Le ricadute del Decreto Legge 24.06.2014, n. 90 sul personale civile della Difesa

Notiziario n. 77 del 21 luglio 2014 –

29.01.2013,  inaugurazione di  CEFODIFE

29.01.2013, il Ministro Di Paola inaugura CEFODIFE

La c.d. “riforma” della Pubblica Amministrazione targata Renzi-Madia colpisce, e pesantemente, anche il Ministero della Difesa e il suo personale civile.   Ci riferiamo, in particolare,  agli artt. 4 (“Mobilità obbligatoria e volontaria”) e 21 (“Unificazione delle Scuole di Formazione”) del DL  24.06.2014, n. 90.

Con l’art. 4, viene di fatto introdotta la “mobilità d’ufficio” nel  raggio di 50 Km dall’attuale Ente d’impiego, entro il quale tutti gli Uffici Pubblici in esso presenti, della Difesa ma anche di altre AA.PP., costituiscono una “medesima unità produttiva”, dunque un ente virtuale all’interno del quale la mobilità potrà essere disposta d’ufficio, e dunque prescindendo dalla volontà del lavoratore.  Più oltre, lo stesso art. 4  stabilisce che, con decreto del Ministro per la P.A., possono essere fissati criteri per agevolare  questo processo “anche con passaggi diretti di personale tra amministrazioni senza preventivo accordo…”.   C’è dunque un motivo in più, oltre a quello relativo alle necessità assunzionali  del M.D. (vds. Notiziario n. 75 del 14 u.s.),  per richiedere l’uscita, e anche molto rapidamente,  dall’attuale condizione di eccedenza nelle aree 1^ e 2^,  che si può  realizzare attraverso i c.d. “pensionamenti in soprannumero”  previsti dal D.L. 95/2012 (spending review),  che l’A.D. sinora ha tenuto infruttuosamente in stand by.

Con l’art. 21, invece, viene disposta la soppressione di cinque scuole di formazione, tra le quali purtroppo anche CEFODIFE, le cui funzioni verranno attribuite alla Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA),  scelta questa che si accompagna  anche ad una vergognosa riduzione del 20% di risorse destinate alla formazione.  Questa soppressione, certo inattesa anche alla luce del rilievo che la nostra Scuola sembrava aver assunto a seguito del DPR 16.04.2013, n. 70,   reca un danno davvero enorme alla Difesa,  sia nel breve che nel  lungo termine.  Sicuramente nel breve termine: dopo la positiva esperienza dello scorso anno,  quando, dopo anni e anni di vane richieste da parte della nostra O.S., le OO.SS. erano state chiamate da SEGREDIFESA per il  confronto di merito sul piano di formazione 2013 (si vedano i nostri Notiziari n. 79 dell’8 lug. e n. 111 del 9 ott. 2014), eravamo in attesa della convocazione per discutere il piano di formazione triennale 2014-2016,  una volta che il Comitato Scientifico avesse deliberato al riguardo.  Di che cosa andremo a discutere ora con l’Amministrazione?  Ma c’è un altro e più grande problema: CEFODIFE gestisce formazione anche per il personale di aree diverse dalla 3^ e, soprattutto, gestisce formazione tecnico-specialistica  per le esigenze del M.D., che ora non sappiamo proprio che fine faranno.  Difficile davvero immaginare che SNA possa caricarsi anche di questi due versanti formativi (sarebbe attrezzata per farlo?),  e dunque occorrerà trovare delle soluzioni che consentano al M.D. di continuare a curare in proprio sia la formazione per le due prime aree sia quella più strettamente tecnico-specialistica.  E di questo, vorremmo discutere e presto con il Sottosegretario.  Ma il danno prodotto dalla soppressione di CEFODIFE si produrrà anche nel lungo termine,  atteso che verrà meno il ruolo che alla nostra Scuola  era stato assegnato sul fronte dell’”elevazione qualitativa delle professionalità “ (art.3, comma 2, lett. a) e b)  L. 244/2014)  e dei processi di formazione legati al riordino in chiave riduttiva delle FF.AA., di cui all’art. 12 <<2259-quater>>  del D. Lgs. n. 8/2014.  Ci si chiede, allora:  che fine farà ora la formazione del personale nel M.D.?   Problemi enormi, dunque, e tra questi, in primo luogo, ovviamente, il destino degli attuali 36 lavoratori civili della Scuola,  verosimilmente destinati al reimpiego in ambito M.D.,  atteso che l’art. 21 non pare recare opzioni diverse al riguardo.

Il DL 90 andrà convertito in legge entro il 23 agosto; sono stati presentati oltre 1500 emendamenti, di cui 98 interessano l’art. 4  e 40 l’art. 21. Nell’esame in Commissione Difesa della Camera, il relatore ha espresso un “orientamento favorevole”  sul DL 90, mentre il SSS Rossi ritiene opportuno un “approfondimento”  anche in ordine alla soppressione di CEFODIFE (si veda il resoconto della seduta pubblicato su questa stessa pagina).

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: Resoconto riunione Commissione Difesa Camera 8.07.2014

Allegato 2: Gli  emendamenti sul DL 90 presentati alla Camera