NOTIZIARIO N. 42 DEL 04 OTTOBRE 2025
IN ARRIVO LA RIFORMA DEL SISTEMA SANITARIO MILITARE IN SENSO INTERFORZE
FLP DIFESA SCRIVE AL GABINETTO PROPONENDO SOLUZIONI ALLE PROBLEMATICHE DEL PERSONALE SANITARIO PER PROVARE A SANARE LE DIFFERENZE ESISTENTI RISPETTO AI COLLEGHI MILITARI E DEL SSN
E’ stata di recente annunciata sui media l’imminente uscita della riforma del Sistema Sanitario Militare, da attuare entro il 01.01.2027. A seguito di approfondita analisi, FLP Difesa ha rilevato le vistose differenze esistenti fra lo stato giuridico del personale civile sanitario, quello dei colleghi del SSN civile, e quello dei colleghi militari che svolgono le stesse attività, ed ha elaborato una nota (Allegato Lettera) per il Gabinetto del Ministro con le proposte che potrebbero essere tenute in conto nel corso della elaborazione della riforma attualmente allo studio. Queste le questioni più significative:
Titoli relativi alle professionalità sanitarie: mentre ampia disamina è sviluppata, sulla bozza di riforma circolante, sul rapporto fra titoli e ordinamento professionale del personale militare, con particolare attenzione alle professionalità sanitarie e ai loro posti con qualifica dirigenziale, per il personale civile pare sottaciuto il mero rinvio tout court all’ordinamento professionale vigente, e nulla compare in merito alla creazione di posti nell’area delle “Elevate Professionalità” e men che meno in una dirigenza sanitaria civile.
Le maggiori criticità sono segnalate nel caso dei nostri professionisti sanitari: emblematico è il caso dei colleghi oggi qualificati “Funzionari sanitari psicologi”, che hanno subito negli anni una vera e propria involuzione del ruolo loro attribuito dall’ordinamento, le cui diverse riforme li hanno trasformati da Psicologi Coordinatori (ex 8°liv-exC2) e Psicologi (ex 7° liv-exC1), in possesso di laurea magistrale e ulteriori successivi titoli specialistici, alla più generica famiglia professionale dei Funzionari Tecnici, declaratoria condivisa con altre professionalità non in possesso di pari titoli. Ciò in spaventoso contrasto, sempre a parità di titoli e professionalità effettivamente esercitata, con i colleghi militari che trovano migliore collocazione in organico e maggiori tutele giuridiche ed economiche.
Val la pena richiamare il fatto che nel 2018 la Legge 3 ha sancito la qualificazione della professione di psicologo come “sanitaria”, equiparandola a quella dei medici (che il SSN qualifica come dirigenti, e che il SSM qualifica come dirigenti solo nel caso dei militari); la norma è stata effettivamente prontamente applicata ai militari (con la deroga alla libera professione, e il rimborso da parte dell’AD dei costi dell’iscrizione all’Albo); ma nessun effetto né giuridico né economico si è prodotto sull’ordinamento professionale del personale civile della Difesa…
Oggi gli psicologi civili sono meno di una ventina, ed operano per la maggior parte nelle strutture sanitarie, convivendo con psicologi militari e con quelli convenzionati. Ma oltre alle ordinarie differenze salariali fra militari e civili, rilevano altre disparità in materia di trattamento fra le diverse categorie, sia sul piano giuridico che su quello economico: -rispetto ai loro simili in divisa, che, in possesso degli stessi titoli, si collocano nell’area dirigenziale; -rispetto ai loro simili del SSN, che si collocano anch’essi nell’area dirigenziale; -rispetto ai loro simili non in forza alla Difesa, che stipulano con questa più vantaggiose convenzioni.
Disparità cui si associano altri limiti: non si intravedono spazi di progressione verso una Dirigenza sanitaria civile nel Ministero della Difesa, né verso l’area delle “elevate professionalità”; impraticabile la mobilità verso il SSN e i suoi ruoli dei dirigenti sanitari; nessun ruolo di vertice di un settore o di un nucleo (espressamente previsto invece per gli psicologi militari).
Di qui le proposte di FLP Difesa al Gabinetto, per la cui lettura più analitica rinviamo alla nota in allegato. Nella stessa abbiamo chiesto anche che venga promossa la partecipazione di una delegazione civile al tavolo tecnico che sta lavorando alla riforma. Quanto sopra confidando che sia anche nell’interesse del Gabinetto di promuovere con un costruttivo proficuo confronto sulla materia, al fine di dare risposte alle aspettative del personale civile interessato.
È tutto, vi terremo aggiornati. Cordialissimi saluti
IL COORDINAMENTO NAZIONALE

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