News del 21 novembre 2016, h. 10.00 –
Con 164 sì, 116 no e 2 astenuti, il Senato della Repubblica, in data di ieri, ha accesso la luce verde sul maxiemendamento relativo al disegno di legge (DDL) di stabilità 2016, che ora dovrà passare all’esame della Camera, dove approderà verosimilmente già lunedì 23 p.v. e verrà tempestivamente assegnato alla Commissione Bilancio. Il confronto in questo secondo ramo del Parlamento sarà verosimilmente più acceso, tenuto conto che alcuni temi di forte dibattito (primo fra tutti, la flessibilità in uscita per le pensioni) saranno verosimilmente ripresi.
Come si ricorderà, il DDL stabilità 2016 era stato approvato dal Consiglio dei Ministri in data 15 ottobre u.s., e poi, dopo una lunga settimana in cui si sono succeduti diversi testi non ufficiali che abbiamo pubblicato in successione su questo nostro sito, è approdato infine in data 26 ottobre in Commissione Bilancio del Senato.
L’esame in Commissione Bilancio ha portato ad alcune modifiche rispetto al testo originario varato dal Consiglio dei Ministri, soprattutto in ordine alle misure per la casa (c.d. “pacchetto casa”). Dette modifiche si possono così brevemente riassumere:
- saranno esentati da TASI anche gli immobili concessi in comodato come prime case a figli, genitori o parenti disabili fino al secondo grado;
- sconto del 25 % sull’IMU a chi affitta a canone concordato, e dunque a prezzi inferiori a quelli di mercato, e stretta su affitti e contratti di locazione che devono essere registrati entro 30 gg.;
- finanziamento dello sblocco degli scatti dei docenti universitari; 5 mln in più per le borse di studio degli studenti; 25 mln in più per le scuole paritarie e 10 per i libri di testo;
- innalzamento del c.d. “bonus mobili” per le giovani coppie senza obbligo di ristrutturazione (detrazione al 50%, e tetto che sale da 8mila a 16mila €);
- il canone RAI – che entrerà nella bolletta dell’elettricità e ridotto a 100 € annue (113.00 € nel 2015) – verrà diviso in 10 rate mensili e pagato con la bolletta da gennaio a ottobre;
- il tetto del contante, che il DDL elevava a 3000 € dai 1000 € attuali fissati dal Governo Monti, viene ripristinato a 1000 € ma solo per i c.d. “money transfer” (trasferimento di soldi attraverso circuiti alternativi alle Banche), che in base ad un’ analisi della Guardia di Finanza, spesso vengono utilizzati per operazioni illegali.
A parte queste modifiche, le scelte di bilancio sono rimaste le stesse di quelle del DDL approvato dal Consiglio dei Ministri, e pertanto non potrà mutare il giudizio politico fortemente negativo espresso dalla nostra Federazione, atteso che siamo di fronte a di una legge di stabilità non espansiva, che non opera investimenti, che non crea lavoro, che non incide significativamente sull’enorme tasso di disoccupazione giovanile, che non porta nulla al Sud, che certo riduce le imposte sulla prima casa, ma lo fa a tutti (anche a chi ha case da 1 milioni di € di valore!), che taglia la spesa sanitaria nel triennio, che non aumenta la flessibilità in uscita e, infine, che riduce la possibilità di una efficace lotta all’evasione attraverso l’aumento a 3000 € del limite dei pagamenti in contanti.
Non parliamo poi del pubblico impiego: dopo 6 anni di blocco di contratti e retribuzioni, superato solo attraverso il pronunciamneto di luglio scorso della Corte Costituzionale a seguito del ricorso presentato da FLP, per i rinnovi 2016/2018 vengono stanziate risorse risibili (300 mln, di cui 73 per il comparto sicurezza e difesa) che corrisponderanno a regime a incrementi altrettanto risibili, umilianti e offensivi per gli statali (5/6 euro netti in busta paga). Da qui, la necessità da parte di tutti noi lavoratori pubblici di partecipare in massa alla grande e unitaria manifestazione del 28 novembre p.v. a Roma, che, in previsione del prossimo esame della Camera dei Deputati, ne diventa un passaggio cruciale e decisivo.
In ogni caso, a seguito dell’introduzione delle modifiche da parte del Senato, il testo del DDL, originariamente composto da 52 articoli, è stato rimodulato in un “maxiemendamento” di 556 commi, che pubblichaimo su questa stessa pagina insieme con il resoconto dei lavori dell’aula.
Detto “maxiemendamento” approderà ora alla Camera, la quale sicuramente opererà ulteriori modifiche/integrazioni, e pertanto il nuovo testo dovrà essere sottoposto ad secondo voto del Senato prima di essere approvato in via definitiva. L’intero percorso parlamentare dovrà comunque essere completato prima di Natale, e successivamente il testo definitivo della legge, dopo la firma del Presidente della Repubblica, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore dal 1 gennaio 2016.
Seguiremo come al solito il prosieguo dell’esame del Parlamento e ne daremo tempestivamente notizia ai colleghi.
IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA