Notiziario FLP Difesa n. 47 del 28.03.2012 –
Riportiamo di seguito il Notiziario FLP n. 18 di data odierna con il quale la nostra Federazione propone alcune sue considerazioni in merito al confronto in atto con la F.P.
Con la nota n. 05 del 23 marzo u.s. la Segreteria Generale della CSE ha dato notizie circa l’esito della riunione svoltasi a Palazzo Vidoni e relativa alla ripresa del confronto fra il Ministro Patroni Griffi e le Confederazioni maggiormente rappresentative sul percorso di relazioni sindacali interrotte ai tempi dell’ex Ministro Brunetta.
In quella sede, in assenza del Ministro e presente il Consigliere Naddeo, Capo Dipartimento della Funzione Pubblica, non solo si sono ricapitolate per l’ennesima volta le problematiche che dovranno essere oggetto di confronto fra le parti, ma sono state introdotti, e noi francamente ce lo aspettavamo, gli argomenti del “pacchetto lavoro” oggetto dell’aspro confronto di Palazzo Chigi, per una discussione in ordine alla possibile loro estensione ai pubblici dipendenti italiani.
Abbiamo ribadito al Cons. Naddeo che come CSE non avremmo mai accettato una applicazione “tout court” di quelle norme, che ci saremmo opposti non già per una sterile difesa ad oltranza di quelli che qualche sprovveduto e malcapitato (intellettualmente, si intende) continua a propagandare come privilegi e che avremmo fatto la nostra battaglia a tutela del lavoro pubblico e dei lavoratori pubblici. Ed infatti, a seguito del fortissimo dibattito nel Paese sull’applicazione del “pacchetto lavoro”, guarda caso si sono sprecati gli interventi di giuslavoristi, giornalisti e politici che chiedevano a gran voce l’applicazione del nuovo art. 18 anche agli statali, indipendentemente dalle modifiche che le Confederazioni proponevano per lo stesso articolo relativamente ai licenziamenti disciplinari ed a quelli per motivi economici, allo stato da applicarsi solo ai lavoratori del settore privato.
Ripartiva quindi la caccia mediatica di brunettiana memoria al dipendente statale, prima fannullone, ora considerato indegnamente favorito rispetto al lavoratore privato e tutto questo, ancora una volta, senza alcuna riflessione rispetto ai compiti, alle funzioni, alle responsabilità, all’importanza che la macchina pubblica e i suoi dipendenti hanno per lo sviluppo e la tenuta del tessuto sociale nel nostro Paese.
Nessuna riflessione sull’importanza delle attività svolte dal personale che opera sul fronte della caccia agli evasori e del recupero dell’evasione e dell’elusione fiscale, nessuna valutazione sull’importanza della sanità e dei suoi operatori, sulla funzione legata all’insegnamento, sulla difesa e sulla sicurezza, sul fronte della giustizia e su quello dei beni culturali ed ambientali, vera e propria risorsa economica per il nostro Paese. Nessun accenno ai diversi percorsi legati ai meccanismi di assunzione e di pensionamento, nessun accenno alle norme preesistenti che da sempre consentono alla pubblica amministrazione di mettere “in disponibilità” il proprio personale.
Ed allora, come FLP, ribadiamo con forza che è nostra intenzione rifiutare la logica di una “guerra fra poveri”, per la quale i lavoratori pubblici stanno pagando un conto salato con il blocco dei contratti e del salario accessorio, degli integrativi e delle progressioni di carriera e che prosegue con le penalizzazioni sulle pensioni, tenendo di conto, lo ripetiamo, che sul fronte della mobilità e della messa in disponibilità esistono già norme applicabili senza bisogno di passare per l’art. 18.
A tale proposito, ci sorge anche un pensiero cattivo e cioè che non si “urli alla luna” sull’applicazione dell’art.18 agli statali, con il vero scopo di ottenere in contropartita una immediata e pesante applicazione delle norme inserite nel decreto legislativo 150/2009 e, forse, un inasprimento delle stesse; per altro, in questi giorni e dopo mesi di silenzio mediatico, nelle televisioni di stato sono stranamente riapparsi l’ex ministro Brunetta e qualche sindacalista amico che “recitavano” un unico copione.
Ed allora, a qualche giorno dalla nuova riunione in Funzione Pubblica, ribadiamo con forza al Ministro Patroni Griffi, di cui abbiamo apprezzato la disponibilità iniziale al confronto, che non accetteremo un nuovo linciaggio mediatico e che rivendichiamo il concreto avvio delle relazioni sindacali, il confronto sulla contrattazione e sulla mobilità; diciamo al Ministro che ci batteremo con la stessa determinazione, come abbiamo fatto con il suo predecessore, contro chi vuol distruggere il pubblico impiego italiano e siamo disponibili ad arrivare alle azioni di lotta più incisive compresa quella dello sciopero generale.
Riteniamo, però, che sia giunto il momento che le forze sociali che rappresentano il Pubblico Impiego, riflettano sulla necessità non più rinviabile di superare ostacoli e divisioni, per ripartire verso obiettivi unitari a difesa del lavoro pubblico, dei lavoratori pubblici e dei loro diritti, nell’interesse del Paese.
LA SEGRETERIA GENERALE FLP
Preghiamo di dare la massima diffusione tra i lavoratori al presente Notiziario.
IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA