Notiziario n. 44 del 13 aprile 2013 –
Riportiamo di seguito il Notiziario FLP n. 13 del 12 aprile 2013 relativo alla situazione del pubblico impiego, con retribuzioni bloccate e contrazione del potere d’acquisto, come si evince dal “Rapporto semestrale” sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti, presentato dall’Aran il 9 aprile, e che trovate pubblicato a fine articolo in questa pagina insieme al “Comunicato” diffuso dall’Agenzia.
” In questi giorni, sulla stampa nazionale sono apparsi numerosi articoli che riguardano il Pubblico Impiego ed in particolare alcuni aspetti relativi alla ormai evidente e continua diminuzione delle retribuzioni del personale dipendente.
Un primo elemento di riflessione emerge dalla lettura dei dati che ci consegna il Rapporto Semestrale sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti, presentato dall’ Aran il 9 aprile e nel quale si evidenzia nettamente il fermo, anzi, l’ evidente diminuzione delle retribuzioni pubbliche con una riduzione dello 0,8% nel 2011 che appare confermato anche nel 2012.
Questo elemento, se solo vogliamo analizzare l’ultimo triennio, discende dal blocco dei contratti nazionali previsti dal D.L. 78/2010 e dalle altre misure previste dalla predetta norma di legge come il blocco di alcune voci di salario accessorio ed il blocco degli scatti di anzianità; l’Aran inoltre evidenzia che è calata la spesa complessiva per la P.A. in ragione della diminuzione del numero degli occupati e delle ulteriori misure di contenimento varate ultimamente con il DL 95/2012, la cosiddetta “spending review”.
Quindi lo scenario rappresentato è : meno salario per i pubblici dipendenti, meno spese nella Pubblica Amministrazione mentre, sostiene Aran, si palesano difficoltà nel coniugare le conseguite riduzioni di finanza pubblica con l’avvio dei percorsi di cambiamento organizzativo e di miglioramento dei servizi nella stessa P.A.; in buona sostanza, e questo lo diciamo noi, si bloccano i contratti, le progressioni economiche e si riduce il personale, ma il funzionamento della macchina non migliora.
Ed allora, non possiamo che ribadire ancora una volta quanto diciamo da tempo e cioè che le manovre punitive sul lavoro pubblico sono ingiuste perché penalizzano milioni di lavoratori che ogni giorno svolgono con dignità e professionalità le proprie funzioni riducendo il potere d’acquisto delle loro retribuzioni, sono inefficaci perché la loro applicazione, invece di migliorarli, rende meno efficienti i servizi che la pubblica amministrazione svolge per il paese.
Sappiamo bene che nonostante la “spending review”, continuano ad esserci sprechi e cattiva gestione, perché i tagli lineari colpiscono principalmente gli stipendi, il salario accessorio, le condizioni lavorative dei dipendenti. E sono quindi proprio questi sprechi, gli appalti gonfiati, la mala gestione di una burocrazia legata a doppio filo alla cattiva politica che bisogna colpire!
Bisogna quindi cambiare registro sul lavoro pubblico e questo continueremo a chiedere con forza al nuovo parlamento ed al nuovo governo (se e quando ci sarà).
Siamo assolutamente convinti che si debba aprire finalmente una nuova stagione contrattuale nel Pubblico Impiego che metta al centro il valore del lavoro pubblico, rilanci il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori e azzeri le inique “regole” scritte da Brunetta rilanciando altresì la contrattazione e la dignità del lavoro. Altro che reiterare il blocco anche per il triennio successivo come in questi giorni più volte il governo Monti, in carica solo per gli affari ordinari, ha paventato, tentando il colpo di mano.
Chiediamo infine che nelle more dei rinnovi contrattuali venga comunque subito corrisposta al personale l’indennità di vacanza contrattuale, stante anche l’esiguità della quota prevista (12 euro lordi mensili circa che aumenterebbero a 20 euro da luglio di quest’anno) e l’enormità della ingiustizia che, bloccandone il pagamento, verrebbe ulteriormente perpetrata nei confronti dei lavoratori pubblici.
LA SEGRETERIA GENERALE FLP “
Allegato 1: ARAN – Rapporto Semestrale 2-2012
Allegato 2: Il comunicato ARAN