Nota FLP. Punto di situazione sulle pensioni anticipate e le prospettive alla vigilia della legge di stabilità

Notiziario n. 98 del 19 settembre 2015 –

Il prof. Tito Boeri, Presidente dell'INPS

Il prof. Tito Boeri, Presidente dell’INPS

Riportiamo di seguito il Notiziario FLP n. 38 del 15.09.2015  2015 con il quale il “Dipartimento politiche previdenziali ed assistenziali” della nostra Federazione fa un utilissimo punto punto di situazione sull’istituto della c.d “pensione anticipata” alla vigilia di possibili provvedimenti di modifica della legge Fornero di cui parlano quasi quotidianamente gli organi di informazione.

“Visto l’attuale balletto sulle modifiche alla Legge Fornero, e considerato che è in scadenza al 31.12.2015 la legge sulla “Opzione Donna”, il Dipartimento ritiene cosa utile  fare il punto della situazione pensionistica sull’istituto della cosiddetta “pensione anticipata” varata dal duo Monti-Fornero, prima che avvengano auspicabilmente modifiche a fine anno con la legge di stabilità 2016.

La pensione anticipata è una prestazione economica che i lavoratori dipendenti ed autonomi chiedono con apposita domanda e l’importo mensile erogato dall’INPS può aversi, quando non si raggiunge l’età anagrafica per accedere alla pensione di vecchiaia, soltanto, se sono stati versati i contributi per un certo numeri di anni (minimo 20).

Per i lavoratori dipendenti, dal 1 gennaio 2012 si può conseguire la pensione anticipata quando si matura un’anzianità contributiva pari a 42 anni e 1 mese per il 2012, 42 anni e 5 mesi per il  2013, 42 anni e 6 mesi nel 2015, e 42 anni e 10 mesi dal 2016 al 2019; per le lavoratrici dipendenti, invece, i requisiti sono ridotti in ogni caso di dodici mesi.

Il requisito contributivo aumenta in quanto soggetto all’adeguamento relativo alle “speranze di vita”. Per i soggetti il cui primo accredito contributivo decorre dal 1 gennaio 1996 si può conseguire il diritto a pensione anticipata, correlandola al compimento di 63 anni, a condizione che siano stati versati almeno 20 anni di contribuzione “effettiva” (obbligatoria, volontaria, da riscattare), con esclusione di quella “figurativa” e che l’ammontare mensile della prima rata di pensione dovrà risultare non inferiore ad un importo soglia mensile pari a 2,8 volte l’importo mensile dell’assegno sociale.  Anche per questi dal 1 gennaio 2016 il requisito anagrafico viene elevato a 63 anni e 7 mesi, ma non operano penalizzazioni.

Per i soggetti che accedono alla pensione anticipata ad una età inferiore a 62 anni, era prevista una riduzione pari ad un punto percentuale per ogni anno di anticipo nell’accesso alla pensione rispetto all’età di 62 anni, elevata a due punti percentuali per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto a due anni.

Detta riduzione non si applica a coloro che accedono alla pensione anticipata a decorrere dal 1 gennaio 2015 e che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017, anche se la decorrenza della pensione si colloca successivamente alla predetta data e l’interessato ha un età inferiore ai 62 anni alla data di collocamento in pensione (legge di stabilità 2015).

Per richiedere la pensione anticipata si presenta la domanda, informando l’Ufficio di appartenenza, via Web attraverso il portale INPS (www.inps.it) utilizzando l’apposito PIN, richiesto in precedenza allo stesso portale, oppure tramite Enti di Patronato che mettono a disposizione i necessari servizi telematici o infine tramite telefono chiamando il numero gratuito da rete fissa 803164 o il numero da rete mobile a pagamento  06164164.

La pensione anticipata spetta a decorrere dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda, mentre per quelli iscritti ai Fondi decorre dal giorno successivo alla cessazione dal servizio, previa maturazione dei requisiti contributivi finora descritti.

Il Governo Renzi ha intenzione con la prossima legge di stabilità di intervenire sulle pensioni, introducendo una maggiore flessibilità in uscita, anche attraverso una riduzione dell’assegno INPS, per consentire ai lavoratori di decidere in piena libertà e così incentivare il ricambio generazionale.

Si parla di un’uscita flessibile con penalizzazioni che consentirebbe il pre- pensionamento ad una età minore rispetto a quella prevista, ma con una decurtazione percentuale del proprio assegno nell’ordine del 3% per ogni anno di mancata contribuzione… Ma soltanto nei prossimi mesi saremo in grado di conoscere la linea intrapresa dal Governo e i progetti di legge che andranno all’approvazione parlamentare, e vi terremo informati.

                        Il Dipartimento Politiche Previdenziali ed Assistenziali”

Vi terremo naturalmente informati degli sviluppi della questione.

IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA