Nasce CGS, Confederazione Generale Sindacale, nuovo soggetto rappresentativo nel P.I. Prima iniziativa: ricorso a Straburgo per il risarcimento sul mancato rinnovo contrattuale

Notiziario n. 22 del 23 febbraio 2016 –

Rino Di Meglio, Coord. Naz. GILDA e Segr. Confederale di CGS

Rino Di Meglio, Coord. Naz. GILDA e Segretario Generale CGS

Si riporta di seguito, in carattere corsivo colorato,  il comunicato stampa diffuso in data odierna dalla  CGS – Confederazione Generale Sindacale -, il nuovo soggetto confederale  del P.I. che nasce dalla confluenza, all’interno di un progetto comune,  di quattro delle Federazioni maggiormente rappresentative nei comparti più importanti del lavoro pubblico:  FGU (Federazione Gilda-Unams) nella Scuola; FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche) nei Ministeri, nelle Agenzie fiscali e nella Presidenza del Consiglio;  NURSIND (Sindacato delle Professioni Infermieristiche) nella Sanità  e Unione Artisti UNAMS negli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale, che con l’imminente rilevazione della rappresentatività all’Aran sarà una delle più grandi Confederazioni sindacali autonome. Prima iniziativa: la presentazione a Straburgo di un ricorso contro il Governo per ottenere un indennizzo in ordine al il blocco dei contratti.

”  La neo costituita Confederazione Generale Sindacale, composta da FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche), FGU (Federazione Gilda-Unams), NURSIND (Sindacato delle Professioni Infermieristiche) e Unione Artisti UNAMS, si rivolge alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per chiedere il risarcimento per i lavoratori gravemente danneggiati dal mancato rinnovo contrattuale che si protrae da oltre sei anni

Ottenere la condanna del Governo che non ha ottemperato alla sentenza con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il blocco del contratto del pubblico impiego e chiedere il risarcimento per i lavoratori gravemente danneggiati dal mancato rinnovo contrattuale che si protrae da oltre sei anni. Sono questi gli obiettivi del ricorso presentato alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) dalla CGS, Confederazione Generale Sindacale, composta da FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche), FGU (Federazione Gilda-Unams), NURSIND (Sindacato delle Professioni Infermieristiche) e Unione Artisti UNAMS.

L’iniziativa è stata illustrata oggi in conferenza stampa da Rino Di Meglio, coordinatore nazionale FGU e segretario generale CGS, e Marco Carlomagno, segretario generale FLP e vice segretario generale CGS.

“Il blocco dei contratti di 3 milioni e mezzo di lavoratori e lavoratrici del pubblico impiego – ha spiegato Carlomagno – ha provocato una perdita del potere d’acquisto che stimiamo in almeno 4 mila euro pro capite per il personale delle aree ed in quasi 8 mila euro per i dirigenti, oltre alle ricadute sui contributi pensionistici persi. Con questo ricorso, che sarà gratuito per gli iscritti ai quali chiederemo soltanto un piccolo contributo per le spese organizzative e gestionali, chiediamo alla CEDU il riconoscimento di un congruo indennizzo per i lavoratori e la condanna del Governo che, a distanza di 7 mesi, non solo ha stanziato una cifra irrisoria e provocatoria (5 euro lordi mensili), ma non ha neanche avviato la dovuta negoziazione all’Aran, ignorando la sentenza della Consulta.

Elaborando i dati della Ragioneria generale dello Stato e quelli dell’Istat basati sull’indice IPCA (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato), la FLP ha calcolato che dal 2010 al 2015 l’incremento delle retribuzioni medie lorde non percepito a causa del blocco è del 10,3% (in allegato 1, in dettaglio i dati relativi ai vari comparti del pubblico impiego, ndr).

L’iniziativa giurisdizionale portata avanti dalla CGS prevede anche la presentazione di un ricorso al Tribunale di Roma per l’accertamento del diritto ai rinnovi contrattuali a far data non solo dal 30 luglio 2015 (giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della sentenza n. 178 della Corte Costituzionale), ma anche per i periodi precedenti durante i quali era stato disposto il blocco contrattuale.

“Il ricorso ai giudici di Strasburgo – ha dichiarato Di Meglio – segna l’esordio nel mondo sindacale della neo costituita Confederazione Generale Sindacale che raggruppa le organizzazioni rappresentative dei comparti più importanti del Pubblico Impiego: Scuola, Sanità, Ministeri, Agenzie fiscali e Afam.  Parallelamente all’istanza avanzata alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, la CGS e le quattro sigle sindacali che la compongono continueranno a incalzare il Governo affinché metta a disposizione risorse dignitose per rinnovare finalmente i contratti “. 

Seguiranno, a breve,   i dettagli organizzativi dell’iniziativa, che era stata già preannunciata dalla nostra Federazione e che trova oggi conferma in via ufficiale. Dunque, un impegno rispettato, a favore dei nostri iscritti, e più in generale di tutte le lavoratrici e i lavoratori del pubblico impiego

In allegato 1, la “scheda” della nuova Confederazione; in allegato 2,  le tabelle elaborate dalla GCS con la stima del danno subito a seguito del mancato rinnovo contrattuale; inoltre, il video della conferenza stampa di presentazione del ricorso a Strasburgo.

  FLP DIFESA – Coordinamento nazionale

Allegato 1: La “scheda” della nuova Confederazione CGS 

Allegato 2: Le tabelle elaborate da CGS

Il video della Conferenza Stampa di presentazione del ricorso