Incontro a SME con il Capo di Stato Maggiore gen. P.Serino, che apre alla richiesta di FLP Difesa di riprendere gli appuntamenti mensili dei tavoli tecnici di confronto. Molti gli argomenti trattati, fra gli altri: la conclamata carenza organica dei tecnici nei Poli; l’avvio delle procedure per l’assunzione di 187 unità tecniche da destinare ai Poli; lìimminente emanazione del bando per l’assunzione di 72 unità per Poli e IGM di Firenze; la destinazione all’Esercito di 700/800 unità dei 2840 previsti dal DPCM autorizzatorio. Piena disponibilità di SME al Lavoro Agile. A settembre dovrebbero dunque partire i tavoli tecnici.

Notiziario FLP Difesa n. 46 del 14 luglio 2022 –

               Il Capo di SME, gen. Pietro Serino, ha incontrato per la prima volta le OO.SS. nazionali. Si è trattato, a nostro giudizio, di un incontro interessante e positivo, che segna un punto di svolta nelle relazioni di livello nazionale. Presenti all’incontro, tra gli altri, il gen. Salvatore Cuoci, Capo del DIPE, e diversi Capi Reparto.

               La riunione è stata aperta dal Gen. Cuoci che ha fatto una panoramica su alcune delle questioni che toccano da vicino la componente civile dell’Esercito: in materia di organici, ha segnalato le criticità legate alla carenza di profili tecnici nei Poli, che si aggraverà con le prossime uscite per pensionamento; sul tema assunzioni, ha quantificato in n. 187 unità quelle destinate ai Poli di Terni (PMAL) e Piacenza (PMPN), e ha comunicato che in luglio dovrebbe uscire il bando per 72 nuove assunzioni destinate a Poli e IGM Firenze; rispetto alle n. 2840 previste dal DPCM autorizzatorio, prevedibilmente 700/800 nuove unità dovrebbe essere destinate ad Enti dell’Esercito. Sulle assunzioni, l’opinione della FA è che, come per AID, sia possibile utilizzare per scorrimento le graduatorie ancora valide.  Sul tema “lavoro agile”, il gen. Cuoci ha quantificato in n. 1167 i dipendenti della FA che usufruiscono dello smart-working, con la quasi totalità dei lavoratori c.d. “fragili”. Sul punto, il Capo del DIPE ha rassicurato sulla piena disponibilità della FA all’impiego del proprio personale in lavoro agile senza preclusioni preconcette, a condizione naturalmente che l’attività di lavoro sia smartabile e non sussistano altre condizioni ostative. In materia di formazione, il gen. Cuoci ha quantificato in n. 600 circa i dipendenti che hanno partecipato a 24 corsi DIFEFORM, e per il 2022 la stessa ha programmato n. 45 corsi a distanza (n. 24 sull’infortunistica) che consentiranno di coprire il 50% del fabbisogno ravvisato dalla F.A.; per le necessità di formazione extra DIFEFORM, SME continuerà comunque a finanziarle.  In materia di riordini, il gen Cuoci ha indicato la seguente agenda: chiusura del Centro Documentale di Como a dicembre 2022, con 5 dipendenti coinvolti nel reimpiego con procedura semplificata; trasferimento della Scuola Militare di Maddaloni dalla caserma Rispoli alla Caserma Magroni; il Poliambulatorio di Firenze si sposterà alla caserma Morandi, mentre i provvedimenti relativi a RAP e Poliambulatorio di Caserta prevedono il ricollocamento di 70 unita civili su Napoli con procedura ordinaria, e analoga procedura ordinaria interesserà le 19 unità di personale di COMFOP SUD Infrastrutture. Il gen Cuoci ha poi concluso il suo intervento auspicando che le Rappresentanze Territoriali delle OO.SS. possano interessare, per problematiche locali, non più direttamente SME come sta avvenendo oggi con sempre maggiore frequenza, ma le proprie strutture nazionali.

E seguito il consueto giro del tavolo sindacale in ordine di rappresentanza. Dopo CGIL, CISL e UIL è stato il turno della FLP DIFESA, che ha ringraziato il Capo di SME per l’incontro non mancando però di rilevare che è stato convocato con molto ritardo, e auspicando comunque che, al pari di quanto già avvenuto con il Capo di SME precedente gen. S. Farina, i momenti di confronto con il Capo di FA avvengano con periodicità almeno semestrale. La nostra O.S. ha poi affrontato il tema importante delle relazioni sindacali territoriali in ambito F.A. che, in alcune realtà, appaiono in forte sofferenza, con il  sistematico mancato coinvolgimento del Sindacato, e delle preoccupanti  criticità in tema di benessere organizzativo del personale, in particolare in alcuni Enti con un utilizzo improprio del potere disciplinare, rispetto ai quali ci siamo riservati di inviare a breve all’attenzione del Capo di SME una nota di dettaglio con riferimento ad alcuni recenti accadimenti che stanno producendo malessere e disagio nei colleghi.

Per quanto attiene alle relazioni sindacali nazionali, la nostra O.S. ha ricordato che, fino a qualche anno fa, le OO.SS. nazionali incontravano le strutture di Vertice ogni mese (riunioni con l’Ufficio Organizzazione delle Forze e con DIPE) in ordine ai provvedimenti di riordino in itinere, che erano anche l’occasione per segnalare eventuali criticità in sede locale e chiedere interventi della F.A. mirate alla loro soluzione. Oggi, di tutto questo, non c’è più traccia, non solo perché i provvedimenti di riordino sono in numero inferiore, ma anche perché, per quei pochi provvedimenti in itinere, la F.A.. ha scelto di informare e comunicare con le OO.SS. solo per mail, che ci appaiono stringati nei contenuti e con intenti solo rassicuranti, metodo nuovo che la F.A.. ha motivato con le supposte novità introdotte dal CCNL 2016-2018, che di fatto però non ha modificato alcunchè, atteso che il CCNL prevede che il confronto possa essere attivato di sua iniziativa da parte dell’Amministrazione. Nella nostra osservazione, ha proseguito la nostra O.S., la diminutio nelle relazioni sindacali registrata sul tavolo nazionale fa un po’ il paio con la crescita di criticità sul livello locale, con dirigenti che in numerosi casi si comportano come i “satrapi di chi si fa forte con i deboli e debole con i forti” di cui al famoso passaggio delle linee di indirizzo dell’allora Capo di SME del marzo 2018. Nel ritenere che un rapporto più diretto e costante tra F.A. e OO.SS. nazionali consentirebbe, oltre che il monitoraggio delle criticità periferiche, la possibilità per il Sindacato di comprendere meglio i mutamenti  organizzativi (abbiamo segnalato che, dopo le riunioni del 2019 e 2020, non ci sono noti gli ulteriori sviluppi nel riordino delle aree “territoriale” e “infrastrutturale”) anche al fine di veicolarli meglio ai lavoratori interessati, abbiamo riproposto al Capo di SME la nostra antica richiesta di recuperare le sessioni periodiche di confronto con  lo SME. Il  gen. Serino, con un gesto davvero di grande apertura e disponibilità che abbiamo molto apprezzato e per il quale lo abbiamo ringraziato in corso di riunione, ha  accolto la nostra richiesta di incontri periodici con il Capo di SME (prossimo incontro, prima di Natale) e, quella di sessioni tecniche mensili con il DIPE, novità queste che pensiamo possano determinare una decisa ripartenza nelle relazioni sindacali nazionali che produrranno di certo effetti postivi anche in quelli territoriali e, indirettamente, pure sul  benessere organizzativo.

Nel corso del nostro intervento, abbiamo però toccato altre questioni che riguardano l’impiego civile in Esercito:

  • LEGGE 244/2012: nel ricordare che, sul fronte sindacale e su quello dei vertici di FA., si lamentano da tempo le criticità indotte dalla L.244/2012, in particolare gli effetti prodotti negli Enti industriali, e la richiesta a fattor comune di slittamento dei tempi di riduzione degli organici (150.000 unità per i militari; 20.000 unità per i civili) che la legge fissava al 31.12.2024, preso atto che la Commissione Difesa della Camera ha già approvato lo slittamento decennale della riduzione degli organici militari e non anche di quelli civili, abbiamo chiesto una forte iniziativa di SME e delle altre FF.AA. perché il differimento riguardi anche gli organici civili, per dare prospettive migliori agli Enti e per non pregiudicare gli sforzi di rilancio e ri-efficientamento dell’area industriale.
  • ASSUNZIONI: pur dando atto al nostro Ministro che, dopo oltre un decennio di attese vane e di promesse non mantenute, finalmente anche per la Difesa si sono aperte le porte per un numero significativo di assunzioni con le 2.430 previste dal DPCM 29.03.2022, abbiamo espresso il nostro antico convincimento circa la necessità di andare a numeri più alti,  e cioè ad un piano straordinario di assunzioni che tenga conto di tutte le attuali criticità, in particolare sul versante dei profili tecnici, anche recuperando la norma che prevedeva l’assegnazione agli Enti industriali del 60% dei tecnici. Occorre però, a nostro giudizio, accorciare tempi e passaggi per rendere subito operative queste assunzioni, e anche qui abbiamo invitato il Capo di SME a far sentire la Sua autorevole voce.
  • RISPARMI: ancora con riferimento alla L.244, occorrerà dare permanente attuazione a quella norma del D. Lgs. n 8/2014 che prevede di quantificare ogni anno i risparmi relativi al personale destinandone la quota dovuta al FRD, soprattutto oggi che il nostro fondo non gode più del finanziamento dei 21 mln che abbiamo avuto dal 2018 al 2021, e che lo scorso anno è stato utilizzato per la performance org., che andranno tutti recuperati.
  • EX MILITARI: da anni chiediamo un tavolo tecnico che faccia il punto di situazione attuale sui transiti e l’approfondimento delle problematiche che vivono a fattor comune oggi i colleghi ex militari, tavolo che non è mai stato mai attivato, e rispetto al quale abbiamo richiesto un momento di confronto in tempi brevi.
  • FORMAZIONE: nei nostri contratti si parla sempre della formazione come della “leva fondamentale” per ammodernare e professionalizzare l’amministrazione, e proprio per questo, siamo interessati a comprendere le linee, le scelte e gli obiettivi della formazione in ambito Esercito, e con essi anche evidentemente le modalità operative con le quali si ritiene di raggiungere gli obiettivi fissati dalla F.A..
  • SMART-WORKING: nel ricordare che la nostra sigla è stata tra quelle che hanno espresso, sul tavolo negoziale in ARAN e negli incontri politici in F.P.., le posizioni più a favore del lavoro agile, anche in considerazione della straordinaria e positiva esperienza vissuta nel periodo emergenziale. Purtroppo, abbiamo nel corso di questi due anni riscontrato alcune posizioni, se non proprio ostili, almeno di scarsa disponibilità da parte di dirigenti di Enti e Cdi dell’Esercito, in particolare nell’area logistica, che ritengono questa nuova modalità di lavoro quasi come un “vulnus”, prendendo a pretesto la supposta mancanza di indicazioni della FA. non ritendendo evidentemente sufficiente le indicazioni di cui ai protocolli A.D-OO.SS naz.  e alle diverse circolari di PERSOCIV. Posizioni ostili che ci hanno obbligato a intervenire presso il DIPE, che ringraziamo per l’attenzione dimostrate in più circostanze. FLP DIFESA ritiene che l’esperienza del lavoro agile vada comunque mantenuta alla nostra organizzazione, e pertanto ci siamo detti molto soddisfatti delle posizioni espresse dal Capo del DIPE in apertura di riunione, ritenendo che occorra fare uno sforzo comune per strutturare e stabilizzare in F.A. questa nuova modalità di lavoro, anche per le ricadute positive che può avere sui lavoratori civili della FA e sulle loro  famiglie e per non disperdere un’occasione straordinaria per conciliare i tempi di vita e di lavoro.
  • MOBILITA’: l’istituto della mobilità ordinaria è il grande “desaparecido” della difesa, sono anni che non viene più pubblicato un bando di mobilità ordinaria, a differenza di quello che avviene in tutte le altre PP.AA., e l’unica mobilità che è praticata in difesa è quella straordinaria (104, maternità e casi c.d. gravi), che ovviamente corre su binari discrezionali e poco trasparenti. Abbiamo chiesto attenzione sul tema alla F.A. e al suo Comandante.

Il Capo di SME si è dimostrato molto attento alle questioni poste, che certamente verranno approfondite nelle sessioni tecniche che, dopo il via libera del gen. Serino, verranno calendarizzati a partire da settembre p.v.

LA SEGRETERIA NAZIONALE– Maria Pia Bisogni e Maria Teresa D’Urzo