze Sindacali locali, e sulla determinazione della politica di destinare risorse economiche ed umane all’area industriale della Difesa.

Ci scusiamo per la lunghezza del notiziario, ma ci è sembrato importante dettagliarne i contenuti.

p. LA SEGRETERIA NAZIONALE Maria Pia Bisogni – Vincenza Teofili

Allegato : Piano Industriale Integrato 2020-2025 per gli Arsenali della Marina Militare