Stato Maggiore Marina forza sul fronte del riordino degli Arsenali. FLP DIFESA dice NO alla loro militarizzazione e avvia alcune iniziative

Notiziario n. 17 del 9 febbraio 2015 –

L'Arsenale MM di Augusta

L’Arsenale MM di Augusta

La Marina Militare ha deciso di forzare la mano e le tappe sul riordino degli Arsenali MM, una forzatura che fa il paio con quella portata avanti, pur non da sola, sulla vicenda legata alla “legge navale” che ha sortito una denuncia pubblica da parte di un autorevole membro del  Parlamento.

Partiamo da quest’ultima vicenda.  E’ noto che l’amm. De Giorgi, Capo di SMM, vuole fortissimamente il rinnovo della flotta navale, a suo giudizio ridotta quasi ai minimi termini, come ha ripetuto anche nel corso dell’audizione del 12 novembre in Senato: entro il 2025, delle attuali 60 navi (di cui, a suo dire,  mediamente operative solo in 20),  in  54 dovranno essere dismesse  e verranno sostituite da una trentina di nuove unità, per le quali si prevede una spesa complessiva di 10 mld.  Di questo si è discusso in Commissione Difesa della Camera, che in data 4.12.2014 ha espresso parere favorevole sull’A.C. 116 (programma navale)  ma condizionandolo  a una serie di richieste non di poco: ricerca del dettaglio sulle unità da dismettere;  garanzie da parte delle imprese assegnatarie; trasparenza sui contenuti degli accordi negoziali tra A.D. e le stesse imprese;  richiesta al Governo di diversi chiarimenti sulla spesa per armamenti posta a carico del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico),   mentre il 20 gennaio ha dato sempre parere positivo all’A.C. n. 128 (Schema DM sulle modalità di utilizzo dei contributi pluriennali), ma anche questa volta condizionato. In primis, alle richieste precedenti su A.C. 116, ribadite dalla Commissione perché ancora inevase dall’AD, che evidentemente fa difficoltà ad accettare quanto previsto dalla L. 244 sul controllo parlamentare della spesa per armamenti; in secondo luogo, ad un ulteriore e pesante vincolo relativo alla prima tranche dei finanziamenti, pari a 5,4 mld di euro, somme già trovate e iscritte al bilancio del MISE, con un risparmio secco di quasi 1,5 mld di interessi su mutui.  Ebbene, il relatore on. Scanu ha avuto l’ardire di chiedere che questo 1,5 mld. risparmiato fosse destinato al miglioramento dei conti pubblici, e non impegnato in altre navi.  Immediata è stata la reazione dei poteri forti della Difesa, come denunciato dallo stesso on. Scanu,  che aveva già detto di “essere stato fatto oggetto di continue pressioni, provenienti da parti diverse, miranti a indurlo a rivedere la sua proposta di parere”  (vds. resoconto 4.1.2014, sul nostro sito). Senza risultato, però, atteso che il parere è rimasto quasi lo stesso. Pubblichiamo su questa stessa pagina i  pareri e i resoconti parlamentari in argomento e un articolo di novembre u.s. sull’argomento del Fatto Quotidiano.

La seconda vicenda riguarda invece il riordino degli Arsenali M.M., che SMM sta  portando avanti in modo sostanzialmente unilaterale, senza un vero confronto con il Sindacato.  Una circostanza non nuova per la M.M.  che da anni riordina e modifica le proprie strutture con direttive e o.d.g.  a firma del Capo SMM senza uno straccio di informazione alle OO.SS. nazionali, come fanno invece SMA e SME.  Alla luce dei problemi intervenuti nel riordino dei MARISTANAV (ex Maribase) e Comandi Marina (ex Maridipart),  subito dopo l’entrata in vigore del D.Lgs.  7/2014,  avevamo chiesto al Capo del 1° Reparto di MARISTAT di costruire un percorso di riordino che coinvolgesse le OO.SS.,  e di orientare le scelte nella direzione indicata dal D.Lgs. 7 (“attribuzione di compiti e funzioni al personale civile”) e dalla Ministra Pinotti.

Nel corso del primo (e sinora unico) incontro nazionale sull’argomento (13.11.2014,  vds, Notiziario n. 118), il Capo del 1° Reparto, amm. P.L. Ricca, delineò le linee portanti di questo riordino, illustrate nel documento poi consegnato alle OO.SS., che ripubblichiamo sul nostro sito insieme con la nota pervenuta recentemente  (e tardivamente) da MARISTAT alle OO.SS. nazionali.  Non riproporremo qui le considerazioni a suo tempo svolte da FLP DIFESA e riportate nel Notiziario n. 118,  ci preme solo ricordare le nostre valutazioni sul modello organizzativo proposto da SMM, rispetto al quale avevamo rappresentato la genericità della configurazione tipo e degli organici, che sono riferiti solo ai numeri complessivi e senza alcun dettaglio relativo ai ruoli e agli incarichi del personale civile. E’ dunque chiaro che, sulla base delle comunicazioni dello SMM che appaiono allo stato solo delle buone e condivisibili intenzioni, non sia possibile esprimere alcuna valutazione di merito, né ritenere avviato in modo soddisfacente la prima tappa di questo importantissimo riordino”. Questo avevamo detto.  E’ chiaro allora come sperassimo in una seconda riunione di livello nazionale, in cui fosse  possibile scendere più in dettaglio sul modello organizzativo dei futuri Arsenali e definirne meglio la “configurazione tipo” e gli “organici”,  in modo più rispettoso sia delle previsioni ex art. 1 D.Lgs. 7/2014 sugli impieghi civili che delle linee programmatiche della Ministra Pinotti espresse in Parlamento (vds. Notiziario n. 25 del 17.03. 2014), che apparivano disattese.     Ma oltre che sperarlo, pensavamo che una seconda riunione con le finalità di cui sopra agevolasse al massimo il percorso di riordino degli Arsenali MM,  che, al pari di quanto avvenuto per il riordino dei Poli dell’Esercito, fissasse configurazione base, organico e regole d’ingaggio che, proprio perché convenute sul tavolo nazionale, costituissero il punto di partenza condiviso in previsione del secondo e più importante passaggio, quello relativo ai tavoli locali di confronto con le Rappresentanze sindacali locali  e le RSU, chiamate a definire a valle, negli aspetti più specifici, configurazione e dimensionamento dei tre Arsenali.

Ebbene,  abbiamo sinceramente sperato che MARISTAT imboccasse decisamente questa strada. Ad un certo punto, ne eravamo quasi sicuri e attendevano per questo la convocazione del tavolo nazionale. E invece, questo secondo tavolo alla fine non s’è fatto e quindi, avendo evidentemente  lo SMM considerato esaurito il confronto nazionale di avvio del percorso di riordino degli Arsenali MM fissato dalla road map, MARISTAT ha dato  il via libera ai confronti locali, e ancora una volta, come è oramai costume consolidato di questa F.A. nell’era De Giorgi,  senza uno straccio di informazione alle OO.SS. nazionaliChe è arrivata tardivamente, con la nota pubblicata su questa stessa pagina, e comunque dopo il nostro intervento conseguente al sorprendente avvio del tavolo di Augusta.

Ma lì, come era immaginabile, si è aperto subito un forte contenzioso con OO.SS. ed RSU, che hanno registrato una proposta della Direzione Arsenale addirittura peggiorativa rispetto a quella già estremamente limitativa di MARISTAT presentata al tavolo nazionale il 13 novembre u.s.. Una proposta così indigeribile, evidentemente, che ha dato luogo alla messa a punto di un documento unitario di tutte le sigle presenti nell’Ente e delle RSU, che pubblichiamo su questa stessa pagina. Un documento estremamente lucido e dettagliato, che invitiamo tutti a leggere integralmente, nel quale ci riconosciamo quasi pienamente come FLP DIFESA nazionale,  atteso che in esso sono presenti analisi e considerazioni  ripetutamente da noi svolte in nostri precedenti Notiziari, anche dedicati alla vicenda Arsenali.

Ad Augusta, si sta celebrando in queste ore un rito abbastanza scontato.  Innanzitutto,  e non è un caso a nostro avviso,  che la scelta della sede del primo confronto locale sul riordino degli Arsenali   sia stata Augusta, e cioè quella dove il precedente riordino di MARISTANAV e COMANDI MARINA ha registrato il minore conflitto tra le Parti, scoppiato invece in grande stile a Taranto e soprattutto a La Spezia.

In secondo luogo, in questo primo confronto, abbiamo assistito ad una sorta di gioco delle Parti, in cui la locale Direzione fa proposte ampiamente peggiorative con l’intento, alla fine, di portare a casa qualche altro punto rispetto a quelli già presenti nel modello nazionale, già ampiamente insufficiente, segnando così una traccia anche per quelli che MARISTAT prevedibilmente ritiene i confronti locali più ostici (TA e SP).

Quale è allora l’obiettivo finale di questo percorso? Molto semplice: la militarizzazione degli Arsenali Militari, l’affidamento a personale militare dei posti e degli incarichi più importanti, soprattutto quelli che fanno riferimento alla parte lavorazioni, con la collocazione in posizione secondaria delle maestranze civili. Questo è il disegno che si vuole far passare,  questo è il disegno che forzatamente persegue  SMM  per il riordino degli Arsenali della Marina Militare, e che appare in un qualche modo parallelo e alquanto complementare alle forzature denunciate dall’on. Scanu sulla c.d.  “legge navale”.

Ma è proprio questo il disegno che non deve passare in nessun modo, e che pensiamo non passerà per l’azione di contrasto forte alla quale il Sindacato tutto è chiamato, quello nazionale e quello locale. FLP DIFESA apre da subito la vertenza: avvieremo nei prossimi giorni una campagna di mobilitazione dei lavoratori con assemblee aperte in tutti e tre gli Arsenali, denunceremo ai media il tentativo di militarizzazione, e assumeremo iniziative forti presso Ministra e Commissioni Difesa.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: Nota unitaria OO.SS.-RSU Arsenale MM Augusta

Allegato 2: 13.11.2014 – La proposta iniziale di SMM di riorganizzazione degli Arsenali MM

Allegato 3: 30.01.2015 – nota SMM su riordino Arsenali MM

Allegato 4: 04.12.2014 – Resoconto Commissione Difesa Camera

Allegato 5:20.01.2015 – Resoconto Commissione Difesa Camera 

Allegato 6: 27.11.2014  ilfattoquotidiano.it sulla legge navale