Riunione, ancora interlocutoria, su ipotesi FRD con le progressioni ec. 2021, e sull’incremento della Indennità di Amministrazione del Personale Difesa. A fronte dell’incremento del 15% per diverse indennità, compaiono il raddoppio delle maggiorazioni per i turni, incrementi fino all’800% fra le indennità di imbarco/lavorazione/collaudo, incrementi al 32% per altre PPL, che riducono, ovviamente, le quote pro capite di FUS e Performance Ind. Per i passaggi di fascia, possibile la revisione dei criteri sull’anzianità. Cancellata la contrattazione locale?

Notiziario FLP DIFESA n. 42 del 14 giugno 2021 – 

Facendo seguito alle precedenti riunioni (Notiz. n.14 del 25.02.2021 e n.36 del 18.05.2021), si è riaperta oggi, con una bozza di accordo tutta rielaborata, la trattativa sul FRD e sulle progressioni 2021, e con una bozza di accordo integrativo, la contrattazione per l’integrazione della Indennità di Amministrazione, bozze di lavoro pubblicate nei giorni scorsi sul nostro sito le quali, fra l’altro, contengono anche la ripartizione delle risorse aggiuntive provenienti dalla legge di bilancio 2021 legate alla riduzione organica del personale civile a 20.000 unità entro il 31.12.2024 previste dalla Legge 244/2012. Vediamo nel dettaglio le questioni emerse:

Particolari posizioni di lavoro: Nelle bozze presentate dall’AD a febbraio, a maggio, e oggi, è presente un’altalena di proposte di incremento delle diverse voci di Indennità, che, di massima, avrebbero dovuto crescere del 15%; tuttavia tale incremento non ha riguardato in modo equanime tutte le voci: la disagiata è rimasta al palo (e ci pare illogico, alla luce dei dati a seguire); il rischio radiologico, la indennità professionale, il rischio, la bonifica campi minati , il premio disattivazione, i centralinisti non vedenti e la distruzione armi chimiche sono tutte voci incrementate del 15% (scelta assolutamente condivisibile); per la reperibilità si continua ad applicare la disciplina di cui all’art. 20 del CCNL FC del 12.02.2018 (anche questa condivisibile, posto che si tratta di una voce che ha già goduto di incremento nella precedente tornata contrattuale) anche se rileviamo un progressivo aumento negli anni (persino con la pandemia da Covid-19 in corso) delle risorse economiche stanziate per tale istituto, ivi comprese quelle ipotizzate per l’anno 2021; per i turni si ipotizza l’applicazione di nuove maggiorazioni con l’entrata in vigore del presente CCNI (questione di cui abbiamo chiesto conto all’AD, che ha invece confermato l’intendimento di mantenere le preesistenti condizioni contrattuali, recependo quindi la necessità di adeguare il testo in tal senso); per le indennità di Imbarco/Lavorazione/Collaudo è stata presentata una bozza molto articolata e rinnovata, nella quale, per le diverse fattispecie coinvolte, è stata formulata una serie di incrementi particolarmente consistenti, in percentuali di aumento che variano dal 18% al 800%!!! (In merito, l’AD ha precisato che questa proposta è stata elaborata su spinta della Marina, che per risolvere le problematiche connesse con la carenza di personale tecnico e con le mancate assunzioni, prova a risolverle facendo ricorso ai citati aumenti economici per incentivare i cambi di profilo del proprio personale; ovviamente abbiamo contestato questo metodo, che costituisce grave precedente nell’attingere dalle risorse del salario accessorio di tutti per risolvere questioni che hanno di per sé altre fonti di finanziamento!!!).

In merito, abbiamo rilevato come certamente queste variazioni intervenute di recente, sicuramente incidano significativamente sui conteggi complessivi e sulle risorse da destinare a queste voci, ove approvate, e abbiamo chiesto di fornire prospetti aggiornati e analitici sulle ricognizioni già effettuate, e in particolare su quelle del 2020, rappresentando peraltro la necessità di avviare un apposito tavolo tecnico.

A tutto ciò, si aggiunge la necessità per l’AID di effettuare una ricognizione con le articolazioni dipendenti, in base ai nuovi importi prospettati per le singole voci e alla decorrenza temporale di tali aumenti, al fine di quantificarne gli effettivi fabbisogni per l’anno 2021.

Per le Posizioni Organizzative, le tre bozze successivamente presentate dall’AD hanno presentato un’altalena: dall’iniziale proposta di raddoppio degli importi, siamo arrivati all’attuale incremento del 32% circa degli importi (da €.2.380 a 3.123 per la 1^ Categoria; da €. 1.459 a 1.925 per la 2^ Categoria, al lordo degli oneri a carico del datore di lavoro).

Pur comprendendo le aspettative di ciascuna componente sopra citata, che certamente rappresenta la propria insoddisfazione per il trattamento economico da troppi anni assolutamente inadeguato alle nuove stagioni, non possiamo tuttavia non tenere conto delle aspettative che più generalmente riguardano l’intera compagine dei nostri colleghi, legittimando fughe in avanti di parte delle diverse anime. La nostra proposta è dunque di incentivare tutte le fattispecie in percentuale omogenea (con esclusione di quelle che già hanno goduto di analoghi incrementi con le contrattazioni immediatamente precedenti), quale può essere un incremento del 15%, e di destinare la differenza tra gli aumenti da noi proposti e gli aumenti ipotizzati nella bozza, all’incremento della maggiorazione della performance prevista nel contratto per la 1^ Area (quantificata nella ultima bozza in €. 600 al netto degli oneri a carico del datore di lavoro).

Queste le variabili ancora in discussione, che sicuramente possono modificare gli importi residui destinati a Performance Individuale (nell’ultima bozza, la quota individuale è di €. 332,24 al lordo degli oneri a carico del datore di lavoro), e al FUS (€.491,77).

Poco è cambiato per le progressioni, per 10.352 unità, calcolate sul 50% del personale in forza per ciascuna fascia retributiva. In merito, è ancora aperta la possibilità di modificare la voce relativa alla esperienza professionale, mediante il superamento del limite dei 30 anni, che consenta di valorizzare appieno la storia di ciascuno, e in particolare dei più anziani; ciò mediante un abbassamento del punteggio attribuito per ciascun anno di anzianità, fino ad un massimo da legare alla massima anzianità potenzialmente candidabile, su cui l’Amministrazione si è riservata di pronunciarsi.

Per quanto riguarda l’art.29 sulle “Modalità di utilizzo delle risorse destinate alla contrattazione locale”, la FLP DIFESA ha ripresentato la richiesta all’Amministrazione di ripristinare nell’interezza la norma condivisa negli accordi FRD 2019 (art.3, co.3) e FRD 2020 (art.3, co.3) che riconosce il diritto di contrattare in sede locale i criteri per la ripartizione delle risorse del FUS.

Infine l’ipotesi di accordo presentata dall’AD sulla Maggiorazione della Indennità di Amministrazione prevede la ridistribuzione dei 30 milioni attribuiti a tal fine dalla legge di bilancio per il 2021, stante il soddisfacimento del vincolo del raggiungimento dei numeri previsti dalla riforma Di Paola mediante il Piano Triennale del Fabbisogno del Personale per il triennio 2021 – 2023, nel rispetto delle proporzioni in essere per l’attuale Indennità di Amministrazione. In realtà qualche dubbio sulla procedura ci sarebbe, posto che questo Istituto sembrerebbe dover essere ricondotto alla Contrattazione Collettiva di Livello ARAN. Tuttavia l’AD prova a promuovere una trattativa integrativa di Settore, tenuto conto della specifica destinazione delle risorse, ed alla luce delle norme contrattuali vigenti, mirando ad ottenere per l’accordo una sanzione positiva della Funzione Pubblica. Pur condividendo l’obbiettivo di velocizzare quanto più possibile l’attribuzione delle risorse ai tutti i dipendenti, non ci può tuttavia sfuggire che l’istituto, come formulato nella legge di bilancio per il 2021, non porta gli stessi benefici a tutte le componenti, andando a minor favore per la componente dei militari transitati. Ma noi la nostra parte l’avevamo fatta a novembre, quando, fra l’altro, avevamo proposto la destinazione di quelle risorse ad uno specifico Fondo Integrativo del trattamento economico accessorio del personale civile della Difesa (vds. ad es. Notiz. n.105 del 1° dic. 2020) destinato a remunerare la peculiare situazione d’impiego del personale civile e al contributo fornito in termini di integrazione delle funzioni di difesa e sicurezza assicurate dal personale delle FF.AA., in analogia con quanto già attuato al Ministero della Salute ove costituisce quota di salario fisso. Su questo non siamo stati ascoltati, e oggi ci sarebbe bisogno di un intervento normativo per sanare questo divario. Vedremo che fare per il futuro.

E’ tutto, vi terremo aggiornati, come sempre.

p. LA SEGRETERIA NAZIONALE FLP DIFESA – Maria Pia BISOGNI e Pasquale BALDARI

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