Notiziario n. 111 del 22 ottobre 2014 –
Il 2 u.s., la Ministra Pinotti è stata audita in Commissione Difesa del Senato sulle linee guida del futuro libro bianco della Difesa e relativo impatto sui programmi d’arma del M.D. Un’audizione attesa, anche per le implicazioni legate alla vicenda F35, il cui resoconto è stato pubblicato solo recentemente.
La sen. Pinotti ha innanzitutto osservato che il Libro bianco dovrà rappresentare “un momento di reale svolta innovatrice” per il MD e che questo lavoro avrà “impatti sulle scelte future per le nostre FF.AA.” Ha quindi segnalato i tre elementi essenziali che si vanno delineando nel lavoro in corso: il primo è relativo al contributo che il nostro Paese può dare alla comunità internazionale, il che, a causa delle ben note criticità di bilancio, impone “di ragionare in termini di priorità”; il secondo è “il grande tema della riorganizzazione interna dello strumento militare”, con l’obiettivo di traguardare “una struttura più snella, senza duplicazioni o ridondanze, con minori livelli di gestione, più efficiente ed economica e che privilegi l’efficacia operativa”; infine, il terzo tema che riguarda il c.d “modello operativo, ovvero la strutturazione, la dimensione, la qualità e la prontezza delle capacità che le FF.AA. dovranno possedere”. E, a tal proposito, l’intervento della Ministra si è indirizzato sul controverso tema dell’acquisto degli F-35
La sen. Pinotti ha ricordato le mozioni votate il 24 settembre u.s. dalla Camera, le tre respinte (M5S, SEL e Lega) e le quattro approvate (PD, FI, NCD, e SC) che, da una parte “impegnano il Governo a proseguire il programma” nel quadro di un contemperamento delle “esigenze della Difesa con le esigenze di contenimento della spesa pubblica”, e dall’altra lo impegnano a “riesaminare il programma per chiarirne criticità e costi, con l’obiettivo finale di dimezzare il budget finanziario originariamente previsto tenendo conto dei ritorni economici e dei caratteri industriali da esso derivati”. Dunque, per la Ministra, “il programma procede” e ne “deve essere assicurata quantomeno la stabilità nel tempo”, il che comporta che “entro la fine dell’anno” si proceda all’”impegno per la produzione di un lotto di due velivoli”.
Appare evidente come le dichiarazioni della Ministra Pinotti abbiano profondamente modificato la lettura che in tanti avevano fatto delle mozioni votate dalla Camera (taglio del 50% degli F-35), come efficacemente sintetizzato nel titolo dell’articolo a firma di T. De Marchi che pubblichiamo su questa stessa pagina: “La Pinotti non dimezza. Anzi annuncia: ne compero subito altri due”. La nostra Ministra ne ha dunque dato una lettura diversa, forte di quell’ “impegno a continuare il programma” , nelle more del suo riesame, che è venuto dalla Camera, a tal punto che entro l’anno vuole si proceda alla produzione di altri due F-35. Una posizione poi tenacemente ribadita anche in sede di replica ai diversi interventi venuti dai senatori membri della Commissione, e anche con il supporto di ulteriori motivazioni. Innanzitutto tecniche (“l’ F-35 è un veicolo di quinta generazione, cosa che non sono altri velivoli”, in primis gli Eurofighter “che hanno altre funzioni, quelle di intercettori””: ricordiamo però che negli USA hanno cominciato da qualche tempo a nutrire forti dubbi sulla funzionalità degli F-35..….). Ma anche motivazioni industriali (“noi non siamo solo acquirenti, siamo anche co-produttori” a Cameri), e ci sono “trenta aziende e una cinquantina di piccole e medie imprese” coinvolte, e dunque, sembra dire la Ministra, andiamoci piano con le riduzioni…. Circa il numero dei velivoli da acquistare (attualmente i velivoli già acquistati sono sei, altri due sono in itinere), questo si stabilirà “a valle del Libro Bianco” e solo “dopo aver stabilito che cosa l’Italia debba fare nei prossimi quindici anni in termini di difesa”. Ad avviso della Ministra, si “dovranno massimizzare i ritorni economici, industriali e occupazionali” e si “potrà ridurre della metà l’impatto finanziario che si era preventivato, inizialmente l’impegno era di 16,6 miliardi spalmato sino al 2026, adesso è di 14 miliardi”. Ma sulle cifre fornite qualche dubbio esiste (si legga a tal proposito l’articolo di De Marchi).
Dunque, la telenovela F-35 continua… si dimezza, non si dimezza? E allora, alla prossima puntata!
(Giancarlo Pittelli)
Allegato 1: Resoconto audizione Ministra Pinotti
Allegato 2: Il fatto quotidiano on line – articolo di T. De Marchi