Nefandezze d’agosto: blocco dei contratti e delle retribuzioni, finte assunzioni e abolizione dell’IMU anche ai ricchi

Notiziario n. 95 del 4 settembre 2013 –

Letta e D'Alia illustrano il DL sul precariato

Letta e D’Alia illustrano il DL sul precariato

Riportiamo di seguito il Notiziario FLP n. 41 del 03.09.2013, in cui si da notizia del Regolamento, emesso in pieno agosto, con il quale il Governo ha prorogato il blocco dei contratti e degli stipendi per tutto il 2014, dando la possibilità di contrattare solo la parte normativa.

 ”  La FLP e la CSE avevano avvisato per tempo, purtroppo inascoltate: le larghe intese politiche si stavano trasformando in larghe intese sindacali per contratti senza soldi per i lavoratori pubblici.

In occasione delle audizioni alle Camere avevamo sentito troppi esponenti sindacali chiedere di riaprire la contrattazione anche senza stanziamenti di denaro, ed è quello che poi è successo. Per evitare questo avevamo subito presentato le piattaforme contrattuali con precise richieste di aumenti salariali.

In pieno agosto invece, il Governo ha emesso un regolamento con il quale proroga il blocco dei contratti e degli stipendi per tutto il 2014, dando la possibilità di contrattare solo la parte normativa. Stranamente (per tutti ma non per noi che avevamo già lanciato l’allarme), dopo il varo del regolamento governativo i sindacati confederali si sono “acquietati” e, pur sottolineando la loro contrarietà a un contratto senza soldi, hanno rimarcato come positiva la possibilità di fare un contratto solo normativo.

Ovviamente della presentazione delle piattaforme contrattuali, che loro stessi avevano annunciato come imminenti, si è persa traccia. Le piattaforme FLP e CSE allo stato sono le uniche formalmente presentate alla Funzione Pubblica e all’ARAN.

Un consociativismo con il Governo che preoccupa molto perché condito da rassicurazioni vane: da un contratto solo normativo (leggi senza soldi) non può venire nessun miglioramento, nemmeno sul piano ordinamentale, giacché non sono bloccati solo i contratti ma anche gli stipendi individuali fino al 31 dicembre 2014!!

Certo, non è il sindacato la nostra controparte bensì un Governo che sta continuando nello smantellamento della pubblica amministrazione e ha scelto, nella peggiore tradizione, il mese di agosto per far passare i provvedimenti più odiosi, alla stregua di quegli imprenditori che hanno aspettato le ferie estive per chiudere le aziende e comunicare ai lavoratori licenziamenti e cassa integrazione.

Un Governo che, tra le altre cose, ha preferito con un altro odioso provvedimento abolire l’IMU anche per le prime case dei ricchi. Così, mentre i lavoratori pubblici che guadagnano 1200-1300 euro al mese avranno lo stipendio bloccato, l’ex-ministro Brunetta non pagherà l’IMU per la sua villa di 14 vani con piscina sita in Roma sulla via Ardeatina.

Alla faccia dell’equità e della giustizia sociale. Le due cose – rinnovo contrattuale e IMU – sono strettamente connesse in quanto con una rimodulazione dell’IMU che avrebbe escluso dal pagamento dei tributi le prime case “normali” si sarebbero potuti risparmiare due miliardi di euro. Praticamente mezzo rinnovo contrattuale.  

Ma non finisce qui: il Governo ha cercato di “indorare la pillola” con un decreto legge che è stato spacciato come salva precari e idonei ai concorsi pubblici. Ma non è affatto così: l’approccio scelto è infatti minimalista e ingiusto sia per chi ha fatto tanto per la pubblica amministrazione in questi anni (i precari) sia per chi risulta idoneo (o addirittura vincitore) ai concorsi pubblici.

Viene infatti prevista la possibilità per le PA di bandire nei prossimi anni  concorsi pubblici con la riserva del 50% per chi abbia maturato almeno tre anni di contratto (negli ultimi 5) a tempo determinato. Ma sappiamo bene che a fronte della platea degli interessati tale procedura non assicura in alcun modo la stabilizzazione in quanto, permanendo i vincoli per le assunzioni, che all’attualità prevedono una percentualizzazione di copertura del 20, del 50 e solo alla fine del terzo anno del 100% dei posti resisi disponibili a fronte dl turn over, tali procedure, ove effettivamente bandite, saranno solo  una goccia nel mare….

Lo stesso dicasi per l’utilizzo ai fini assunzionali delle graduatorie degli idonei dei concorsi che nel medesimo decreto legge sono interessati da una norma che prevede la precedenza di tali assunzioni rispetto all’attivazione di nuovi concorsi.

In buona sostanza le nozze con i fichi secchi.

Mentre confermano i vincoli alle assunzioni e i tagli agli organici, con i pochi posti che restano promettono assunzioni di idonei e stabilizzazione di precari che con questo scenario non si faranno mai.

Non vi è dubbio quindi che si apre un nuovo autunno caldo per i lavoratori pubblici italiani ancora una volta vittime di politiche miopi che invece di colpire gli sprechi ed il malaffare imperante negli appalti e nelle esternalizzazioni, invece di colpire gli evasori e gli speculatori, sparano nel mucchio, sui più deboli, mettendo sul lastrico milioni di lavoratori e le loro famiglie.

         Un attacco sempre più grave, una situazione sempre più ingiusta,  che bisogna in ogni modo cercare di modificare.

Basta con gli attacchi al reddito, alla dignità dei lavoratori e dei precari!!!

Basta con lo smantellamento dello stato sociale, dei servizi pubblici!!!

Basta con i finti “sindacati”, cinghia di trasmissione della peggiore politica, che in nome della “responsabilità” cercano solo di far ingoiare ai lavoratori pillole amare!! 

Riprendiamoci il nostro futuro e facciamo sentire da subito la nostra voce.

La FLP su questo, statene certi, farà per intero la sua parte !

                                                                       LA SEGRETERIA GENERALE FLP

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