Audizione della Ministra Pinotti sul Documento Programmatico Pluriennale 2014-16

Notiziario n. 70 del 30 giugno 2014 –

La ministra della Difesa, Roberta Pinotti

La Ministra della Difesa, sen. Roberta Pinotti

Nel  pomeriggio di martedì 24 u.s., la Ministra della Difesa sen. Roberta Pinotti è stata audita  dalle Commissioni Difesa di Camera e Senato,  riunite in seduta congiunta sotto la presidenza del sen. N. La Torre.  Oggetto dell’audizione, il “Documento programmatico Pluriennale per il trennio 2014-2016”  in corso di presentazione, e cioè il testo che illustra le scelte del bilancio annuale in materia di Difesa.

Nella sua relazione introduttiva, la Ministra ha chiarito innanzitutto che il contributo del MD alle manovre di contenimento della spesa pubblica non solo è stato di gran lunga superiore a qualsiasi altro Dicastero, ma avrà un ulteriore seguito con la riduzione di 43.000 unità di personale da qui al 2024.  Guardando a quanto già fatto, il contributo del MD è stato immediato e strutturato ed  è già operativo. Dal 2008 ad oggi,  la Difesa ha visto diminuire le consistenze iniziali del bilancio dei settori investimenti ed esercizio di 1.732,7 mln € (– 27,51% rispetto al 2008).  In particolare, la spesa per i consumi intermedi si è ridotta di 1.440,3 mln € (- 63,59%)  e “in proiezione, scenderà ancora”, una situazione questa in assoluta  controtendenza rispetto agli altri Ministeri dove la spesa predetta è invece cresciuta.  Gravi appaiono già ora gli effetti: “oltre ai pesanti sacrifici richiesti al personale, la drastica riduzione nelle risorse per l’addestramento e la manutenzione dei mezzi ha determinato una simmetrica riduzione del grado di approntamento dello strumento militare.  Senza un’inversione di  tendenza, esiste il rischio di non poter far fronte a impegni militari che non siano stati debitamente programmati”.   Da qui l’esigenza di  procedere ad un ripensamento delle scelte “attraverso la predisposizione del Libro Bianco la cui funzione è quella di tornare a ragionare sui rischi e le minacce che gravano sull’Italia, sugli interessi da tutelare e sulle scelte da compiere in tema di organizzazione e impiego dello strumento militare”.

Nel corso dell’audizione,  la sen. Pinotti ha inoltre illustrato i due più significativi  programmi di ammodernamento delle FF.AA. italiane: il programma navale e quello relativo ai caccia F-35.  Il primo si protrarrà sino al 2032 con un costo complessivo stimato in 5.800 mln €,  prevede il parziale rinnovamento della flotta MM, ela conferma  dell’acquisizione della  IX e X  FREMM (FRegate Europee Multi Funzione).   Riguardo agli F-35,  la Ministra ha lanciato l’allarme sulle conseguenze della sospensione del programma, che ha confermato sino alla stesura del Libro Bianco. ”Sospensione “doverosa”  in considerazione “delle indicazioni emerse in Parlamento”,  ma che implica “oneri non trascurabili” e rischia “di causare effetti particolarmente negativi in termini di sostenibilità industriale”.   La sen. Pinotti ha aggiunto che, ad oggi, i contratti già operanti riguardano in tutto sei velivoli;  ha poi  annunciato che  “sono già state avviate le operazioni di assemblaggio dei primi velivoli italiani”,  e nel 2015-2016ci sarà  la consegna dei primi tre. La Ministra ha spiegato inoltre come nel sito industriale di Cameri, in provincia di Novara, presso il quale si lavora per le componenti italiane del progetto, si sia giunti a una fase cruciale per il buon esito del progetto e che qualora le attività produttive relative ai lotti successivi non dovessero essere avviate, si potrebbe determinare “un peggioramento sostanziale della competitività dell’intero sito produttivo”.

Queste le considerazioni della Ministra. Comprensibili certamente i gridi di allarme sui tagli del settore esercizio e le amare riflessioni sui contributi del MD alla spending review.  Il problema è però come si esce dalle attuali criticità: a nostro avviso, non certo aumentando la spesa per investimenti.  C’è un nodo nel bilancio del MD,  e riguarda la spesa spropositata (oltre il 70%, in Europea la media è del 50%) per il personale, gran parte della quale (85%) è “mangiata” dal personale militare, in primis i più alti in grado.  Come mai Renzi-Madia chiedono sacrifici a tutti, cittadini, istituzioni, lavoratori pubblici, imprese, sindacati etc.etc, ma non riducono neanche una sola delle innumerevoli voci di spesa per il personale militare?

Sarebbe interessante se la Ministra rispondesse a questa semplice domanda che viene dalla società civile.

(Giancarlo Pittelli)

*    Il video dell’audizione della Ministra Pinotti