Un Protocollo per la gestione dei rischi da emergenza climatica sottoscritto ieri tra il Governo e le Parti Sociali. La tutela dei rischi legati al clima estremo di questi giorni nel contesto del mondo del lavoro: nel Pubblico Impiego molte sedi versano in condizioni fatiscenti, insalubri, privi di impianti di climatizzazione in aree periferiche che richiedono un pendolarismo oggi più che mai ostico. Indispensabile il ricorso a tutte le possibili forme di flessibilità e di conciliazione, al lavoro agile, al lavoro da remoto, alla settimana su quattro giorni. Importante l’azione locale volta a rimuovere ostacoli e pregiudizi

Notiziario FLP Difesa n. 29 del 3 luglio 2025 –

emergenza caldo

Condividiamo di seguito il Notiziario n. 20 della Segreteria Generale FLP, dedicato a un tema sempre più urgente e sentito anche tra le lavoratrici e i lavoratori del nostro Ministero: l’emergenza caldo e i rischi connessi alle condizioni ambientali nei luoghi di lavoro.

Valutiamo positivamente il protocollo quadro sottoscritto ieri al Ministero del lavoro tra governo e parti sociali, finalizzato all’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi connessi alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro.

Si tratta di un primo passo importante, che dovrà ora tradursi in successivi interventi, sia di natura normativa che contrattuale, a livello nazionale e territoriale, al fine di garantire che le attività possano svolgersi in condizioni di sicurezza in un contesto in cui le emergenze climatiche sono sempre più frequenti e rappresentano un rischio concreto per la salute delle lavoratrici e dei lavoratori.

I rischi legati al clima estremo non interessano esclusivamente le attività svolte all’aperto, ma riguardano anche quelle all’interno degli uffici. Conosciamo bene, purtroppo, le condizioni in cui versano molte sedi di lavoro, anche nella Pubblica Amministrazione, sia centrale che periferica: ambienti spesso fatiscenti, insalubri, privi di adeguati impianti di climatizzazione, ubicati in zone periferiche e, quando di recente costruzione, realizzati con pareti esterne in vetro che, a causa dell’irraggiamento solare, si trasformano in veri e propri forni.

In questo contesto, l’utilizzo di tutte le forme di flessibilità previste dalla contrattazione collettiva, inclusi il lavoro da remoto e la settimana lavorativa su quattro giorni, rappresentano uno strumento cruciale per affrontare le crisi climatiche. Tali modalità contribuiscono anche a ridurre i disagi legati agli spostamenti in aree metropolitane congestionate, servite da mezzi pubblici spesso insufficienti e inadeguati.

La FLP da tempo è impegnata su questi fronti, ed è stata protagonista dell’inserimento di queste previsioni all’interno del CCNL delle Funzioni Centrali 2022/2024, che non solo rafforza gli istituti esistenti, ma introduce esplicitamente, per la prima volta, la possibilità di articolare la settimana lavorativa su quattro giorni. Il contratto prevede inoltre che, in caso di emergenze climatiche, il ricorso al lavoro agile sia rafforzato proprio per fronteggiare tali situazioni.

Non a caso il Presidente dell’Aran Antonio Naddeo – che ha condiviso nel corso del negoziato la portata strategica del lavoro agile e della riorganizzazione della prestazione lavorativa – ha recentemente sollecitato le Amministrazioni a fare pieno uso degli strumenti contrattuali disponibili. Il lavoro agile, infatti, non solo favorisce una migliore conciliazione tra vita e lavoro, ma consente anche di affrontare efficacemente le emergenze ambientali e la congestione urbana, migliorando al contempo le performance lavorative e il benessere organizzativo.

Tuttavia, persistono ancora numerose – e spesso incomprensibili – resistenze. Anche in questi giorni, non mancano Dirigenti che adottano provvedimenti in aperto contrasto con questa visione, negando o riducendo drasticamente l’utilizzo del lavoro agile.

La FLP, con tutte le sue strutture territoriali e nazionali, continuerà a battersi per superare queste inaccettabili rigidità. E non esiterà a segnalare, in ogni sede competente, tali comportamenti, anche ai fini del riconoscimento delle responsabilità connesse al rischio professionale e agli infortuni sul lavoro.

La Segreteria Generale FLP

Il protocollo siglato tra Governo e Parti Sociali dà un segnale importante e significativo, ma è chiaro che non basta. Occorre passare subito all’applicazione concreta di quanto previsto, in tutti gli Enti che continuano, in un modo o nell’altro, ad ostacolare l’attuazione piena di istituti contrattuali già esistenti, utilizzando da subito tutti gli strumenti già previsti dai contratti nazionali: lavoro agile, flessibilità oraria, riorganizzazione della settimana lavorativa. Sono misure che tutelano non solo la salute e la sicurezza, ma anche la qualità della vita lavorativa.

Di fronte a temperature estive che superano ormai ogni anno i limiti di sopportazione e a luoghi di lavoro spesso inadeguati o privi di climatizzazione, non è più possibile rimandare.

Come FLP Difesa, continueremo a insistere affinché anche nel nostro Ministero si dia piena e omogenea attuazione, in tutti gli Enti Difesa del territorio nazionale, agli impegni assunti a livello nazionale, che rafforzano quanto già previsto dal CCNL e dal CCNI Difesa in materia di lavoro agile e flessibilità. Serve uno scatto di responsabilità: da parte delle amministrazioni, ma anche da parte di chi è chiamato a dirigere gli uffici e può (e deve) utilizzare gli strumenti contrattuali per tutelare concretamente chi lavora.

Ci batteremo, e invitiamo tutti i nostri dirigenti sindacali a fare altrettanto, affinché ogni collega abbia il diritto di lavorare in sicurezza, in ambienti dignitosi, senza dover scegliere tra la salute e il lavoro. Perché gli impegni del Governo con le Parti Sociali non restino parole, ma si traducano in fatti concreti, anche in quei contesti dove, ancora oggi, permangono resistenze inaccettabili.

IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA