Il trattamento economico dei civili Difesa dopo la legge di bilancio 2021. Nessun finanziamento della performance organizzativa per gli anni successivi al 2021. Incrementati il FRD di 20 mln di € (ne possiamo fare buon uso per le progressioni 2021 e per il personale di 1^ area) e la Indennità di Amm. di 30 mln €, ma l’utilizzo è subordinato al rispetto della riduzione degli organici a 20.000 unità entro il 2024, come disposto dalla L. 244/2012, che dunque resta operante. Nostra lettera ad A.D. per un primo confronto tra le Parti circa la destinazione delle nuove risorse

Notiziario FLP Difesa n. 2 del 09 gennaio 2021 –

Dopo la pubblicazione della legge di bilancio per il 2021 e per il triennio 2021-2023, ci sembra utile riepilogare un quadro di situazione e fare una valutazione critica in materia di trattamento economico del personale civile della Difesa, alla luce delle novità introdotte dalla norma.

  • La Performance Organizzativa (21 milioni): questa risorsa origina dall’accordo del 05/04/2017, nato dalla iniziativa fortemente voluta da CGIL-UIL-FLP, che prevedeva l’impegno ad istituire un “Fondo Integrativo del trattamento economico del personale civile non dirigente”, destinato a remunerare la “peculiare situazione di impiego”.

      Quell’impegno La legge di bilancio per il 2018, n. 205/2017, aveva attribuito (art.1, comma 590) 21 milioni all’anno per il 2018, 2019 e 2020, (da alimentare con risparmi derivanti dalle uscite del personale militare, 1.498 unità di cui all’art. 11, c. 5, lettera b), del d. lgs94 del 29.05.2017). ma destinandolo all’incremento del FRD Difesa.

      Con il successivo accordo FRD 2018, i 21 mln. (€. 607,21 pro-capite) sono stati più specificamente dirottati a finanziare la performance organizzativa; FLP Difesa non firmò, in quanto con quel modello si era posto fine ad ogni speranza di misurare le performance organizzative reali dei singoli Enti, e di conseguenza dei singoli Dirigenti valutatori, cosa che deve invece aver recato gran soddisfazione, evidentemente, ai vertici militari.

      La proroga della copertura, ma solo per il 2021, è stata assicurata dalla legge di bilancio per il 2020 (l. 160/2019, art. 1 c. 134 let a) e b)) attingendo sempre dai risparmi derivanti dalla riduzione del personale militare; dunque sarà necessario perseguirne la effettiva stabilizzazione con la prossima legge di bilancio, semprechè non si possa rivendicare quanto inizialmente assicurato dalla controparte, e cioè che dopo 3 anni di operatività, le risorse attribuite avrebbero dovuto essere definitivamente stabilizzate.

  • Fondo Risorse Decentrate (e possibili progressioni economiche)

     La proposta formulata da FLP DIFESA di disporre di ulteriori 21 milioni all’anno per il triennio 2021-2023 (vds Notiziari FLP Difesa n.103, 104, 105 e 107 del 2020) è stata recepita nella legge di bilancio per il 2021, n. 178/2020, all’art. 1 comma 983,  che ha destinato 20 milioni di euro (e non 21 come da noi richiesto) aggiuntivi al Fondo Risorse Decentrate 2021 della Difesa, attingendo le risorse dagli ulteriori risparmi derivanti dalla riduzione del personale civile non dirigente (ai sensi del comma 7 art. 2259-ter del COM (DLvo 66-15.03.2010).

Queste risorse potrebbero consentire (e noi lo auspichiamo vivamente) l’avvio delle tanto attese progressioni economiche orizzontali, dopo lo stop di 2019 e 2020, che in base a un calcolo spannometrico potrebbero consentire il passaggio alla fascia economica superiore per circa 10.000 colleghi. E peraltro a queste risorse dovrebbero sommarsi anche i 5 milioni che nel corso della trattativa per il FUA 2020 l’A.D. aveva proposto di destinare alle progressioni (Notdif. 73/2020), e che invece con l’Accordo FRD 2020 (che FLP Difesa non ha firmato proprio per la mancata previsione delle progressioni) sono stati riversati nel FUS e nella performance individuale 2020 . FLP Difesa, con la nota in allegato 1 al presente Notiziario, ha chiesto a Persociv di attivare quanto prima la trattativa nazionale FRD 2020, con particolare riguardo alle progressioni 2021, le cui risorse dovrebbero essere rese disponibili per la metà del 2021.

  • Indennità di Amministrazione
  • La legge di bilancio per il 2020 (n. 160/2019) aveva previsto con l’art. 1, comma 143, l’accantonamento di un Fondo di 80 milioni di €. di cui il 90% delle stesse (pari a 72 milioni di €) da ripartire nell’ambito delle aree professionali dei Ministeri, con la finalità di perseguire la progressiva armonizzazione dei trattamenti economici accessori, (e dunque sanare il GAP economico fra le diverse componenti del pubblico impiego) a decorrere dall’anno 2021. La norma aveva espressamente previsto che le risorse fossero destinate alla rideterminazione delle Indennità di Amministrazione. Nessuna novità appare ad oggi in materia, che peraltro interessa tutto il settore dei Ministeri, e rispetto al quale devono essere emanati appositi decreti di ripartizione delle somme, cosa che auspichiamo venga attuata al più presto, posto che le risorse sono riferite all’anno in corso.
  • La legge di bilancio per il 2021, n. 178/2020, dopo anni di rivendicazioni legate alla problematica del divario economico tra la Difesa e le altre componenti del pubblico impiego, ha introdotto una norma speciale interna alla Difesa, destinando 30 milioni di euro all’incremento della Indennità di Amministrazione; e anche queste risorse, come i 20 milioni del FRD, sono alimentate dagli ulteriori risparmi derivanti dalla riduzione del personale civile non dirigente (ai sensi del comma 7 art. 2259-ter del COM (DLvo 66-15.03.2010).

Val la pena ricordare i precedenti: il GAP economico in materia di salario accessorio che il personale civile della Difesa presenta nei confronti del personale di altre AA.PP. era stata oggetto dell’analisi di un Gruppo di lavoro istituito dalla stessa Difesa con DM 16.06.2015 coordinato dall’allora Sottosegretario Rossi; in quella sede era stato prodotto un documento nel quale è stata rilevata la portata della disparità di trattamento economico esistente a discapito del personale civile della Difesa (in media, oltre il 34% in meno, si veda il Notiziario 105 del 13.09.2016), e che riportava 4 ipotesi per superarla, fra cui l’incremento dell’indennità di amministrazione (si veda il documento finale con le risultanze finali del Gruppo di lavoro, che si pubblica in allegato 2 in questa pagina) Dal documento si evinceva come questa ipotesi fosse ritenuta all’epoca scarsamente praticabile, avendo come presupposto uno specifico atto normativo. Perciò ci si era orientati al perseguire l’obiettivo del Fondo Integrativo, pensionabile, da alimentare con Fondi della stessa Difesa, sul quale tuttavia il MEF ha sempre alzato le barricate. Oggi il MEF si è adeguato ai principi introdotti dalla legge di bilancio 2020, accettando l’ipotesi dell’incremento I.d.A., figlio dello studio del Gruppo di Lavoro dell’A.D. e non di chi oggi vorrebbe attribuirsene molto immeritatamente la paternità.

Bene, oggi prendiamo atto con piacere di questo sviluppo della vicenda, ritenendo che debba tuttavia essere chiaro che questo incremento costituisca l’avvio di una operazione a più largo orizzonte, che dovrà avere ulteriori e progressivi incrementi negli anni a venire allo scopo di azzerare o quantomeno ridurre ai minimi termini il GAP.

         Una questione è da dirimere in merito all’incremento della I.d.A., è relativa alle ricadute sul personale ex militare transitato: in tal caso, all’incremento dell’I.d.A. si assocerà inevitabilmente il riassorbimento dell’assegno “ad personam” ai sensi dell’art. 14, c.5, L. 266/99 e dell’art. 2 c.8 del D.M. 18/04/2002, e ai sensi del principio irreversibilità stipendiale di cui all’art 1780 del C.OM. – D. Lgs 66/2010. Sono infatti da verificare gli eventuali riflessi negativi ai fini del calcolo della tredicesima e a quelli del discendente trattamento pensionistico; in tal caso resta da valutare se e come i conti possano comunque tornare in pari.

      In ogni caso, appare a nostro avviso inaccettabile che l’utilizzo di queste risorse sia subordinato alla progressiva riduzione, sino al raggiungimento del numero di 20.000 unità, della dotazione organica complessiva del personale civile del Ministero della Difesa, fissata dalla tab. 1 del DPCM 22.01.2013, con ciò dando (pare) un definitivo addio ad ogni ipotesi di far slittare in avanti le riduzioni di personale disposte dalla Legge 244/2012.

      Posto che la verifica di cui sopra in realtà dovrebbe avere effetti favorevoli all’impiego dei 20+30 milioni, in quanto gli esodi rilevati a oggi sono senz’altro superiori al previsto per effetto della normativa pensionistica sulla “quota 100”, tuttavia non può sfuggire che il vincolo in questione pone in evidenza la riconferma ex lege della piena operatività della riforma Di Paola, intoccabile nonostante tutte le sollecitazioni arrivate da più parti, ivi compresi tutti i vertici militari, e le proposte di ddl di revisione e/o di proroga e di emendamento alla legge di bilancio da FLP Difesa sostenuta.

Questo è il quadro degli elementi relativi al trattamento economico del personale civile della Difesa alla luce della legge di bilancio 2021. Ma naturalmente restano aperte le questioni di interesse del Comparto Funzioni Centrali, cui la Difesa si riconduce, e che attengono al rinnovo del CCNL di Comparto, per il quale, a contratto scaduto, deve essere emanato dalla Funzione Pubblica l’atto di indirizzo all’ARAN che dà l’avvio alla trattativa nazionale per il rinnovo del Contratto, alla copertura dell’elemento perequativo (demandata alla contrattazione collettiva nazionale di Comparto), alle risorse destinate a prestazioni di lavoro straordinario e buoni pasto non utilizzate nel corso del 2020, destinate a finanziare mediante contrattazione integrativa per il 2021 i trattamenti economici accessori quali la performance ovvero gli istituti del welfare integrativo: E resta confermato il cosiddetto “ex Bonus Renzi” oggi peraltro incrementato relativo alla riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente, dopo la correzione dell’errore iniziaalmente presente nella legge di bilancio attraverso il DL 182 del 31.12.0220

Rinviamo ai prossimi notiziari per altre novità introdotte dalla legge di bilancio 2021.

Cordiali saluti

p. LA SEGRETERIA NAZIONALE  Maria Pia BISOGNI   Pasquale BALDARI

Allegato 1: 09.01.2020 lettera per la delegazione nazionale trattante

Allegato 2:  20.04.2016 risultanze del Gruppo di lavoro su trattamento personale civile