Notiziario n. 27 del 4 marzo 2013 –
La lunga e complessa vicenda legata al riordino della Sanità Militare si arricchisce di una nuova importante puntata. Lo SM dell’Esercito, la forza armata di gran lunga più toccata dai provvedimenti di riordino, ha inviato ai Comandi territoriali interessati la circolare prot. n. 425 datata 28.02.2013, che alleghiamo, con la quale, “rendendosi necessario provvedere al completamento delle procedure per la ricollocazione dei dipendenti interessati”, ha disposto: l’elaborazione di “piani dettagliati di reimpiego” che, nel caso di mancata espressione di desiderata da parte dei lavoratori, dovranno avere a riferimento il piano messo a punto da SME per ciascun Ente in riordino e inviato al Comando territoriale competente in allegato alla stessa circolare; “l’indizione di apposita riunione con le OO.SS. per l’esame congiunto/contrattazione” dei predetti piani; e, infine, “la formulazione a SME delle proposte definitive di trasferimento”, operazioni, queste, tutte “da completare entro e non oltre il 12 marzo p.v.”.
I contenuti della circolare di SME confermano una volta per tutte quanto da noi scritto nel Notiziario n. 15 del 4 febbraio u.s., e cioè che l’ultima riunione nazionale al Gabinetto era approdata ad un “rinvio diretto alla contrattazione locale, che dunque avverrà senza il preventivo avallo del livello nazionale sull’ipotesi generale di reimpiego”, circostanza questa che abbiamo ritenuto “non di poco conto”. Le contrattazioni locali per la definizione dei piani di reimpiego dovranno dunque concludersi “entro e non oltre il 12 marzo 2013”, e immaginiamo che, a distanza di qualche giorno, il Gabinetto del Ministro riconvocherà i tavoli nazionali per acquisire il “consenso politico” delle OO.SS. nazionali, momento questo che, da tappa intermedia nella normale procedura di reimpiego, dovrebbe dunque diventare la tappa conclusiva di questi reimpieghi, dopo la quale ci saranno i trasferimenti del personale disposti da Persociv.
Ovviamente, fermo restando sul piano politico i giudizi critici e le riserve da noi ripetutamente espresse in ordine al metodo e al merito di questo riordino, anticipiamo che, ai fini dell’espressione del nostro “consenso politico”, valuteremo con attenzione le singole situazioni, tenuto conto in primo luogo delle risultanze conclusive delle contrattazioni locali. In ogni caso, ribadiamo in questa sede le indicazioni contenute nel Notiziario sopra richiamato e che riportiamo:
• negli Enti nei quali i lavoratori hanno espresso i propri desiderata sulla base delle disponibilità interforze rese note dall’Amministrazione, si potrà procedere alla contrattazione locale;
• negli Enti invece dove invece la prima fase della procedura è saltata, occorrerà a nostro avviso partire necessariamente dalla raccolta dei desiderata dei lavoratori espresse sulla base delle disponibilità interforze fornite dall’Amministrazione, per poter procedere alla contrattazione;
• tenuto conto che il piano di reimpiego definitivo, per poter diventare esecutivo e dar luogo ai movimenti sanzionati da Persociv, deve essere sottoscritto dall’ Amministrazione e dalle Parti sindacali, è di tutta evidenza che questo potrà avvenire solo quando tutte le problematicità evidenziate in loco abbiano trovato soluzioni condivise. Questo dovrà valere per tutti gli Enti, ma in particolare per il DMML di Chieti, dove le maggiori diponibilità offerte dall’Arma e lo slittamento al 2018 della soppressione del locale CEDOC, hanno aperto scenari meno problematici, in attesa di conoscere la praticabilità effettiva in materia di mobilità verso Uffici di altre Amministrazioni Pubbliche nella sede di Chieti e provincia.
Con l’occasione, informiamo anche i colleghi che, in ordine ad alcuni problemi intervenuti in Enti del settore Logistico e in primis della Sanità, abbiamo inviato al Capo di SME la nota qui allegata, che reca anche l’ implicito invito ad un incontro del Capo dell’Esercito con le OO.SS. nazionali.
(Giancarlo Pittelli)
Allegato 1: Circolare SME 425 del 28.02.2013 – reimpieghi riordino Sanità Militare
Allegato 2: Lettera di FLP DIFESA al Capo di SME