Notiziario FLP DIFESA n. 1 del 7 gennaio 2019 –
Nel Supplemento Ordinario n. 62/L della Gazzetta Ufficiale n. 302 del 31.12.2018, è stata pubblicata la legge 30.12.2018, n. 145 recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021”, votata da entrambe le Camere con il voto di fiducia chiesto dal Governo, e dunque senza alcun esame e discussione preventiva in Commissione Bilancio (su questa stessa pagina, pubblichiamo in allegato 1 il testo della legge e in allegato 2 la tabella 11 relativa alle spese autorizzate per il Ministero Difesa).
La manovra votata dal Parlamento risulta molto diversa dal disegno di legge varato dal Governo a metà ottobre: alleggerita nei numeri (non più 37 mld, ma 32), corretta nei saldi, significativamente modificata nel testo e nei contenuti, esiti questi della lunga “querelle” con le Istituzioni europee, che avremmo dovuto ammutire e che invece sembrano esserne uscite alla fine vincitrici, visto le modifiche intervenute sia nel rapporto deficit/PIL che nella riduzione del dato di crescita economica 2019 (nell’allegato 3 su questa stessa pagina, le novità della manovra).
Per la Difesa, sono davvero poche le novità, e in alcuni casi, peraltro, anche poco esaltanti.
Abbiamo già riferito nel Notiziario n. 141 del 27.12.2018 , a fronte delle previste 33mila assunzioni nel settore pubblico, dell’“assunzione straordinaria nel triennio 2019-2021 di complessive n. 294 professionalità civili, tutte del settore tecnico (30 di area 3^ e 264 di area 2^), destinate in particolare agli Enti dell’area industriale al ritmo di 98 all’anno (10 di area 3^ e 88 di area 2^)”, che la relazione illustrativa che accompagna la norma (art. 1, comma 305, del testo finale) destina solo ai 3 Arsenali e ai 10 Stabilimenti AID (non sono citati né i 5 Poli dell’esercito. nè i Centri Tecnici, ma fortunatamente l’”elenco non è esaustivo”). Ebbene, 294 assunzioni nel triennio per una ventina circa di Enti industriali fanno una media annua, per ciascuno, di quattro/cinque, meno del numero dei cessati dal servizio di quell’anno. Davvero poco, anzi quasi nulla, rispetto alle precise e gravi esigenze rappresentate dagli OO.PP. e agli impegni della stessa Ministra.
Queste alcune altre novità per il nostro Ministero:
- il comma 227 dell’art. 1 prevede l’istituzione di un “fondo” annuo di 1 mln. di € nel triennio 2019-2021 “al fine di potenziare gli interventi e le dotazioni strumentali in materia di difesa cibernetica nonché di rafforzare e le capacità di resilienza energetica nazionale”;
- il comma 423, let. b, dell’art. 1 coinvolge gli “immobili in uso alla Difesa e non più utili alle finalità istituzionali” nel programma di dismissioni previsto dal comma 422 volto a conseguire introiti nel triennio (950 milioni € nel solo anno 2019), traguardi di certo molto difficili da raggiungere (e l’Europa lo sa bene);
- il comma 797 dell’art. 1 dispone che “le spese militari siano ridotte di 60 mln € a decorrere dall’anno 2019 e di ulteriori 531 mln € nel periodo dal 2019 al 2031” relativi alle spese di cui all’art. 1, comma 140, della Legge di bilancio 2017 (finanziamento investimenti e sviluppo infrastrutturale Paese), una riduzione questa, ammesso che cosi avvenga, ampiamente compensata dalle ultime scelte del Governo in materia di F35 con buona pace dei proclami sin qui sentiti (vds. articolo comparso su ILFATTO QUOTIDIANO che pubblichiamo in allegato 4 su questa stessa pagina).
Da segnalare inoltre lo stanziamento di altri 70 mln di € per interventi correttivi in materia di riordino di ruoli e carriere militari. Come si vede, la musica resta sempre la stessa anche con il governo gialloverde.
Ma la norma che ha attirato maggiormente l’attenzione dei media e che ha fatto arrabbiare molti, è quella contenuta nel comma 933 dell’art. 1 che prevede che il Ministero Difesa provveda ad eseguire, in via emergenziale, “interventi di ripristino straordinario della piattaforma stradale della grande viabilità” nella citta di Roma.
Detto in modo più crudo, in caso di emergenze (ma a Roma oramai è quasi tutta emergenza….), il M.D. dovrà intervenire per tappare le buche che popolano oggi le vie di comunicazione di Roma, con costi finanziati dallo Stato.
Appare qui, in tutta evidenza, il tentativo maldestro di dare una mano alla Sindaca Raggi oggi in grande difficoltà, ma averlo fatto tirando dentro il Ministero della Difesa non ha certo reso un servizio alle Forze Armate E, a tal riguardo, invitiamo alla lettura dell’articolo comparso sul Messaggero del 23 dicembre u.s., che pubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 5.
Buon anno 2019 a tutte le colleghe e a tutti i colleghi!
(Giancarlo Pittelli)
Allegato 1: Legge 30.12.2018 n. 145 – Bilancio 2019 e trienno 2019-2021
Allegato 2: Tabella 11- Ministero della Difesa
Allegato 3: Legge di Bilancio 2019 – le misure più importanti
Allegato 4: 20.12.2018 – articolo de IL FATTO QUOTIDIANO sugli F 35
Allegato 5: 23.12.2018 – articolo de IL MESSAGGERO sugli interventi del M.D. sulle buche di Roma