Notiziario n. 32 del 29 marzo 2018 –
PERSOCIV ha convocato le OO.SS. nazionali per il 5 aprile p.v., escludendo però dal confronto le sigle FLP e USB in quanto OO.SS. non firmatarie del nuovo CCNL del comparto FF.CC., in ossequio all’art. 7 dello stesso che prevede che i livelli decentrati delle relazioni sindacali (nazionale e locali) siano riservate solo alle OO.SS. che hanno firmato il CCNL in sede ARAN. Della serie “o firmi o sei fuori”, il cui contenuto di antidemocraticità e illiberalità è ben evidente a tutti: sarebbe come se un parlamentare che votasse no ad una legge venisse espulso dal Parlamento. Regole di questo tipo sono tipiche dei regimi dittatoriali, ma non dovrebbero mai trovare spazio nei sistemi democratici e liberali come il nostro.
Ma oltre ai palesi elementi di antidemocraticità e illiberalità, la norma che esclude dai tavoli decentrati le OO.SS. non firmatarie del CCNL presenta, a nostro avviso, anche una connotazione di evidente illegittimità sotto il profilo costituzionale, e questo in ragione della sentenza n. 231/2013 della Corte Costituzionale, che ripubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 2. La Consulta, infatti, pronunciandosi su un ricorso di FIOM CGIL che era stata estromessa da Marchionne dai tavoli aziendali ex FIAT (ora FCA Group) per non aver firmato il contratto di categoria, ha dichiarato “l’illegittimita’ costituzionale dell’articolo 19, primo comma, lettera b), della legge 20 maggio 1970, n. 300 nella parte in cui non prevede che la rappresentanza sindacale aziendale possa essere costituita anche nell’ambito di associazioni sindacali che, pur non firmatarie dei contratti collettivi applicati nell’unita’ produttiva, abbiano comunque partecipato alla negoziazione relativa agli stessi contratti quali rappresentanti dei lavoratori dell’azienda”. E, nella circostanza, la FLP non solo ha partecipato alla trattativa, ma, a differenza del settore privato dove non è richiesta la certificazione della rappresentatività, è stata dichiarata “maggiormente rappresentativa” dalla stessa ARAN.
E’ giusto chiedersi perché CGIL-CISL-UIL abbiamo voluto confermare la non ammissione ai tavoli decentrati delle sigle non firmatarie del CCNL. La risposta è, a nostro giudizio, molto semplice: si voleva tacitare il dissenso rispetto ad un CCNL che fa acqua da molte parti, ricorrendo al più incredibile dei ricatti: o firmi o sei fuori. E se firmi per non essere fuori, poi dopo non puoi più criticarlo perché lo hai firmato.
FLP, però, non ha ceduto al ricatto, ha tenuto la schiena ben dritta, e ora sta facendo la propria battaglia a viso aperto, convinta che questa sia una battaglia di democrazia e di civiltà, prima ancora che sindacale.
Va dato atto all’A.D., nelle sue diverse articolazioni, di aver sin qui tenuto il punto: dal 13 febbraio, giorno di entrata in vigore del nuovo CCNL e del famigerato art. 7, nel complesso nulla di nuovo ci risulta essere intervenuto nelle relazioni sindacali decentrate del Ministero Difesa. E questo, nonostante che qualche O.S., dopo solo qualche ora dall’aver apposto la propria firma su un CCNL di cui sembrava non avesse molto apprezzato i contenuti non avendo firmato la pre-intesa, con molto scrupolo e altrettanta diligenza, si sia fatta parte attiva nel chiedere l’esclusione dai tavoli di FLP e USB attraverso una nota inviata a tutti gli Enti del M.D.
Ora, invece, assistiamo al cambio di marcia da parte di A.D.. Anche frutto, verosimilmente, delle palesi difficoltà di CGIL CISL UIL che, di fronte ad un CCNL mal digerito dalla quasi totalità dei lavoratori, cercano di mettere qualche pezza, anche in prospettiva RSU, e tra queste si deve iscrivere la nota datata 14.03.2018 inviata a tutte le AA.CC. alle quali chiedono di “convocare tempestivamente le OO.SS. firmatarie del CCNL per un’analisi e una riflessione approfondita” e per rispondere “all’esigenza che le amministrazioni forniscano precisazioni e chiarimenti in merito all’applicazione del CCNL medesimo”. E, di fronte a questa richiesta, del tutto irrituale, AD ha deciso di cambiare passo e , per il 5 p.v., ha convocato le OO.SS. al netto di FLP e USB (ma la lettera di convocazione non è apparsa sui siti… come mai?).
E noi, da persone serie e coerenti, abbiamo inviato in data di ieri al D.G. di PERSOCIV la diffida qui allegata, con richiesta di estendere la convocazione a FLP e con l’avvertenza che, “in mancanza, saremo costretti a tutelare gli interessi dei nostri assistiti nelle sedi più opportune”.
E ora vediamo che succede….
(Giancarlo Pittelli)
Allegato 1: 28.03.2018 – Diffida FLP a D.G. PERSOCIV per convocazione FLP
Allegato 2: Corte Costituzionale – sentenza n. 231-2013