La storia del gap retributivo con il personale di altre Amministrazioni che offende la dignità del personale civile della Difesa. Venti anni di mancate promesse e di riconoscimenti solo a parole, poi nel 2017 l’accordo che ha portato oltre 600 € nelle tasche di ciascun lavoratore, primo ed unico obiettivo raggiunto. In un post, il Sottosegretario Tofalo afferma che AD ha esaminato la questione, e che sono oggi all’attenzione del Ministro Guerini alcune ipotesi di soluzione, e altre anche con riferimento ad altri problemi. FLP DIFESA chiede il riavvio del tavolo interrotto a gennaio.

Notiziario FLP Difesa n. 65 del 2 luglio 2020 –

L’on Angelo Tofalo, Sottosegretario di Stato alla Difea

In data 12 giugno 2020 è apparso, sulla pagina facebook “Dipendenti civili della Difesa“, un video del SSS Difesa On. Angelo TOFALO con il titolo “Importanti aggiornamenti sui dipendenti civili della Difesa”, una modalità “inusuale” di dare informazioni e soprattutto poco in linea rispetto alle normali relazioni sindacali ed ai tavoli tecnici con le OO.SS. già avviati e sospesi solo per l’emergenza epidemiologica Covid-19. . Si pubblica in questa pagina in allegato 1 il testo integrale della comunicazione in argomento

I temi trattati hanno riguardato: la sperequazione salariale con altre Pubbliche Amministrazioni; le nuove assunzioni per affrontare la riduzione degli organici del DM da 27.751 a 20.000 nel 2024; la stabilizzazione dei civili del Campalgenio; il transito del personale militare non idoneo nei ruoli civili; il personale comandato presso altre pubbliche amministrazioni. A tal proposito, l’on. Tofalo ha rappresentato di aver completato un lavoro di studio approfondito, su delega del Ministro Lorenzo Guerini, su molte problematiche irrisolte che fanno capo ai dipendenti civili della Difesa e che tale dossier è stato consegnato al Ministro che valuterà quali delle proposte presentate possano trasformarsi in azioni concrete.

In attesa di conoscere le iniziative che il Ministro vorrà avviare, sulla madre di tutte le questioni che riguardano il personale civile, e cioè sul gap economico, val la pena di ricostruire la vicenda.

Il problema legato alle basse retribuzioni del personale civile è un problema vecchio, e per quanto ci riguarda da almeno un decennio FLP DIFESA lo denuncia e lo ha posto posto  in cima alle proprie rivendicazioni. Nel 2016 il primo segnale di attenzione da parte dell’Amministrazione, che si è sostanziato nell’istituzione dell’apposito Gruppo di Lavoro dell’A.D. presieduto dall’allora SSS. Rossi, incaricato dell’analisi comparativa fra le retribuzioni delle diverse Amministrazioni Centrali vigenti nel 2013.  Questi i risultati:  differenziale medio per il personale non dirigente del -15% (circa 200-250 €. medi mensili in meno per questi ultimi rispetto alla media del P.I.), mentre per i dirigenti  del -9%;   le differenze riguardavano: il salario fisso per un -4% circa;  mentre per il salario accessorio: più basso del -34% per il personale non dirigente , mentre per i dirigenti aveva un differenziale positivo +11%.

Il documento finale del GdL individuava 4 opzioni teoricamente possibili:

  1. La creazione di un “Fondo Integrativo Speciale”, aggiuntivo rispetto al FUA, pensionabile, sul modello di quello in essere nel Ministero della Salute;
  2. L’istituzione di una sessione contrattuale “ad hoc” presso l’ARAN;
  3. L’incremento della Indennità di Amministrazione;
  4. Il transito nei Ruoli Speciali ex art. 3 D.Lgs.165 (Comparto Sicurezza).

Il GdL rappresentò che, essendo la 2^ e la 3^ soluzione di competenza dei tavoli ARAN, le istanze della Difesa sarebbero state contrapposte a quelle analoghe di altri settori dello stesso Comparto, con scarsa possibilità di successo. La 4^ opzione, oltre che l’abbandono della sfera contrattuale e il rientro nella sfera pubblicistica,  non avrebbe comunque garantito che il mero transito comportasse automaticamente benefici economici certi. Perciò la opzione che, a parere del GdL  avrebbe assicurato maggiori possibilità di riuscita sarebbe stata l’istituzione di un “Fondo Speciale Aggiuntivo”, alimentato con risorse interne alla Difesa, pensionabile e implementabile annualmente, sul tipo di quello in essere presso il Ministero della Salute, destinato ad armonizzare i trattamenti economici di tutti i dipendenti contrattualizzati, e non alla premialità.

Su tale premessa fu siglato il successivo accordo del 05/04/2017 fra il vertice politico (la ex ministra Pinotti) e CGIL-UIL-FLP (vds il Notiziario n. 39 del 5.4.2017),che prevedeva, al primo posto, l’impegno di istituire il “Fondo integrativo del trattamento economico del personale civile non dirigente” destinato a remunerare la sua “peculiare situazione di impiego”. Tale fondo sarebbe stato alimentato con 21 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2018-2020, con conseguente stabilizzazione nel bilancio statale, e possibile irrobustimento nel tempo con quota parte dei risparmi originati da riordini, come espressamente previsto dal D. Lgs. 26.04.2016, n.91 provenienti dal bilancio della Difesa.

Ciò portò al risultato concreto nella Legge di Bilancio 27/12/2017 n. 205 per il 2018, (art.1, comma 590) in cui sono state assegnate a tal fine le risorse dei 21 milioni all’anno per il 2018, 2019 e 2020. Tuttavia le risorse furono invece dirottate sulla Produttività (Fondo Risorse Decentrate), a causa del parere contrario del MEF. Come noto, a seguito dell’accordo sulla distribuzione del FRD 2018, i 21 mln. sono stati poi utilizzati per il pagamento della performance organizzativa (€. 607,21 pro-capite), con criteri e modalità che non ci sono piaciute al punto che quell’accordo FLP DIFESA non lo ha mai firmato, anche perché metteva una pietra sopra ogni legittima aspettativa di conoscere la performance organizzativa dei diversi Enti Difesa.

Successivamente, uno spunto di sviluppo importante è venuto dall’ “Atto di Indirizzo 2018” per la Performance del Personale Civile a firma della Ministra Trenta, nel quale si riconosceva che “…la componente civile della Difesa… opera in settori specialistici con professionalità PECULIARI non facilmente rinvenibili nelle altre PA…” e dal  successivo “Atto di Indirizzo 2019”, ove è riaffermata la volontà di “…individuare le più opportune modalità volte al riconoscimento del personale civile  del giusto corrispettivo economico in relazione alle PECULIARI attività di detto personale, funzionali all’operatività dello strumento militare nazionale… …e rilanciare e valorizzare le professionalità del personale civile in ogni articolazione del Dicastero, capitalizzando le variegate competenze professionali che operano a supporto delle Forze Armate”. (vds Notdif. 65/2019).

A seguire, FLP Difesa ha ripresentato la propria proposta (vds Notdif98/2018 e 3/2019) di costituire, a partire dal 2019, il “Fondo Speciale” per il personale civile della Difesa, implementabile annualmente e pensionabile, in cui far confluire i 21+21 milioni già assicurati per il 2019 e 2020 dalla Legge di Bilancio per il 2018, richiamando la controparte agli impegni assunti di implementare le risorse. Ma il MEF è intervenuto ancora una volta con proprio parere contrario, e ha reso impraticabile sia la nostra proposta, che quella di una “indennità funzionale” di 600€. lordi mensili pro-capite pensionabili avanzata da alcune sigle sindacali, che come FLP DIFESA avevamo giudicato un po’ demagogica, che avrebbe comportato peraltro ben altra spesa, quantificata dall’AD in 230mln di €.

Nel frattempo però era emerso che per il personale militare la storia era andata in modo opposto: l’art. 19 l. 04/11/2010, n. 183 sancisce la SPECIFICITA del ruolo del personale militare,  e su tale base già nel 2019 il rinnovo contrattuale delle FFAA di cui al DPR 40/2018 ha determinato un incremento della spesa per il personale militare di 265,7 mln sul 2018 a seguito del riordino delle carriere, mentre per il personale civile il rinnovo contrattuale 2016/2018 ha portato un incremento di spesa  di soli 27,6 mln: il rapporto del 90% ai militari e del 10% ai civili, a vistoso vantaggio per i primi. Detto per inciso, non può sfuggire all’osservatore come, a parità di impiego e di compiti (e sappiamo quante siano le situazioni di convivenza negli stessi uffici-enti), i costi per unità di prodotto per il personale civile siano infinitamente inferiori a quelle per i militari.

L’idea che FLP Difesa da tempo propone (vds Notdif. 27,29,30,45 e 46 del 2019), è che ove, analogamente a quanto fatto per il personale militare, venisse affermata per via legislativa la “Peculiarità” del ruolo, delle funzioni e dell’impiego del personale civile della Difesa ma rimanendo comunque sempre all’interno del comparto di contrattazione, sarebbero superate le argomentazioni che sostengono i rilievi del MEF sopra citati, e sarebbe possibile ripercorrere diverse possibili soluzioni utili a sanare il GAP retributivo superando i vincoli posti dal CCNL FFCC, e senza uscire dal Comparto FF.CC. per entrare nel “Comparto Sicurezza”.

Sulla questione gap, e sulle proposte diverse provenienti dal fronte sindacale,  sono risultate totalmente inefficaci ai fini della soluzione del problema le molte riunioni con la ministra Trenta, proprio nello stesso periodo in cui la componente militare portava a casa il suo riordino delle carriere, con i relativi benefici economici; e purtroppo  inefficace, sinora,  anche quelle col ministro Guerini, cui va comunque riconosciuto il recupero in bilancio dei 21 milioni spariti “per errore” invece di essere stabilizzati dopo il triennio 2018-2020, come affermato all’epoca dall’AD (il che, tradotto in volgare, avrebbe fatto sparire dal 2021 i 601,27€. procapite della performance organizzativa). Dopodiché sono partiti tavoli tecnici con il SS Tofalo, interrotti dalla vicenda COVID 19 e mai ripresi, senza peraltro approdare di fatto ad alcun dato certo.

 In conclusione:

  • I costi delle progressioni orizzontali hanno ridotto al lumicino il FRD, e dunque non vi è mai stato un reale miglioramento complessivo della retribuzione: all’aumento del salario fisso derivante dalla fascia retributiva superiore corrisponde la riduzione del salario accessorio; il bilancio dei singoli è stato mediamente in parità, ma naturalmente a discapito della 1^ area, che non hanno avuto pari possibilità di crescita economica;
  • dopo tanto tempo e tanti incontri non c’è riscontro in merito alla reale disponibilità di risparmi del bilancio Difesa per alimentare il GAP;
  • Sono tutti “allo studio” i possibili istituti mediante i quali attribuire le risorse, ove reperite;
  • Abbiamo certezza della effettiva destinazione dei 21 milioni (per ora riconducibili alla performance organizzativa) solo fino al 2021, e dunque invece che incrementare il salario, potremmo vederci sottrarre anche i 600 €. faticosamente conquistati da CGIL-UIL-FLP con l’accordo del 2017.

Dunque, cornuti e mazziati, a fronte delle vistose differenze con il trattamento economico del personale in divisa.

Ora il Sottosegretario con il comunicato Facebook, i cui contenuti riportiamo nel documento allegato, annuncia di aver inserito nelle linee programmatiche presentate al Ministro Guerini “un particolare riferimento… …ad una sorta di assegno, volto a dare il giusto riconoscimento economico alla componente civile…”

Diciamo che apprezziamo lo sforzo, ma rileviamo la scarsezza di elementi valutativi in merito alle possibili soluzioni da dare alla questione del GAP economico.

Abbiamo pertanto chiesto con la lettera che pubblichiamo in questa pagina in allegato 2 al Sottosegretario di riprendere un costruttivo dialogo sulle materie rimaste sospese in a causa dell’emergenza COVID 19 su tutte la questione del GAP retributivo, e al contempo di fare un punto anche sulle altre questioni aperte: le assunzioni straordinarie, quelle dei lavoratori del Genio Campale, etc. A tal fine abbiamo richiesto la convocazione di un incontro, anche in modalità videoconferenza.

Vi terremo aggiornati. Cordialissimi saluti.

LA SEGRETERIA NAZIONALE

Maria Pia BISOGNI – Pasquale BALDARI

Allegato 1 : 12.06.2020 Comunicato SS Tofalo

Allegato 2 : 02.07.2020 Lettera per il SS Tofalo