Riunione in vdc dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione, ad oggetto il Piano della Formazione del Personale civile 2022-2024. Il documento analizza il modello di pianificazione, alla luce degli input di Brunetta sulla trasformazione digitale della P.A. La materia è di particolare interesse, per le ricadute su performance e progressioni a venire. In teoria si guarda a tutto il personale, ma di fatto vanno alla SNA (gratis) dirigenti e 3^ area, e in missione a DIFEFORM (caratterizzata su antinfortunistica e materie tecniche) soprattutto 2^ e 1^ area. Per il 2022 già inoltrate al centro a febbraio, in sordina, le esigenze degli Enti.

Notiziario FLP Difesa n. 27 del 21 aprile 2022

Si è svolta in data odierna una riunione in videoconferenza dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione della Difesa, istituito in forza dell’art. 6 del CCNL 2016-2018 per realizzare “una modalità relazionale finalizzata al coinvolgimento partecipativo delle organizzazioni sindacali su tutto ciò che abbia una dimensione progettuale, complessa e sperimentale, di carattere organizzativo dell’Amministrazione”, quindi su progetti di organizzazione e innovazione, miglioramento dei servizi, promozione della legalità, qualità del lavoro, politiche formative, benessere organizzativo, lavoro agile, conciliazione dei tempi vita-lavoro, prevenzione dello stress lavoro-correlato, col compito di formulare proposte all’Amministrazione anche per la contrattazione integrativa. Può svolgere  analisi, indagini e studi, e monitorare l’attuazione dei piani di azioni positive, in collaborazione con il CUG.

Solo oggi finalmente si attiva il coinvolgimento partecipativo delle OO.SS., in materia di formazione, per un tavolo sul “Piano triennale della formazione del personale civile della Difesa” (allegato al presente notiziario”.

Questi i punti salienti del documento cui associamo le considerazioni e le considerazioni di FLP Difesa:

la emanazione del documento arriva in sintonia con la priorità politica dettata dal ministro Brunetta, di mirare al processo di innovazione e trasformazione digitale della PA attraverso il potenziamento delle conoscenze informatiche di  TUTTI i dipendenti, e la Difesa infatti persegue in primis l’obbiettivo promuovendo a DIFEFORM la formazione digitale di 1^ e 2^ area in generale, in primis con corsi sugli applicativi “Office”,  puntando alla massima flessibilità e adattabilità del personale, e all’aggiornamento delle alte specializzazioni tecniche.

Ma il dichiarato intento di coinvolgere TUTTI, dai neo assunti ai più anziani, si scontra con la scarsezza delle risorse destinate alla formazione, dimezzate dal 2011 col Dl 78/2010, e che hanno finora assicurato il proseguo delle attività sostanzialmente nelle materie della prevenzione della corruzione, dell’antinfortunistica, della protezione dei dati, come si evince dai grafici riportati nel Piano. Inoltre val la pena ricordare che mentre per la formazione del personale dirigente e di 3^ area, già dal 2013 si fa riferimento alla SNA, i cui oneri non gravano sulle Amministrazioni, per quello di 1^ e 2^ area la formazione si svolge a DIFEFORM, nata nel 2015 dalle morte ceneri di CEFODIFE, la cui mission attiene alle materie specialistiche della Difesa e all’antinfortunistica. In merito va detto che tale modello porta, per la periferia, il carico delle spese di missione, per cui spesso si rileva una autocensura degli Enti nei confronti del proprio personale, determinando una partecipazione a macchia di leopardo, foriera senz’altro di impari opportunità; e ciò nonostante che nell’area tecnico-operativa operi l’89% del personale. Ciò dovrà senz’altro indurre l’AD ad una pianificazione incentrata sulla formazione da remoto, in vdc e mediante webinar, come sperimentata durante la pandemia, economica e aperta a una platea molto ampia, col vantaggio di ottimizzare i tempi e l’efficacia dei corsi. Ma dovrebbe essere incentivato anche il ricorso al decentramento dei corsi, per agevolare la massima partecipazione in presenza nelle sedi periferiche. E dovrebbe essere avviata una politica di particolare attenzione alla formazione iniziale della componente ex militare transitata, che spesso fatica ad incardinarsi nel suo nuovo status giuridico.

            Rispetto al ciclo della formazione, la nostra attenzione va anche alla totale assenza di relazioni sindacali locali per la pianificazione delle attività formative, un tempo praticate, che darebbero trasparenza, verificabilità, esaustività, e integrabilità alle segnalazioni delle esigenze formative; non a caso nulla è trapelato sulla mappatura delle esigenze formative avvenuta nello scorso mese di febbraio 2022 da parte dagli uffici sulla base dei Cataloghi corsi SNA e DIFEFORM. E questo  mentre con il nuovo CCNL FC, la formazione sarà funzionale alla performance, ed entrambe saranno determinanti fra i titoli per le progressioni a venire.

Molta carne al fuoco, vi terremo aggiornati.

IL COORDINATORE GENERALE FLP DIFESA

Maria Pia BISOGNI

Allegato: 2022.04.13 OPI Bozza Piano della Formazione del personale civile 2022-2024