Bando di mobilità interna volontaria: il “non vedo, non sento e non parlo” in merito ai problemi innescati, in particolare sul mantenimento del grado di scopertura zero in molti Enti e per molti profili. L’accordo politico del 13.12.2017 con il Gabinetto prevedeva ben altra cosa, e gli incontri tecnici con gli OO.PP. pareva dicessero altre cose. I lavoratori interessati desiderano sapere perchè, dopo due anni e mezzo, si sia tornati al punto di partenza e ai problemi del bando 2016. Nostra lettera alla Ministra Trenta per l’anticipazione dell’incontro (solo da noi richiesto) in programma per il 5 marzo, e dunque a bando già chiuso.

Notiziario FLP DIFESA n. 13 dell’ 11 febbraio 2019 –

La vicenda legata al secondo bando di mobilità interna volontaria ha veramente dell’incredibile. Una vicenda che appare agli occhi dei lavoratori interessati semplicemente vergognosa, e questo anche perché gli autori/attori di questa tragicommedia hanno scelto di far finta che il problema non esiste. Pazzesco!

Proviamo a ricordare i fatti.  Come noto, in data 29.09.2015, è stato sottoscritto dalle OO.SS. nazionali e dell’allora Sottosegretario delegato on. D. Rossi, il “protocollo d’intesa” sulla mobilità volontaria ordinaria che fissava finalmente regole chiare e definite per tutti i lavoratori, come avviene da sempre nelle altre AA.PP., cancellando i pareri discrezionali degli OO.PP. spesso incomprensibili e contraddittori.

La gestione della nuova procedura, avviata nel luglio 2016, aveva però evidenziato alcune criticità. In particolare, erano stati fissati dagli OO.PP. “gradi di scopertura organica massima sostenibile per ciascun Ente e per singolo prof. prof.” decisamente alti e in molti casi addirittura pari allo “0”, soglie queste che portarono a esiti imbarazzanti: meno di un centinaio, i lavoratori trasferiti nelle Sedi richieste.

Proprio per questo, in previsione del prossimo bando 2017, è partito un lungo confronto con A.D. per modificare il protocollo, prima in sede tecnica e poi in sede politica, dove in data 13.12.2017 si pervenne all’accordo conclusivo con il Gabinetto che prevedeva   la cancellazione del “grado di scopertura zero” (vds. comunicato unitario CGIL-UIL-FLP-UNSA in Notiziario n. 128 di pari data).

Quell’ accordo avrebbe dovuto fare da battistrada alla sottoscrizione del nuovo protocollo, cosa che invece non avvenne perché A.D., all’interno della quale si annidano tuttora i nostalgici della vecchia procedura che prevedeva i pareri discrezionali degli OO. PP., colse al volo e fece propria la richiesta di CGIL-CISL-UIL+UNSA (3+1) di attendere il nuovo CCNL e di procedere in base alle nuove norme, che escludono alla radice qualsiasi protocollo (e cioè regole stabilite insieme alle OO.SS.) e prevedono solo il confronto ex art. 5 (con le scelte finali solo in capo all’Amministrazione).

E’ così è poi avvenuto: il protocollo non è stato mai sottoscritto, nonostante i 3+1 lo avessero incredibilmente richiesto più volte, e, al suo posto, si sono svolti i confronti: prima a PERSOCIV quello sulle procedure (rimaste quasi analoghe alle precedenti) e poi quello con gli OO.PP. sui c.d. “gradi di scopertura”, confronti tutti ai quali FLP DIFESA non ha partecipato perché esclusa dai tavoli per la non firma del CCNL

Dei confronti con gli OO.PP. per stabilire i “gradi di scopertura”, si conoscono gli esiti attraverso la lettura dei comunicati unitari: per gli Enti di area SGD e per gli Enti della Giustizia Militare, il 20% per i profili tecnici e amministrativi; per gli Enti di area SMD, il 15% per i tecnici e il 25% per gli amministrativi; nulla invece per gli Enti dei CC: perché i lavoratori in servizio nell’Arma non possono partecipare al bando?

Così si era letto nei comunicati unitari, ma così poi non è avvenuto nei fatti, atteso che il bando pubblicato ha evidenziato per molti profili e per molti Enti un “grado di scopertura zero, assolutamente inammissibile alla luce dell’accordo politico del 13.12.2017. Tutti immaginavamo che le sigle che hanno partecipato ai confronti tecnici (i 3+1 e CONFINTESA) gridassero allo scandalo per l’accordo politico gravemente disatteso da A.D., che magari chiedessero un incontro e, se non lo stop, almeno una spiegazione.

Nulla di tutto questo invece è avvenuto sino ad oggi, e nell’incontro con la Ministra del 5 u.s. l’unica sigla che ho posto il problema è stata FLP DIFESA, nel silenzio assordante di tutte le altre sigle ( “non vedo, non sento, non parlo”) e nel disagio della stessa A.D. che, solo a seguito della nostra insistenza, ha cercato di togliersi dall’impaccio assicurando che del problema si parlerà nella prima riunione utile già fissata per il 5 marzo.

Una data che però serve poco, atteso che la data ultima di partecipazione al bando è fissata al 28 febbraio p.v.

Per questo motivo, a prosecuzione della nota già inviata al Gabinetto in data 25 gennaio u.s. (vds allegato 2 su questa stessa pagina), abbiamo scritto alla Ministra la lettera che pubblichiamo in allegato 1 sempre su questa pagina, con la quale chiediamo di anticipare l’incontro.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: 11 02 19 – lettera a Ministra anticipazione incontro bando mobilità

Allegato 2: 25 01 19 – lettera a Gabinetto richiesta incontro urgente su bando mobilità