La riunione del Consiglio Supremo di Difesa del 19 u.s.. Nessuna presa di posizione su armamenti ed F-35

Notiziario n. 28 del 24 marzo 2014 –

Il CSD riunito al Quirinale il 19 marzo

Il CSD riunito al Quirinale il 19 marzo

Si è tenuta in data 19 u.s.,  al Palazzo del Quirinale,  la riunione del Consiglio Supremo di Difesa (CSD)  che è stata presieduta dal Capo dello Stato e alla quale  hanno partecipato, tra gli altri:  il Presidente del Consiglio dei Ministri;  le Ministre della Difesa, degli Esteri e dello Sviluppo economico;  i  Ministri  degli Interni e dell’Economia e delle Finanze e il Capo di Stato Maggiore della Difesa.

Tre i temi trattati nel corso della riunione. Al primo punto, l’evoluzione della situazione internazionale e dei principali scenari di crisi, con particolare riferimento all’area del Mediterraneo allargato.  A tal riguardo, tenuto conto del contesto attuale caratterizzato da una grande instabilità  e dalle varie crisi e conflitti in atto,  il CSD ritiene che siano di “fondamentale importanza per la sicurezza e la prosperità dell’Italia le funzioni di prevenzione, dissuasione e stabilizzazione delle FF.AA.”,  e che questo avvenga nel quadro di una “efficace azione integrata europea” che andrà rapidamente attivata. Al secondo punto,  le criticità relative all’attuazione della Legge 244/2012. Sul punto, il CSD ha espresso l’unanime convincimento che riorganizzare le forze armate per renderle efficaci nei confronti delle effettive minacce che, oggi e in prospettiva, incombono sull’Italia e sull’Europa significa garantire ai cittadini e all’economia del nostro Paese un servizio di straordinario valore».  Ultima questione affrontata, quella relativa alla redazione del “Libro Bianco”, di cui ha anche parlato la Ministra Pinotti nella sua recente audizione in Parlamento. A parere del CSD, detto Libro Bianco, che dovrebbe vedere la luce entro la fine del corrente anno, “avrà lo scopo di ridefinire il quadro strategico di riferimento per lo strumento militare, gli obiettivi di efficacia e di efficienza che esso dovrà conseguire, i lineamenti strutturali e organizzativi che dovrà assumere” (i virgolettati sono tratti dal comunicato del Quirinale, pubblicato su questa stessa pagina).

Dunque,  nessun cenno al tema delle spese della Difesa in materia di armamenti che stanno invece  tenendo banco sui media in questi ultimi giorni nel contesto dei provvedimenti di riduzione della spesa pubblica annunciati dal Governo, e niente anche sull’acquisto dei  caccia bombardieri d’attacco F35.  A tal riguardo, occorre ricordare che, dopo anni in cui la delicatissima scelta sugli armamenti è stata appannaggio praticamente esclusivo dei Vertici militari e del Ministro pro-tempore, l’art. 4 della legge delega n. 244/2012  ne ha ricondotto la piena sovranità al Parlamento, che ha già disposto un’indagine conoscitiva (si veda il nostro Notiziario n. 75 del 29.06.2013), già conclusa  a febbraio scorso. Spetteranno ora alle Camere le decisioni e gli atti conseguenti. Il primo Gruppo parlamentare a prendere posizione è stato quello del partito di maggioranza relativa.  Il documento, reso pubblico proprio in questi giorni,  dopo aver espresso le proprie valutazioni, anche critiche, sui programmi di armamento delle tre FF.AA.,  prende posizione sugli F-35  evidenziando tutta una serie di riserve, sia di carattere tecnico e operativo messe peraltro in luce mesi addietro anche da fonti governative statunitensi, sia in relazione al notevole impatto economico (quasi 15 mld il costo totale) alla luce della situazione molto critica di finanza pubblica. E giunge alla seguente conclusione:  dovrà essere operato “un significativo ridimensionamento del programma F-35”  (da 90 a 45 esemplari) e inoltre dovrà essere rinnovata “la flotta aerea militare su due linee di volo, ovvero con gli F-35 e gli  Eurofighter”,  aereo quest’ultimo di produzione europea, tecnicamente e operativamente affidabile,  e che appare più vantaggioso in termini costi complessivi.

Per chiudere, ricordiamo che, alla luce della pesante situazione economica del Paese,  la FLP  ha già preso posizione da tempo chiedendo il “taglio delle spese per gli armamenti inutili“,   e questo con  riferimento non solo agli F-35 ma anche al progetto di digitalizzazione NEC che costa 22 mld. (si legga il documento di FLP presentato nell’audizione parlamentare del 23.05.2013 – Notiziario n. 60/2013).

Sull’argomento, invitiamo tutti a partecipare al  sondaggio pubblicato sulla home page del nostro sito.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato: Il comunicato del Quirinale del 19.03.2014