CSE-FLP Pensionati interviene in materia di riforma pensioni, stante il blocco del confronto col Governo, e chiede la ripresa urgente, prima che sia mandata in approvazione, entro il 15 settembre p.v., la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanze priva di qualsivoglia modifica alla disciplina vigente. La nostra O.S. chiede fra l’altro di rendere possibile l’uscita volontaria con 41 anni di contributi o con 62 anni di età per tutti e senza penalità, di rendere strutturale l’opzione donna senza ricalcolo contributivo, e la revisione delle attività gravose e usuranti.

Notiziario FLP Difesa n. 38 del 22 giugno 2022 –

Pubblichiamo di seguito il Notiziario CSE-FLP Pensionati n. 10 del 20 giugno u.s., che reca le considerazioni della nostra O.S. in merito alla fase di stallo del tavolo di confronto in materia di riforma delle pensioni.

Il confronto tra Governo e Parti sociali sul riordino del sistema previdenziale è entrato da qualche mese nuovamente in stallo. Sono più di quattro mesi che non viene convocata una riunione, e la cosa la dice lunga circa lo stato del confronto e non può non preoccupare.

 Come noto, il mancato confronto tra le Parti che ha caratterizzato tutto il corso dell’anno 2021, ha portato, in sede di legge di bilancio 2022 e in sostituzione di “quota 100” soppressa, alla scelta di “quota 102”, che consentirà nel corrente anno il collocamento in pensione anticipata ai lavoratori che maturano, entro il 31 dicembre 2022, 64 anni d’età e 38 anni di contributi, e in più alla proroga per tutto il 2022 di “opzione donna” e “APE social” allargata. 

Una scelta, quella di “quota 102”, solo come misura tampone per scongiurare il famoso scalone che avrebbe portato, dal 1 gennaio, al brusco innalzamento di 5 anni nell’uscita dal mondo del lavoro, ma, a giudizio quasi unanime, una scelta del tutto inadeguata rispetto alla necessità di superare stabilmente i requisiti di uscita previsti dalla Fornero. Proprio per questo, l’impegno del Governo a dicembre 2021, dichiarato dallo stesso Presidente del Consiglio Draghi, fu quello di un pronto riavvio del confronto a gennaio 2022 con le Parti sociali per definire  i contenuti di una nuova e finalmente più giusta riforma delle pensioni.

Il confronto tra le Parti è poi effettivamente partito a gennaio u.s., ma si è però interrotto dopo solo un paio di riunioni, a causa (si è detto) del nuovo e pesante quadro di situazione determinato dall’intervento russo in Ucraina con il seguito che conosciamo (aumento dei prezzi dell’energia, delle materie prime e degli alimentari; crescita dei tassi di interesse; minore crescita nelle esportazioni, etc.), che ha posto in secondo piano altre questioni.

 Pur tuttavia, l’avvio del confronto è servito comunque a comprendere gli orientamenti del Governo. Che sono apparsi da subito ben chiari: applicare in toto la riforma Fornero, concedendo solo pillole di flessibilità in uscita, ma alla sola condizione che il calcolo del futuro assegno pensionistico avvenga su base esclusivamente contributiva, sul tipo di “opzione donna”, e dunque ricomprendendovi anche i periodi di lavoro antecedenti al 1996, che avrebbe come effetto tagli considerevoli nella futura pensione, sino addirittura al 30%.

La nostra opinione come CSE-FLP pensionati è invece molto diversa: noi pensiamo che occorra cancellare in modo strutturale la rigidità dei paletti imposti dalla Fornero (pensione di vecchiaia a 67 anni; pensione anticipata con 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini, un anno in meno per le donne), e rendere invece possibile l’uscita volontaria con 41 anni di contributi o con 62 anni d’età, per tutti e senza penalizzazioni nel calcolo; in aggiunta, chiediamo che sia resa strutturale “opzione donna” ma senza ricalcolo contributivo; chiediamo inoltre la riduzione a 30 anni del requisito contributivo per l’APE Sociale dei lavori gravosi, l’aggiornamento e l’estensione delle attività gravose e usuranti ampliandone ulteriormente la platea, a partire dagli operatori della Sanità (personale infermieristico, OSS e socio sanitario) e socio assistenziale; infine, l’introduzione di pensioni di garanzia per i giovani con carriere discontinue, che stanno diventando oggi sempre più una triste attualità.

In ogni caso, quelle riunioni di inizio anno avevano evidenziato posizioni purtroppo ancora troppo lontane tra la Parte pubblica e le Parti sindacali, e da qui la richiesta, nostra ma anche di altre sigle, di un tavolo permanente di confronto al Ministero del Lavoro sulla riforma delle pensioni, con incontri periodici e a tema sulle questioni aperte, e con un l’obiettivo di chiudere entro agosto p.v., atteso che entro il 15 settembre p.v. il Consiglio dei Ministri dovrà approvare la  NADEF (Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, varato ad aprile u.s., e che in materia di pensioni non dice nulla), nella quale andranno indicati interventi e risorse per la riforma della Fornero, che dovranno essere poi dettagliati all’ interno del Disegno di Legge di Bilancio 2023 per entrare in vigore dal 1 gennaio.

 Una richiesta che riproponiamo oggi con grande forza: siamo oltre metà giugno, agosto è davvero dietro l’angolo, in mezzo ci sono pure le ferie estive, di tempo ce n’è davvero molto poco. Sarebbe davvero imperdonabile arrivare a settembre senza avere completato il confronto tra le Parti e auspicabilmente trovato punti di riforma condivisi, questo vorrebbe dire, da parte del Governo, procedere a nuovi interventi tampone, di cui peraltro già si comincia a leggere (una forza politica che sostiene il Governo sta già ipotizzando una “quota 104”).

Non esistono più giustificazioni: se il Governo non riapre immediatamente il confronto con le Parti sindacali, significa che non ha nei suoi programmi il riordino del sistema previdenziale o, se no, che voglia comunque procedere da solo, e la cosa non potrebbe non avere risposte dal Sindacato, che attende da tanti, troppi anni il superamento della Fornero. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni, e ne daremo conto nei prossimi Notiziari.

 Prima di concludere, segnaliamo ai lavoratori interessati che l’INPS ha emanato in data 25 maggio u.s. la circolare n. 62, cha alleghiamo ad ogni buon conto al presente Notiziario, con la quale ha fornito istruzioni e chiarimenti in merito alle modifiche introdotte dalla legge di bilancio 2022 in materia di APE sociale, come peraltro aveva già fatto in precedenza in ordine a “quota 102” e “opzione donna” con le circolari da noi a suo tempo da noi segnalate.

 IL COORDINAMENTO NAZIONALE CSE FLP PENSIONATI

La materia è di enorme interesse per gran parte dei lavoratori della Difesa, la cui età media è piuttosto elevata, che si appresta a valutare le possibili opzioni di uscita e le relative condizioni economiche. Auspichiamo dunque che vi siano spazi per il confronto nazionale prima della approvazione della Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, il cui termine ultimo è il 15 settembre p.v. .

Cordialissimi saluti

IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA

Allegato : 25.05.2022 Circolare INPS n. 62 Istruzioni e chiarimenti APE sociale