Riunione all’ARAN per il prosieguo della trattativa per il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali: l’ARAN presenta una nuova bozza in materia di Nuovo Ordinamento Professionale e di Lavoro Agile. Ma per FLP sono ancora presenti le molte criticità più volte evidenziate: fra le altre, un ampliamento delle fasce di contattabilità che supera l’orario di lavoro, l’introduzione di nuove tipologie di lavoro da remoto meno tutelate rispetto al telelavoro e al co-working, che ci riportano indietro. Criticità anche nel nuovo modello di progressioni basate prevalentemente sulla valutazione della performance.

Notiziario FLP Difesa n. 71 del 20 ottobre 2021 –

Pubblichiamo di seguito il notiziario FLP n. 57 del 19 ottobre 2021, che riferisce delle valutazioni di FLP in merito al prosieguo delle attività al tavolo negoziale ARAN:

            La bozza presentata oggi da Aran nel corso della riunione per il  prosieguo del negoziato per il rinnovo del CCNL delle Funzioni Centrali, relativa ad un aggiornamento delle sole parti dell’ordinamento professionale e del lavoro agile non apporta sostanziali passi in avanti nella discussione e non contiene significative modifiche rispetto a quanto già discusso nel corso delle precedenti riunioni.

LAVORO AGILE

            In particolare, sul lavoro agile permangono tutte le criticità preesistenti, già da noi evidenziate, con un’ipotesi di regolamentazione che si configura addirittura peggiorativa dell’attuale quadro normativo, con norme contrattuali che non solo sono inadeguate, ma che, ove adottate, penalizzerebbero l’istituto anche rispetto al lavoro in presenza, con la riproposizione ancora una volta di fasce di contattabilità e di operatività che addirittura sconfinerebbero in un arco temporale superiore allo stesso orario di lavoro, con penalizzazioni anche dal punto di vista economico, sia rispetto alla corresponsione dei buoni pasto e dei ristori per i costi sostenuti, che su alcune voci della retribuzione accessoria.

Così come la nuova proposta di regolamentazione delle altre tipologie di lavoro da remoto appaiono addirittura meno attuali e con minori tutele di quelle oggi vigenti in materia di telelavoro e co-working, con riferimento alla normativa vigente, agli accordi quadro e alle intese  sottoscritte  in questi anni in molte Amministrazioni del comparto.

ORDINAMENTO PROFESSIONALE

Sull’ordinamento professionale, chiarito che al momento la proposta Aran si limita a riscrivere il sistema delle progressioni economiche all’interno delle Aree, al di là di un’apertura sul ruolo della contrattazione integrativa nell’implementazione dei criteri di possibile conferimento, permane la necessità di chiarire alcune questioni fondamentali, quali il numero di differenziali stipendiali (tipologia che sostituirebbe le attuali fasce economiche) attribuibili in ciascuna area, il valore economico di tali differenziali, l’attivabilità e la cadenza di tali procedure che, ove non definite con chiarezza, peggiorerebbero l’attuale sistema di fasce economiche.

Così come è necessario rimodulare il peso da attribuire alla cosiddetta valutazione, che nella proposta Aran continua a essere prevalente rispetto all’esperienza professionale, modificando l’attuale previsione contrattuale che prevede un equilibrio tra i diversi criteri.

Le progressioni economiche costituiscono non solo il riconoscimento dell’esperienza professionale acquisita, ma sono anche un momento importante di accrescimento salariale, in un sistema contrattuale “duale” che con il CCNL garantisce (in maniera sempre meno significativa) l’incremento tabellare, e che con la contrattazione integrativa in questi anni ha permesso dinamiche salariali fisse e ricorrenti, stabili e valide ai fini pensionistici.

E’ di tutta evidenza che un indebolimento di tale sistema, con procedure più ingessate, diluite nel tempo (Aran propone almeno tre anni di permanenza nella posizione  per partecipare), con meno differenziali (fasce) disponibili e di importo inferiore rispetto alle attuali, comporterebbe un arretramento non solo professionale, ma anche economico.

Così come all’attualità nella proposta Aran manca ogni riferimento alla norma di prima applicazione, prevista dal DL 80, in materia di inquadramento del personale all’interno delle nuove Aree, essendo disciplinata solo quella relativa a fare salvi gli effetti delle procedure all’interno e tra le aree bandite dalle diverse amministrazioni del comparto ai sensi del vecchio ordinamento.

Per la FLP questo è un altro punto fondamentale e non negoziabile, nella riscrittura dell’ordinamento professionale.

Vedremo se le anticipazioni relative ad alcune norme che sarebbero inserite nel disegno di legge sul bilancio, relative alla specificazione delle modalità del possibile superamento dei tetti dei Fondi risorse decentrate e sul finanziamento aggiuntivo per la definizione del nuovo ordinamento professionale, saranno in grado di migliorare il quadro di riferimento  contrattuale che all’attualità appare, a parere della FLP, ancora assolutamente insoddisfacente.

La prossima riunione è prevista per il 26 ottobre alle 10,30.

La Segreteria Generale

         Non possiamo ignorare le possibili ricadute di un contratto di tal sorta sui colleghi della Difesa, e in particolare  sul prosieguo dell’esperienza del lavoro agile da un lato, e sul trattamento economico accessorio del personale civile dall’altro. Val la pena di rilevare come, contestualmente, sembrerebbe essere ritornata nelle mani della Funzione Pubblica la trattativa sull’incremento della Indennità di Amministrazione della Difesa (i 30 milioni derivanti dai risparmi della Difesa di cui all’Ipotesi di Accordo dello scorso mese di luglio, mai perfezionata); non è da escludere infatti che quelle risorse possano essere oggetto di distribuzione su base premiale, secondo il modello tanto caro a Brunetta.

Vi terremo aggiornati. Cordialissimi saluti.

                                                                                                     IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA