Il gen. Carlo Magrassi è il nuovo Segretario Generale e Direttore Nazionale degli armamenti. L’ultimo, probabilmente, con entrambi gli incarichi.

Notiziario n. 111 del 12 ottobre 2015 –

I genn. Magrassi ( a sx) e Stefanini nella cerimonia di avvicendamento

I genn. Magrassi (a sx) e Stefanini si salutano durante la cerimonia di avvicendamento

Il gen. Carlo Magrassi è il nuovo Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti (DNA), e forse sarà l’ultimo Dirigente a fregiarsi di ambedue questi titoli (Segretario Generale e Direttore Nazionale degli Armamenti).  Come  si ricorderà (vds. nostro Notiziario n. 103/2015),  è stato nominato, su proposta della Ministra Pinotti, nella riunione del Consiglio dei Ministri del 25 settembre u.s., che ha inoltre conferito l’incarico di Vice Segretario Generale Militare al gen. Nicolò Falsaperna,  permanendo nell’incarico di Vice Segretario Generale civile il dr. Franco Massi.

Il gen. Carlo Magrassi è persona ben conosciuta,  anche da parte delle OO.SS. nazionali,  avendo rivestito l’incarico di Capo di Gabinetto dei Ministri Mauro prima e Pinotti dopo, e di Consigliere militare di Palazzo Chigi,  prima con il Presidente Enrico Letta e ultimamente con il Presidente Matteo Renzi.  Sarà quasi sicuramente l’ultimo Segretario Generale con l’incarico di Direttore Nazionale degli Armamenti,  atteso che il Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la Difesa  ne sottrae le competenze al Segretariato Generale, attribuendole alla costituendo figura del DNAL (Direttore Nazionale degli Armamenti e della Logistica),  posto direttamente alle dipendenze del Capo di SMD.

La cerimonia di avvicendamento  con il predecessore gen. Enzo Stefanini si è svolta il 9 ottobre u.s. nella Caserma “Amione” di Roma, alla presenza della Ministra Roberta Pinotti, del Sottosegretario Domenico Rossi, del Capo di SMD gen. Claudio Graziano e dei Vertici di tutte le FF.AA.e del Cdo Gen. CC.

Nel suo intervento, la Ministra ha sottolineato il ruolo di SGD nel processo di innovazione e di ricerca collegata ai materiali d’armamento, nell’approvvigionamento di mezzi, materiali e sistemi d’arma per le Forze armate e nel supporto all’industria italiana della Difesa,  ed ha ringraziato i “militari e civili che quotidianamente lavorano insieme per la ricerca e lo sviluppo delle eccellenze del paese”,  segnalando le regole trasparenti e di garanzia nei rapporti del MD con il delicato settore dell’industria della Difesa. Non poteva la Ministra, nella circostanza, non accennare anche alle novità (pesanti, a nostro avviso) che emergono dai nuovi scenari prospettati dal Libro Bianco in merito all’organizzazione futura del Segretariato Generale,  ma lo ha fatto in modo un pò soft e ottimistico: il nuovo Segretariato,  ha detto la sen. Pinotti, si concentrerà sulle responsabilità amministrative e di gestione e vedrà una ulteriore valorizzazione delle professionalità civili”.  “Ulteriore”?  E quando è avvenuta la precedente valorizzazione? Mah……

La sostanza vera che emerge dalle scelte del Libro Bianco è invece un’altra: il forte depotenziamento del nuovo Segretariato e, dunque, dell’intera area T/A,  che perderà le attuali e corpose competenze in materia di armamenti e logistica, che  verranno poste alle dipendenze di SMD (“forte collegamento con il Capo di SMD”, ha detto la sen. Pinotti…).  Passa, infatti, innanzitutto per questa strada,  la creazione di quell’ “uomo forte“  nel MD nel segno del modello renziano,  che a noi proprio non piace, essendo convinti da sempre dell’importanza degli equilibri in democrazia. Soprattutto in un’organizzazione militare, come venne disegnato a suo tempo dalla legge dei Vertici (Legge 2.12.1962, n. 25) che oggi le scelte del Libro Bianco andranno a stravolgere, come da FLP DIFESA già denunciato da tempo.

Il depotenziamento di SGD rappresenta, a nostro avviso, l’operazione strategica nella creazione dell’ “uomo forte”,   ma viaggia anche su altri fronti, come il tentativo da noi denunciato (Notiziario n. 99 del 21 settembre) di inserire nel D.L. di proroga delle missioni l’istituzione della “Commissione unica interforze” presieduta dal Capo di SMD per l’ avanzamento della Dirigenza militare di tutte le FF.AA. (Carabinieri compresi), un tentativo poi abortito. O come quello, attualmente in corso, di accelerare al massimo i tempi di attuazione delle previsioni del Libro Bianco,  su cui pare si debba pronunciare a breve il Consiglio Supremo di Difesa.

(Giancarlo Pittelli)