Ecco il “Libro Bianco” presentato al Consiglio Supremo di Difesa. Troppo “bianco”, forse!

Notiziario n. 42 del 22 aprile 2015 –

La riunione di ieri del Consiglio Supremo di Difesa

La riunione di ieri del Consiglio Supremo di Difesa

A prima vista, sembra proprio che la montagna abbia partorito il topolino. E’ questa la nostra primissima sensazione dopo aver letto il “comunicato” pubblicato sul sito della Presidenza della Repubblica sulle risultanze della riunione di ieri 21 aprile del Consiglio Supremo di Difesa (CSD), l’o.d.g. della quale prevedeva la presentazione del Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa e indicazioni programmatiche per l’attuazione delle misure di riforma delle Forze Armate”.

Un evento, quello del Libro Bianco,  che ha occupato le cronache della Difesa nel corso degli ultimi due anni,  e per questo davvero molto atteso.  L’idea originaria era stata dell’ex Ministro Mauro che, dopo l’entrata in vigore della Legge L. .244/2012 e alla luce del nuovo quadro geo politico internazionale, chiedeva una profonda riflessione sul “modello Difesa” ai fini di una sua possibile riforma.  Un’idea fatta propria dall’attuale Ministra, che ne ha fatto di sicuro il punto programmatico più esibito del proprio Dicastero. Da qui, l’individuazione del “gruppo di esperti”, la prima informativa al CSD del 15.06.2014, e infine la pubblicazione delle “Linee guida”,  90 tesi per i diversi argomenti,  redatte dal “gruppo di esperti”.  L’ obiettivo dichiarato delle “Tesi” era quello di fissare la strategia di evoluzione dello strumento militare nei prossimi 15 anni,  attraverso “una nuova idea di sicurezza e difesa nazionale”,  e di individuare per questo “la corretta futura postura delle nostre FF.AA.” e “”il  più idoneo modello organizzativo generale”, eliminando duplicazioni,  riducendo “il numero dei livelli gerarchici”, razionalizzando e semplificando i processi e le strutture. A tal riguardo, un ruolo fondamentale era assegnato al personale civile e militare e, “nell’ambito di una struttura futura nella quale le componenti civili e militari risulteranno necessariamente più integrate e sinergiche, va valutato quali ruoli prevedere per il personale civile e come garantirne le possibilità di crescita meritocratica e di valorizzazione culturale e professionale”.  Queste le premesse, forse un po’ troppo trionfalistiche e anche strumentali.

Oggi, a distanza di quasi un anno,  il Libro Bianco ha visto finalmente la luce con la presentazione al Presidente del la Repubblica nella riunione di ieri del CSD.  FLP DIFESA è venuta in possesso del corposo testo (67 pagine, 8MB), e lo rende immediatamente disponibile attraverso il proprio sito pubblicandolo su questa pagina.  Lo leggeremo con grande attenzione, soprattutto per quanto attiene la parte relativa al lavoro civile, per il momento ci limitiamo a esprimere alcune primissime sensazioni, anche attingendo allo stesso “comunicato” del Quirinale (anch’esso qui pubblicato).

All’orizzonte del nostro Ministero,  si delinea dunque “una significativa riforma volta a realizzare una maggiore integrazione interna del sistema-Difesa, a rafforzare la direzione politica del Ministro e la capacità di direzione unitaria del Vertice militare e a migliorare l’attuale modello professionale”. Se questo è l’obiettivo della riforma, occorrerà realizzarlo “attraverso una complessa opera di riorganizzazione”  (un’altra ancora?  e di quella attualmente in fase iniziale di attuazione ex DD. LLgs. 7 e 8/2014 che ne facciamo?), “unitamente alle conseguenti misure di revisione della vigente normativa, da specifiche commissioni guidate dal Capo di Stato Maggiore della Difesa sulla base delle direttive del Ministro”.  A nostro giudizio, assegnare questo ruolo a commissioni tecniche guidate dal Capo di SMD, prevedibilmente formate da Generali e Ammiragli,  potrebbe significare per la politica abdicare al proprio ruolo e  consegnarsi  ai Vertici militari.  Colpisce anche  nel comunicato del Quirinale l’auspicio formulato dal CSD a che “nell’ambito di tali commissioni sia possibile eliminare duplicazioni e sovrapposizioni di funzioni e razionalizzare organici e competenze”.  Ma come,  non doveva proprio il Libro Bianco a dire qualcosa di preciso al riguardo?  E siamo ancora a livello di auspici?  Mah!

In conclusione, la primissima impressione è che il “Libro Bianco” sia tale proprio perché vuoto di indicazioni,  e che di fatto si sia deciso di non decidere.  Ne riparleremo diffusamente e a breve!

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: Libro Bianco 2015

Allegato 2: Il comunicato del Quirinale sulla riunione del CSD

PRECISAZIONE DEL GABINETTO DEL MINISTRO

In merito al presente Notiziario, nella tarda mattinata di oggi abbiamo ricevuto dal Gabinetto del Ministro una mail recante la seguente testuale precisazione:

“Buongiorno, si precisa che quanto da voi pubblicato risulta essere solo un ipotesi di lavoro del documento in oggetto, il testo definitivo del Libro Bianco sarà solo quello che approverà il Consiglio Supremo di Difesa. Quanto sopra per il seguito di competenza. Cordiali saluti”.

Nel prenderne atto, ne diamo doverosamente conto ai  nostri lettori e colleghi. Abbiamo comunque bene a mente il comunicato del Quirinale che recita testualmente “Il Consiglio ha espresso il suo apprezzamento per il Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa presentato dal Ministro Pinotti”. Attenderemo il testo ufficiale definitivo, che il Gabinetto sicuramente ci trasmetterà prontamente, e vedremo quali e quante differenze emergeranno rispetto a quello da noi pubblicato reperito via internet.

Giancarlo Pittelli