Notiziario n. 75 del 30 maggio 2012 –
Riportiamo di seguito il Notiziario CSE n. 12 del 29 maggio 2012 con il quale la nostra Confederazione dà conto dell’avvio del confronto in merito al precariato nel settore pubblico.
Come previsto dal recente accordo sul lavoro pubblico, firmato lo scorso 11 maggio dalla CSE, si è aperto oggi il primo tavolo di confronto tra le confederazioni sindacali, il governo e gli altri datori di lavoro pubblici, che riguarda il lavoro precario nelle amministrazioni pubbliche.
Tirare dritti per la nostra strada di piccole ma significative riforme è la miglior risposta che si possa oggi dare alle dichiarazioni del ministro Fornero, che è intervenuta la scorsa settimana sul tema del licenziamento dei dipendenti pubblici.
Sono boutades che non ci interessano e non vogliamo nemmeno commentare, uscite di un ministro che sinora non ne ha azzeccata una, a cominciare alla cosiddetta riforma delle pensioni per finire con la “telenovela” degli esodati, che il ministro non è nemmeno in grado di quantificare; e la ministra sarà pure tecnica ma ha imparato presto i vizi della politica visto che per sviare l’attenzione dai suoi fallimenti ha fatto quello che tutti i peggiori politici hanno fatto prima di lei, ovvero prendersela con i dipendenti pubblici, cosa che probabilmente farà salire di qualche punto il suo gradimento da parte dell’elettorato meno avvertito ma certo non rende un buon servizio al Paese.
Noi invece, che come sempre, cerchiamo di dare il nostro contributo concreto per la risoluzione dei problemi, gli accordi li firmiamo con il governo nel suo complesso e rispondiamo con i fatti alle invasioni di campo della ministra. Era previsto il tavolo sul precariato entro il 30 maggio e oggi è iniziato puntuale il confronto.
Nel merito, la CSE ha chiesto di avere maggiori dati sul fenomeno del precariato nel pubblico impiego, soprattutto sulle tipologie contrattuali in uso presso le diverse amministrazioni, ha aderito alla proposta della Funzione Pubblica di aprire confronti tematici che affronteranno il precariato per gruppi di amministrazioni affini e ha segnalato come sia importante partire dalle emergenze, a iniziare dai 650 lavoratori precari del Ministero dell’Interno per i quali se non si interviene subito si rischia di non poter più intervenire.
Confidiamo che si possano trovare soluzioni positive sia per i lavoratori precari che per le amministrazioni in quanto la forza lavoro attualmente impiegata è certamente necessaria e non sono gli stipendi a dover essere tagliati bensì i costi dei consumi intermedi, totalmente fuori controllo.
La CSE ha chiesto inoltre di avere notizie sull’iter di attuazione dell’accordo sul pubblico impiego, a partire dai tempi di presentazione e dai contenuti del disegno di legge delega che dovrà recepirne le linee guida. La Funzione Pubblica ha assicurato che i tempi saranno brevi e i contenuti portati preventivamente a conoscenza delle confederazioni sindacali.
Il confronto sul precariato continuerà il prossimo 6 giugno, la CSE terrà tutti i lavoratori interessati costantemente informati sul suo andamento.
LA SEGRETERIA GENERALE CSE