Notiziario n. 139 del 22 ottobre 2012 –
Riportiamo di seguito il Notiziario CSE n. 24 del 19.10.2012 relativo al disegno di legge di stabilità 2013 che, nel testo inviato alla Camera dei Deputati, risulta fortunatamente privo dell’ art. 8 presente nello schema di provvedimento entrato in Consiglio dei Ministri e che recava le misure estremamente penalizzanti per i lavoratori pubblici che avevamo denunciato nel nostro precedente Notiziario n. 133 del 10 u.s..
” Dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri nella giornata del 9 u.s. del DDL di Stabilità, ancora una volta si è levata forte l’indignazione di tutti lavoratori ed in particolare quelli pubblici per i quali, oltre al previsto aumento dell’IVA e conseguente aumento delle tariffe e dei prezzi ed al taglio di un miliardo di euro per la Sanità con conseguente riduzione della qualità e quantità dei servizi alla salute per i cittadini, veniva operato “un trattamento di favore” con un ulteriore taglio al salario attraverso il blocco dei contratti per gli anni 2013-2014 e la soppressione dell’indennità di vacanza contrattuale.
A questo, il Governo aggiungeva il taglio della retribuzione relativa ai tre giorni di permesso di cui alla legge 104/1992 per l’assistenza ai genitori disabili, retribuzione che prima veniva corrisposta per intero: una misura indegna di un paese civile e che aggiungeva una incomprensibile disparità di trattamento fra lavoratori pubblici e lavoratori privati.
Forse perché consapevoli della pesantezza dei provvedimenti nei confronti dei lavoratori, forse perché si sta avvicinando la fase elettorale, finalmente anche sul fronte della politica si è mosso qualche cosa e sia le forze che sostengono il Governo Monti sia quelle di opposizione stanno intervenendo in maniera pesante sul Governo per modificare la manovra, almeno così sembra.
Ebbene, la prima e forse unica buona notizia che possiamo rilevare dalla lettura del testo relativo al provvedimento di legge che è approdato alla Camera è quella legata alla parte relativa al Pubblico Impiego con la completa “sparizione” del ex art. 8 del testo che era apparso sulla stampa e sul web e delle conseguenti norme vessatorie; quindi, allo stato, tutto rimane come prima, contratti, indennità di vacanza contrattuale, permessi etc..
Ovviamente seguiremo con attenzione il confronto parlamentare per vigilare affinché le sorprese non rispuntino, e proprio dalle aule del Parlamento, e confermiamo il nostro impegno ed il nostro intendimento a costruire un percorso che provi a coinvolgere tutte le forze sindacali andando oltre i problemi di singola categoria, per opporci al “potere dei poteri forti” e difendendo il diritto al lavoro ed alle tutele, per una società più giusta soprattutto per i lavoratori e per i cittadini.
LA SEGRETERIA GENERALE CSE
Allegato: Disegno di legge di stabilità 2013