Notiziario n. 172 del 12 dicembre 2012 –
Ieri sera, alle ore 19.55, la Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge delega (A.C. 5569) per la riforma dello strumento militare nazionale nello stesso testo uscito dal Senato il 6 novembre u.s.. E così, il progetto di riforma fortemente voluto dal Ministro Di Paola è diventato legge, ed è dunque accaduto quello che avevamo preannunciato con il nostro precedente Notiziario n. 171 di ieri.
Pur nel mezzo della crisi politica oramai irreversibile del Governo Monti, nella riunione di ieri mattina la Conferenza dei Capigruppo aveva deciso di procedere comunque nell’esame del disegno di legge delega e di arrivare al voto finale nella stessa giornata. Come avevamo denunciato ai colleghi nel nostro Notiziario di ieri, le fortissime pressioni venute dai Vertici militari e non solo (pensiamo solo all’industria privata del settore Difesa…) hanno indotto, prima i “soldatini” della Commissione Difesa (la definizione è dell’on. Paglia) e poi la Camera, ad approvare questa legge a tamburo battente, mentre altri provvedimenti di ben diversa e superiore rilevanza (pensiamo solo alla delega fiscale, al decreto sviluppo o a quello che riduce le Province….) sono rimasti dietro.
Ritirati o bocciati tutti gli emendamenti presentati, ridotto ai minimi termini il dibattito, tenute fuori dal confronto in Aula tutte le questioni irrisolte della riforma, la Camera, a nostro avviso, ha scritto ieri una brutta pagina di storia parlamentare. Non era mai accaduto, in tutto il sessantennio repubblicano, che un Parlamento moribondo attribuisse ad un Governo già morto la delega per la riforma di uno dei settori nevralgici nella vita di un Paese.
Sarebbe stato molto più logico, come noi avevamo pure richiesto nel documento consegnato alla Commissione Difesa in sede di audizione, che, partendo dal lavoro già fatto, la scelta sui contenuti della delega venisse rinviata al nuovo Parlamento e che la delega venisse esercitato dal nuovo Ministro. E’ uscito fuori invece un pateracchio all’italiana, e cioè una delega attribuita ad un Esecutivo che non la potrà però esercitare, tenuto conto che (come avevamo anticipato nel nostro Notiziario n. 171 di ieri) è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dall’on. Cirielli, Presidente della Commissione Difesa, su cui il Governo ha addirittura espresso parere favorevole, che impegna il Governo attuale a non esercitare la delega, anche se comunque la stessa è stata di fatto già esercitata per il riordino della Sanità militare in chiave interforze. Una delega attribuita di fatto all’Esecutivo e al Ministro della Difesa che verranno dopo le prossime elezioni politiche, che però, paradossalmente, potrebbero non essere d’accordo con l’impianto e i contenuti della delega approvata oggi. Incredibile!
Pur con gli occhi ancora increduli di fronte a quanto successo ieri alla Camera, e che peraltro abbiamo seguito in diretta televisiva sul canale digitale della Camera dei Deputati, invitiamo i colleghi, che sappiamo essere nella stragrande maggioranza molto critici come noi sul provvedimento, a guardare comunque il lato positivo della medaglia: l’amm. Di Paola non potrà comunque esercitare la delega e sottoporre al Consiglio dei Ministri i decreti attuativi recanti i pacchetti di riordino che sappiamo essere comunque già pronti da tempo e che, per il momento, dovranno invece essere riposti nel cassetto.
Il nostro giudizio di merito sui contenuti della delega è decisamente negativo, come i lavoratori ben sanno, soprattutto i tanti che hanno condiviso la nostra ferma opposizione che si è concretizzata nelle diverse iniziative avviate e nella manifestazione nazionale contro il progetto Di Paola che abbiamo organizzato il 6 luglio u.s. sotto palazzo Baracchini. Solo tagli di personale e di strutture; mancanza di una seria riqualificazione della spesa; nessuna misura concreta per il personale civile; niente riduzioni di spesa in armamenti; non toccati in alcun modo i tantissimi privilegi e i tanti sprechi che ancora si annidano nella Difesa.
Non consideriamo comunque ancora persa la nostra battaglia. La riprenderemo con rinnovato vigore di fronte al nuovo Parlamento e al nuovo Ministro, ai quali chiederemo sin da subito di rivedere alcune parti della delega e di procedere al varo dei decreti attuativi attraverso un confronto preventivo, vero e serio, con le Rappresentanze del personale e dunque anche con le OO.SS., e questo anche in linea con l’impegno che oggi il Ministro Di Paola ha assunto con il Parlamento esprimendo parere favorevole su un altro ordine del giorno approvato dall’Aula nel corso della stessa seduta odierna.
(Giancarlo Pittelli)
Allegato: Il testo della legge delega approvato da Senato e Camera dei Deputati