Dopo la lettera di FLP DIFESA con la quale si è chiesta la riapertura del tavolo a Persociv per il necessario aggiornamento del Protocollo COVID della Difesa alla luce delle novità introdotte dalla legge 77/2020 e dalla circolare 3/2020 della Funzione Pubblica, la nota del Gabinetto del Ministro dà finalmente disposizioni per la revisione delle misure organizzative e attiva la delegazione trattante di parte pubblica all’adeguamento del Protocollo per la definizione delle misure di prevenzione e sicurezza e per la definizione degli assetti del lavoro agile. Rimangono però alcune questioni aperte…

Notiziario FLP Difesa n. 78 del 4 settembre 2020

Con la pubblicazione della L. 17.07.2020, n. 77 e  della circolare FP n. 3 del 24.07. sono state apportate  rilevanti modifiche alla disciplina dell’emergenza, prevedendo: la possibilità di rivedere l’articolazione dell’orario di lavoro giornaliera e settimanale; l’applicazione del lavoro agile sul 50% del personale impiegato nelle attività che possono essere svolte in tale modalità sino al 31 dicembre 2020; il rientro del personale anche per le attività non indifferibili e urgenti; il superamento dell’istituto dell’esenzione; la mappatura aggiornata  delle attività telelavorabili, l’aggiornamento delle misure di gestione del rischio da rientro in servizio.

FLP Difesa è di conseguenza intervenuta con una lettera al Ministro di cui abbiamo riferito nel Notiziario FLP Difesa n. 75 del 07/08/2020, segnalando le criticità insorte, fra i quali assumeva particolare rilievo la questione connessa con la revoca dell’esenzione per i lavoratori fragili, e ribadendo comunque la necessità di una riapertura del tavolo nazionale per l’aggiornamento del Protocollo COVID-19 nel Ministero della Difesa.

Ebbene, segnaliamo alle lavoratrici e ai lavoratori che il Gabinetto ha recepito le richieste di FLP DIFESA, e con la nota n° 33339 del 2 u.s., che si pubblica in allegato in questa pagina,  ha dato disposizioni alla delegazione trattante affinchè si provveda all’aggiornamento del Protocollo Difesa “curando il dialogo già aperto sull’argomento con le OO.SS.”, sia sul piano delle misure di sicurezza che su quello della definizione degli assetti del lavoro agile.

Peccato però che attraverso la stessa nota  abbia gia dato disposizioni operative a tutti gli organismi di vertice (procedere ad organizzare il lavoro dei propri dipendenti ai sensi dell’art. 263 della Legge n°77/2020; aggiornare e implementare la mappatura delle attività che possano essere svolte in modalità di lavoro agile dal 50 per cento del personale secondo le indicazioni contenute nell’art. 263 in argomento; di adeguarsi in ambito Difesa al già citato Protocollo “Rientro in sicurezza”  sottoscritto in data 24 luglio u.s. da FP- Confederazioni del P.I.),  quando sarebbe stato più opportuno che le questioni di cui sopra fossero state interamente rimesse al tavolo di confronto con le OO.SS. e le indicazioni operative fossero venute dopo l’adeguamento del nostro protocollo.

Il prossimo incontro con la Delegazione trattante di A.D. sarà comunque  l’occasione utile per discutere anche le altre criticità di cui alla ns. lettera del 7 agosto u.s., senza riscontro nella nota del Gabinetto Difesa:

  • difficoltà in ordine a segnalazioni di non corrette relazioni sindacali locali quali: la disapplicazione del confronto sindacale per l’applicazione del Protocollo nazionale, la costituzione di Comitati “sulla carta”, di fatto non operanti; incomprensibili arroccamenti e chiusure da parte di Delegazioni locali di Parte Pubblica;
  • disomogenea applicazione dell’art.263 nella formulazione contenuta nella Legge 77/2020, certamente influenzata dal mancato aggiornamento del Protocollo nazionale Difesa aggiornato, con particolare riguardo: alle modalità dl graduale rientro entro il 15 settembre p.v., alle angolazioni sui diritti dei lavoratori e sulle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa in lavoro agile; alle nuove modalità di tutela dei lavoratori fragili in esenzione, il cui rientro richiede necessariamente precise tutele alla luce dei maggiori rischi: per costoro bisogna intervenire mediante un accesso al lavoro agile in deroga alle percentuali già stabilite, e comunque specifiche modalità di prestazioni lavorative che ne garantiscano la sicurezza;
  • adozione a livello locale di decisioni unilaterali e indiscriminate i materia di rientri, in spregio delle previste modalità di relazione sindacale  (informazione, confronto, costituzione dei Comitati, contrattazione sindacale locale come previsto dall’art. 7 lettera k) del CCNL vigente), con ciò sottraendosi ad es. alla verifica del rispetto degli standard di pulizia giornaliera e della  sanificazione periodica, alla adozione della flessibilità dell’orario, alla revisione delle articolazioni dell’orario di lavoro (con particolare riguardo alle esigenze del personale pendolare), alla gestione dei rientri tenendo conto di tutto il personale in forza (civili e militari), al fine evitare che le percentuali di presenza complessiva nei luoghi di lavoro vadano ben oltre a quella prevista, con le scontate ricadute di maggiore rischio da contagio.

Cordialissimi saluti                                                                         p. LA SEGRETERIA NAZIONALE

                                                                                                    Maria Pia Bisogni – Pasquale Baldari

Allegato : 02.09.2020 Nota del GAB DIFESA 33339 – disposiz. x aggiornamento protocollo COVID Difesa