Notiziario n. 14 del 2 febbraio 2013 –
Ha fatto davvero molto rumore, e d’altronde non poteva che essere così, la pubblicazione sul nostro sito della bozza di decreto legislativo attuativo della legge delega per la riduzione dello strumento militare, che recava l’elenco di soppressioni e riorganizzazioni da qui al 2018 finalizzati a traguardare l’obiettivo, fissato dalla stessa legge, di riduzione del 30% minimo dell’attuale assetto delle FF.AA.
Comprendiamo bene lo stupore che si è generato nei lavoratori interessati, civili e militari; comprendiamo però molto meno, anzi quasi per nulla, l’esibita incredulità di alcuni addetti ai lavori come noi che dovrebbero conoscere bene le cose di casa Difesa, e che sono invece in cerca di conferme formali
Proviamo a riassumere le puntate precedenti. Il Ministro Di Paola presenta al Senato il disegno di legge delega (ddld) in data 23 apr.2012, esaminato il giorno 6 precedente dal Consiglio dei Ministri. Il complesso iter parlamentare del provvedimento dura quasi otto mesi, e si conclude solo l’11 dic. u.s. con il voto favorevole della Camera. E’ di tutta evidenza che, in questi lunghi mesi di attesa, lo SMD e gli SS.MM. di F.A. abbiamo lavorato alacremente per definire per tempo i provvedimenti attuativi di riordino, tenuto anche conto che l’orizzonte temporale del Ministro era breve (ad aprile scadeva la legislatura) e che Egli stesso ci teneva a chiudere per tempo il cerchio con il varo dei decreti attuativi. Noi queste cose le abbiamo ripetute più volte, ne fanno fede i nostri Notiziari; per questo abbiamo richiesto un confronto preliminare con l’A.D., ovviamente non concesso. E d’altronde il lavoro intenso degli SS.MM. era a conoscenza di tutti: quante riunioni interne e quante teleconferenze fatte in questi mesi!
Ora sappiamo bene come è andata a finire: il Parlamento ha alla fine votato la legge, anche dietro le forti pressioni esercitate dai Vertici politici e militari e dalla efficientissima lobby dell’industria della difesa, ma lo ha fatto sulla base di un compromesso che “obbliga” il Ministro Di Paola a non portare avanti durante il suo mandato i decreti attuativi con la lista dei provvedimenti di riordino, e questo sulla base di impegni richiesti e pubblicamente assunti da Di Paola e delle precise indicazioni venute dalla Camera. Motivi per i quali la bozza di decreto attuativo con i provvedimenti, già messo a punto da SMD d’intesa con gli altri SS.MM, è stato necessariamente “riposto nei cassetti”, come abbiamo ripetuto più volte nei nostri Notiziari di questi ultimi mesi. Ma accantonato temporaneamente, non certo cestinato!
E da quei “cassetti” è ora emerso, ha cominciato a girare anche negli Enti, e la FLP DIFESA ne è venuta a conoscenza nella scorsa settimana. Non è la prima volta che succede, non sarà certo l’ultima! I colleghi ricorderanno lo schema di legge delega entrato a Palazzo Chigi e da noi pubblicato (vds Notiziario n. 53 del 10.04.2012): anche allora molti dubbi, ma poi alla fine si comprese come era proprio quello il testo di ddld che il Ministro aveva sottoposto al Consiglio dei Ministri. E la storia sembra ripetersi oggi.
CGIL-CISL-UIL, a seguito della pubblicazione sul nostro sito, hanno scritto al Ministro Di Paola chiedendo un incontro urgente “al fine di chiarire la veridicità di quanto pubblicato in rete e di dominio pubblico”. Veridicità? Mah…….. Può darsi non sia tutto vero, lo abbiamo già precisato nel Notiziario n. 13, e che qualcosa possa ancora cambiare. Ma la sostanza è vera, non c’è dubbio. E, comunque, anche se il documento non fosse vero, appare quantomeno verosimile, vista la perfetta coerenza delle scelte in esso presenti con quelle recentemente illustrate alle OO.SS. dagli SS.MM., in particolare SME: pensiamo all’accorpamento fra le aree Territoriale e Infrastrutturale, i provvedimenti ci sono proprio tutti!
Noi pensiamo comunque che il problema non sia la “veridicità” del documento, bensì il fatto che, ancora una volta, le decisioni, quali che siano, vengono prese senza un confronto preliminare con le Parti sociali. Vogliamo affrontare questo problema, una volta per tutte e senza divisioni tra le OO.SS.?
(Giancarlo Pittelli)