Notiziario n. 167 del 4 dicembre 2012 –
Nel quadro delle audizioni decise dalla Commissione Difesa del Senato ai fini dell’indagine conoscitiva sullo stato degli Stabilimenti industriali della Difesa, in data 14 u.s. si è tenuta quella del Comandante Logistico dell’Esercito, gen. Mario Roggio, che ha riferito sulle problematiche degli Stabilimenti industriali (i due Poli di mantenimento pesante di Nola e Piacenza, il Polo di mantenimento armi leggere di Terni ed il Polo di mantenimento dei mezzi di telecomunicazione, elettronici ed optoelettronici di Roma) e dei Centri Tecnici (Centro polifunzionale di sperimentazione di Montelibretti ed il Centro tecnico logistico interforze NBC di Civitavecchia) Una audizione interessante, che segnaliamo all’attenzione dei colleghi (il resoconto è pubblicato sotto).
In avvio, il gen Roggio ha riferito sui compiti affidati in generale ai diversi Stabilimenti della Forza Armata: “I poli, in particolare, sono organi logistici esecutivi della fascia logistica di sostegno della Forza armata, che hanno il compito di assicurare l’efficienza dei materiali, dei mezzi e dei relativi equipaggiamenti in dotazione in patria ed in teatro operativo (mediante l’impiego di squadre a contatto) …….. A loro volta, i centri tecnici sono organi logistici esecutivi che svolgono attività di sperimentazione e valutazione tecnica ai fini dell’idoneità all’impiego dei mezzi, materiali, sistemi d’arma ed equipaggiamenti ed assicurare il concorso tecnico-logistico ai fini della capacità della difesa NBC interforze e di disattivazione e distruzione del munizionamento chimico obsoleto”.
Successivamente, il Comandante Logistico ha preso in esame le situazioni specifiche di ogni Stabilimento, per ciascuno dei quali ha riferito in ordine alla produttività e alle problematiche di impiego del personale, con particolare riguardo alle carenze organiche e al rapporto tra lavoratori diretti e indiretti. Una ricognizione molto puntuale, a tutto tondo, che mette a nudo le attuali gravi inefficienze che, questo lo aggiungiamo noi, sono il risultato di anni e anni di assenza di una seria politica industriale da parte dei diversi Vertici politici che si sono succeduti, che a parole hanno sempre affermato la strategicità degli Stabilimenti industriali, e dall’altra, invece, non hanno perseguito politiche serie e coerenti di riefficientamento.
Una sottovalutazione gravissima, che oggi paghiamo amaramente, e che è testimoniata dalla fotografia finale impietosa che fa il gen. Roggio e di cui riportiamo alcuni passaggi: ”il progressivo invecchiamento della forza lavoro, l’elevata età media (che oscilla fra i 50 e i 55 anni), la mancanza di un piano strutturale di turn-over ed il progressivo aumento dello sbilanciamento fra il personale dei settori amministrativo e tecnico. Inoltre, il settore delle infrastrutture incide in maniera sensibile sulle capacità produttive, attuali e future”. E ancora: “le esigenze più critiche, che concernono l’adeguamento alle norme antinfortunistiche, l’adeguamento dei reparti lavorazione alle linee di mezzi di nuova introduzione ed il ritardo nella manutenzione delle infrastrutture esistenti con conseguente inagibilità di alcuni edifici. Infine, ciò che maggiormente condiziona la possibilità di procedere ad una corretta e lungimirante programmazione è la mancanza di certezza di volumi finanziari che si renderanno disponibili”.
Fortunatamente, esistono però anche “fattori di pregio”, e tra queste, al primo posto, il relatore cita “l’ elevata professionalità del personale”. E allora, cosa si deve fare? Ad avviso del gen. Roggio, “per far fronte alle problematicità rilevate si può poi ipotizzare un piano di efficientamento che si articoli su più punti”.
E’ esattamente quello che il Sindacato chiede inascoltato da anni, e che abbiamo riproposto anche al Ministro Di Paola, il quale ha risposto non dedicando neppure un rigo all’area industriale della Difesa nel suo progetto di riforma presentato al Senato. Servono altri commenti?
(Giancarlo Pittelli)
Allegato: Resoconto audizione Ispett. Log. Esercito sugli Stabilimenti industriali dell_Esercito