A settembre, partono i tavoli di confronto in Funzione Pubblica sull’introduzione a regime del lavoro agile nelle PP.AA. Le due prime riunioni sono previste giovedì 10 e martedi 15 pp.vv. L’avvio del confronto con le Parti Sociali costituisce l’approdo conclusivo e positivo della riunione avvenuta in data 6 agosto con la Ministra Dadone, in merito ai cui contenuti pubblichiamo il comunicato diffuso dalla nostra Federazione. Le mancate risposte della Ministra rispetto alle questioni da noi sollevate sulle criticità innescate dall’art. 263 del decreto rilancio, che permangono allo stato ancora irrisolte

Notiziario FLP DIFESA n. 77 del 28 agosto 2020 –

La Ministra per la Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone

In data 6 agosto u.s., la Ministra per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone ha avuto un incontro con le Confederazioni Sindacali del Pubblico Impiego (per noi, la CSE) che ha avuto come argomento all’o.d.g. l’organizzazione del  “lavoro agile” nel settore pubblico nella fase post Covid-19 e dunque a regime .

Come si ricorderà, la predetta riunione avvenuta in video conferenza era stata preceduta dall’invio alla Ministra Dadone in data 30 luglio u.s. da parte della Confederazione CSE di una lettera nella quale venivano rappresentate tutta una serie di problematiche connesse al le disposizioni contenute nell’art. 263 del c.d. “decreto rilancio” che stavano generando non poche criticità (su questa stessa pagina, ripubblichiamo in allegato la lettera CSE).

Sulla riunione del 6 agosto, la nostra Federazione ha diffuso in data 26 u.s. il  Notiziario n. 33 che riportiamo di seguito in forma integrale.

“ Riprenderà a settembre, con un calendario che prevede già ulteriori riunioni previste per il 10 e il 15 settembre, il confronto avviato dalla Ministra Dadone con le Confederazioni del pubblico impiego sul lavoro agile e sulla sua articolazione a regime.

E’ quanto emerso al termine della riunione tenutasi lo scorso 6 agosto in videoconferenza con Palazzo Vidoni, che è stata l’occasione per definire il percorso e mettere sul tavolo le principali questioni aperte.

Diciamo subito che abbiamo apprezzato il metodo e anche la volontà della Ministra di non vedere disperso il patrimonio di esperienze che in questi mesi, pur nella situazione emergenziale, e con metodiche che giocoforza assomigliavano più ad un lavoro da remoto che ad un vero lavoro agile, hanno permesso comunque di verificare le grandi possibilità di innovazione organizzativa, di modernizzazione, di efficienza e di conciliazione vita lavoro che il lavoro agile può offrire.

Specie in una fase in cui, anche per le criticità e la rigidità delle modifiche normative dettate dal comma 263 del Decreto rilancio, molte Amministrazioni stanno facendo sulla materia un ingiustificato dietrofront, pericoloso non solo per la persistenza del forte rischio epidemiologico ancora assolutamente in corso, come dimostrato dall’andamento della curva del contagio a livello internazionale e anche nazionale, ma parimenti inaccettabile sul fronte operativo ed organizzativo.

Intendiamo quindi dare un forte contributo al percorso prospettato, proponendo specifiche soluzioni che dovranno da un lato guidare le scelte normative e regolamentari in materia di nuova organizzazione degli Uffici, di semplificazione organizzativa, di digitalizzazione dei servizi e dei processi, con particolare riferimento alla definizione in ogni Amministrazione dei POLA (Piani Organizzativi per il lavoro agile), e dall’altro concordare gli aspetti precipuamente contrattuali legati al rapporto di lavoro che necessariamente dovranno essere rivisti ed aggiornati.

Articolazione dell’orario di lavoro e diritto alla disconnessione, individuazione del luogo di svolgimento della prestazione e condizioni tecnologiche di base per lavorare (pc, connessione, telefono), salario di produttività, permessi e buoni pasto, sono solamente alcune delle fattispecie che dobbiamo e vogliamo regolamentare.

In quest’ambito abbiamo rappresentato alla Ministra l’esigenza che tali questioni, unitamente alla necessità di definire il nuovo ordinamento professionale, che non può non fare i conti con i diversi livelli di responsabilità richiesti da forme di lavoro caratterizzate da maggiore autonomia, siano inserite all’interno dell’Atto di indirizzo all’Aran che il Governo deve emanare al fine di avviare il percorso per il rinnovo dei contratti scaduti al 31 dicembre 2018.

Perché è di tutta evidenza che la pur importante stagione di innovazione del lavoro agile a regime non può, e non deve, mettere in secondo piano l’urgenza del rinnovo dei contratti, che costituiscono la naturale cornice per riconoscere dal punto di vista economico e professionale l’impegno della lavoratrici e dei lavoratori, accompagnando i processi di innovazione e di modernizzazione delle nostre Amministrazioni.

Infine, oggi più che mai, appare necessario fare il punto sui tempi e sulle modalità di attuazione della norma che dal 15 settembre abroga il lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione.

L’ottimismo che ha portato frettolosamente il legislatore a dettare i tempi dei rientri in presenza appare, purtroppo, in queste ore assolutamente fuori luogo e in contrasto con le misure di sicurezza poste in essere dal Governo per contenere i danni della politica del “liberi tutti”.

Si contano a decine gli Uffici chiusi per sanificazione a seguito di casi di positività accertati, e la stessa incertezza sui tempi e le modalità dell’apertura delle scuole impongono, senza ombra di dubbio, un intervento per verificare la rispondenza dell’attuale normativa alla situazione sopravvenuta.

La Segreteria Generale FLP “

Questo il comunicato diffuso dalla nostra Federazione, che riporta i contenuti e le risultanze di quella riunione, nella quale il Segretario Generale CSE, Marco Carlomagno, ha ripreso puntualmente e riproposto tutte le questioni legate all’applicazione dell’a art. 263 del decreto rilancio e segnalate con la lettera della Confederazione del 30 luglio u.s., che sono però rimaste sostanzialmente eluse nell’intervento conclusivo della Ministra.

Questioni che in ogni caso rimangono purtroppo ancora irrisolte, continuando a generare criticità nella nostra Amministrazione,  rispetto alle quali continueremo nella nostra azione a tutti i livelli, in modo coerente ed sperabilmente incisiva, per trovare  soluzioni oggi quanto mai urgenti alla luce delle notizie ogni pgiorno più preoccupanti circa la ripresa della diffusione dei contagi.

Seguiremo da vicino gli sviluppi del confronto in Funzione Pubblica e ne daremo, come sempre, tempestivamente conto alle lavoratrici e ai lavoratori della Difesa.

IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA

Allegato: 30.07.2020 – lettera CSE alla Ministra per la P.A. Dadone