Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa. Siamo alla vigilia del varo dei provvedimenti attuativi, già belli e impacchettati, ma al netto di ogni confronto con le Rappresentanze del personale, come pure era stato promesso alle OO.SS. nazionali. Purtroppo, la solita musica e il solito copione di questi anni.

Notiziario n. 7 dell’11 gennaio 2017 –

Libro Bianco, ci siamo. A distanza di oltre venti mesi dalla sua uscita (30 aprile 2015) nel testo che ripubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 1, ci troviamo verosimilmente alla vigilia dell’adozione “di alcuni provvedimenti prioritari e per la delega a successivi specifici dispositivi legislativi”, dei quali pertanto “inizierà a breve l’iter parlamentare”.

La notizia proviene da una fonte autorevolissima, il Consiglio Supremo di Difesa, che nella sua ultima  riunione del 24 novembre u.s. ha “fatto il punto sui lavori per l’attuazione del Libro Bianco della Difesa” (ne abbiamo parlato nel nostro Notiziario n. 140 del 1.12.2016; ripubblichiamo inoltre in allegato 2 il comunicato stampa del Quirinale). E una ulteriore conferma, altrettanto autorevolissima, è venuta recentemente dal Presidente Gentiloni che, in sede di presentazione in Parlamento del programma del suo Governo per il voto di fiducia delle Camere,  ha fatto espresso riferimento all’attuazione del “Libro Bianco” tra le priorità del suo Governo. Leggiamo la dichiarazione del Premier riportate da un’agenzia: “Intendiamo ridare slancio a tre riforme in corso: quella della pubblica amministrazione, del processo penale e del libro bianco della difesa” (ITALPRESS, 13.12.2016, h.11.42), notizia poi ripresa dalla stampa e da altri media.

Dunque, il tempo è arrivato, ci sono voluti quasi due anni, ma ora ci siamo. E allora, essendo alla vigilia del varo dei primi provvedimenti attuativi, un ripasso sul tema sarà utile, anche per comprendere bene il quadro che abbiamo di fronte.

Il “Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la Difesa” (in sigla, LB) costituisce il progetto del nuovo assetto della Difesa per i prossimi quindici anni.  Fortemente voluto dalla Ministra Pinotti, ha registrato convinte adesioni tra alcuni Vertici militari, primo fra tutti l’attuale Capo di SMD e già Capo di SME gen. C. Graziano,  ma pure forti contrasti all’interno delle FF.AA, come quella del già Capo di SMM, amm. G. De Giorgi, oggi in pensione dopo l’abbandono forzato per l’ affare Tempa Rossa (ma oggi prosciolto, vds. articolo de IL TEMPO di ieri su questa stessa pagina in allegato 3), che pareva per questo non avesse ottenuto quella deroga che a breve altri Vertici ora avranno (gli attuali Capo SMD, Capo SME e il Cte Gen. Arma CC). Ma i motivi forse non erano solo quelli….

Queste alcune scelte “rivoluzionarie” disegnate dal LB: :   il ruolo preponderante e assoluto del Capo di SMD, il nuovo vero “padrone” della Difesa, in possesso di leve vecchie e nuove (il costituendo Comando Logistico Difesa, in primis), molto più efficaci e operative rispetto a quelle dello stesso Ministro,  che ridurranno fortemente le competenze attuali e l’autonomia delle FF.AA., in primo luogo in  materia di carriere della dirigenza militare e di formazione; il depotenziamento di SEGREDIFESA, che perderà la funzione più importante, la Direzione Nazionale degli Armamenti, che transiterà a SMD,  con tutti gli interessi legati all’industria che si trascinerà dietro; c’è  il rapporto non chiarito con il massiccio riordino in chiave riduttiva (di strutture e di personale) delle FF.AA. avviato dalla Legge 244/2012 e dai tre decreti attuativi (nn. 7 e 8/2014 e n. 91/2016); ci sono le corpose novità sul  bilancio, con il superamento della storica tripartizione in personale/esercizio/investimento; c’è il problema delle risorse che servono per questa riforma e del chi ne paga i costi,  in un momento di grande difficoltà sociale e di sofferenza economica, nel quale si registra addirittura un aumento delle spese militari (si legga l’articolo de IL FATTOQUOTIDIANO che pubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 4); c’è anche il cancellino già pronto sull’area industriale della Difesa, per la quale si registra la preoccupante previsione dell’art. 280 del LB che parla di cessione di strutture e personale all’industria privata; e c’è, infine, per noi, al di là delle dichiarazioni di facciata dei Vertici, l’ulteriore marginalizzazione del personale civile per dare più ruolo e più funzioni al personale militare, in primis in area SMD. Lo abbiamo già verificato in  questi mesi, o no?

E ci sono, soprattutto, gli impegni non assolti assunti dal Sottosegretario Rossi di aprire il confronto con le OO.SS. in fase di costruzione dei provvedimenti attuativi. Sta diventando un classico, ancora una volta ci troveremo di fronte al fatto compiuto, con schemi di provvedimenti già belli e impacchettati. Così è!

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa

Allegato 2: Comunicato-stampa-riunione-CSD-del-24.11.2016

Allegato 3: Articolo de IL TEMPO del 10.01.2017

Allegato 3: Articolo IL FATTOQUOTIDIANO del 23.11.2016