Audizione in Commissione Difesa del Senato dell’Amm. Credendino, Capo di SMM. Sottolineato il mutato scenario geopolitico, con la guerra non lontana, evidenziata la necessità di assicurare il ruolo strategico e di equilibrio della Marina nel Mediterraneo, è sempre più grave ed urgente superare la legge 244/2012 ( e il “fabbisogno minimo indispensabile) e guardare a un modello organico adeguato ai tempi, sia per il personale militare che per quello civile, dove 9.000 sono i numeri “adeguati”, mentre l’organico effettivo, oggi a 4.700, arriverà a essere nel 2028 a 3.500, nonostante le assunzioni previste.

Notiziario FLP Difesa n. 17 del 28 febbraio 2023 –

Capo di SMM Amm.Sq. Enrico CREDENDINO

Si è svolta, in data 23 febbraio u.s., un’audizione, in 3^ Commissione Affari Esteri e Emigrazione, del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Amm. Sq Enrico Credendino, sulle linee programmatiche del suo mandato. L’occasione è stata utile per rilanciare quanto già affermato dal CASMM in sede di audizione in Commissione Difesa della precedente legislatura, che si era svolta a marzo 2022.

In sintesi, nella sua relazione, l’Amm. Credendino ha voluto sottolineare come, a fronte di un mutato quadro geo-politico dove, rispetto a quello, ad esempio, degli anni ’80, in cui il ruolo della Marina Militare era più quello di cuscinetto tra le grandi potenze, oggi, le FFAA e in particolare la MM, rivestono  invece un importante ruolo strategico e di equilibrio nel mediterraneo. Pertanto, il modello attuale, sia in termini di flotta navale che di personale, non è più adeguato all’attuale scenario, soprattutto a quello che si è venuto a delineare nell’ultimo anno a seguito del conflitto RUSSIA-UCRAINA, con una TURCHIA che, di contro, sta diventando sempre più potente sia in termini di flotta che di uomini.

A fronte di un impegno sempre maggiore, prosegue l’Ammiraglio, oltre alla necessità di incrementare la flotta, la più grande e urgente necessità è quella di aumentare i numeri del personale militare che, secondo la stima dello Stato Maggiore Marina, ad oggi, è al di sotto di circa 5000 unità con una presenza di circa 29000 unità di personale militare che, nell’ipotesi di un “modello adeguato”, dovrebbe essere di 39000 unità, mentre, nell’ipotesi del “fabbisogno minimo indispensabile”,  di almeno 35000 unità. Pertanto, a similitudine di quanto richiesto nella sua audizione dal Capo di SME, Generale Serino, il CASMM auspica un ritorno a un modello antecedente la Legge 244/2012, quando erano previste  190.000 unità di personale militare. (Quanto aveva ragione FLP Difesa, purtroppo unica O.S. a contestare all’epoca la riforma Di Paola!)

Sempre in relazione al personale militare, il CASMM, mette in evidenza un forte sbilanciamento, in termini di distribuzione tra le Forze Armate, delle unità di personale dove l’esercito, con il 60%, ha la fetta più grande di personale, l’aeronautica il 22% e la Marina Militare solo il 18%. Una distribuzione, questa, anch’essa non più adeguata all’attuale quadro geo-politico dove, ad esempio, altre nazioni come la Francia e l’Inghilterra, che possiedono una flotta molto simile alla nostra, hanno mediamente circa 10000 unità di personale militare in più rispetto alla MM italiana, e dove il personale è equamente distribuito tra Aeronautica e Marina.

Il problema della carenza organica è, per la Marina, aggravato dagli esodi di personale militare nei ruoli del personale civile. Dal 2012 ad oggi in Marina ci sono stati, infatti, 2621 transiti per motivi sanitari, mentre nell’esercito circa 1000 e solo 105 in aeronautica. Tale esodo, prosegue l’Ammiraglio, è dovuto alle cattive  “condizioni di vita del marinaio” che, soprattutto nei primi 15 anni di carriera, a causa dei frequenti imbarchi, dei ritmi a cui è sottoposto, resi ancor più stressanti a causa della carenza di personale, non riesce ad avere un adeguato recupero psico-fisico, così come ha difficoltà a crearsi una regolare vita familiare.

Al contempo, queste 2621 unità di personale transitato dal 2012 ad oggi, costituiscono un vincolo per il reclutamento di nuovo personale, in quanto rimangono “a carico” (testuale) degli organici del personale militare fin quando non andranno in pensione, situazione questa che, unita agli effetti della Legge 244, diventa veramente insostenibile. Per questo, nel corso dell’audizione, l’Ammiraglio Credendino chiede al governo un intervento d’urgenza per dare una diversa collocazione organica a questa componente del personale in forza.

E veniamo al personale civile: nel riconoscere il ruolo altrettanto importante da questo svolto nella F.A., l’amm.Credendino ha evidenziato anche qui la grave carenza organica, che è attestata intorno al 50% rispetto a un “modello adeguato” che dovrebbe essere di 9000 unità e che invece è ad oggi di circa 4700 unità e che, dato ancora più preoccupante, al 2028, nonostante le 1298 assunzioni previste, scenderà a 3500. La carenza attuale è di circa l’85% tra i dirigenti , del 44% tra il personale tecnico e del 28% tra il  personale amministrativo, con un’eta media che a inizi 2025 salirà a 58 anni.

Le soluzioni prospettate dal CASMM nella slide illustrativa sono, da una parte, l’assunzione di personale operaio, anche con la riapertura delle scuole allievi operai, per far fronte alla gravissima situazione in cui versano gli arsenali e gli stabilimenti di lavoro e, dall’altra, la necessità di migliorare il sistema di transito dei militari non più idoneo, collocandoli organicamente nei ruoli del personale civile ed eliminando il vincolo della destinazione di impiego su base regionale.

E qui, sinceramente, relativamente alle problematiche del personale civile, ci sarebbe piaciuto ascoltare qualche proposta in più e anche un po’ più incisiva.

Si sarebbe potuto chiedere, come da tempo la nostra sigla chiede, un piano straordinario di assunzioni, perché quelle previste, come affermato dallo stesso CASMM, mitigano solo in parte il grave problema della carenza organica di personale civile.

Così come si sarebbe potuta chiedere, anche per il personale civile, una proroga della scadenza dei termini della Legge 244 come è stato fatto per il personale militare con la legge 119 dell’agosto 2022, impegno questo  assicurato anche dal Capo del 1 °reparto di SMM, Amm Giurelli, nella riunione del 23 novembre 2022 (vds notiziario n. 73 del 24 nov. 2022).

Se non si mette mano a questa situazione, urgentemente, come più volte affermato e denunciato dalla nostra OS, il rischio è quello di una forte militarizzazione di quelle funzioni ed incarichi che invece dovrebbero essere ad appannaggio del personale civile e, per quanto riguarda gli stabilimenti di lavoro, in primis, gli arsenali, assisteremo inoltre, come in parte già stiamo assistendo, ad una pericolosa ed antieconomica esternalizzazione dei servizi di manutenzione delle navi, finora ad appannaggio delle nostre maestranze civili che, con il loro “know-how” specifico e altamente qualificato, hanno da sempre garantito prontezza, qualità ed economicità degli interventi, caratteristiche queste che le aziende private non possono certamente garantire.

Capitolo a parte merita la situazione dei nostri colleghi transitati, più volte anche questa denunciata dalla nostra O.S. , per la cui soluzione abbiamo chiesto, in diverse occasioni, l’apertura di un tavolo tecnico con la F.A..

La soluzione prospettata dal CASMM che, almeno da come esposta in Commissione , forse anche a causa di una tempistica ristretta, ci è apparsa come una soluzione pilatesca, e non come una strategia mirata al reale miglioramento delle condizioni del personale transitato. Vorremmo dire all’Amm. Credendino che se, da un lato, organicamente questa componente incide sui numeri del personale militare, dall’altro, quando viene assegnato negli Enti, viene ad occupare delle posizioni organiche del personale civile, con le prevedibili ricadute nell’impiego e di questa altra componente. Ma questo poco inciderebbe: ben vengano i colleghi transitati ad alimentare le risorse del personale civile, ma siano motivati, formati e, soprattutto, messi nelle condizioni di poter vivere la nuova situazione in modo adeguato, sereno e vicino ai propri affetti.

Nella maggior parte dei casi, invece, così non è, e i colleghi, anche nel nuovo status, continuano a subire dei disagi, si ritrovano ancora lontani dal nucleo familiare, e continuano a vivere in condizioni di pendolarismo: i motivi che hanno contribuito a determinare l’esodo dalla FA. Con la differenza che, se da militari avevano maggiori possibilità di trasferimento, e dunque di avvicinarsi col tempo a casa, nei ruoli civili invece si scontrano col muro di una mobilità ingessata ormai da quattro anni; e la speranza svanisce, a meno che non si versi in gravissime condizioni di salute, utili alla istanza di mobilità straordinaria, vincolata all’ “utile impiego” negli Enti richiesti. A queste condizioni, pur con tutta la buona volontà ma, non di rado, con limiti psico-fisici anche molto importanti, senza una preparazione adeguata al nuovo impiego e in una perdurante situazione di disagio, i militari transitati rappresentano, frequentemente, una risorsa con qualche limitazione di impiego. Certamente, la richiesta da parte del CASMM, di superare il criterio della “regionalità” in fase di assegnazione (criterio per il quale, a norma di legge, il militare che transita viene assegnato nell’ultima regione in cui prestava servizio da militare), aiuterebbe notevolmente la causa.

Di questo e di tanto altro, ci piacerebbe parlare con il CASMM che, purtroppo e con nostro rammarico, a distanza di più di un anno dalla sua nomina, non ha ancora avuto modo di incontrare le rappresentanze dei lavoratori, nonostante le criticità da lui stesso denunciate e le varie richieste di incontro da parte delle rappresentaze dei lavoratori.

Attendiamo fiduciosi e vi terremo aggiornati. È tutto, cordialissimi saluti.

 p. IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA 

        Maria Pia BISOGNI – Vincenza TEOFILI