Quattro i rilievi, di cui uno pesante: riguarda il sistema di valutazione della produttività progettuale. Soluzione tecnica possibile, ma serve la garanzia circa la non messa in discussione degli accordi e delle risultanze dei tavoli locali. Per questo, FLP DIFESA chiede un incontro urgente al Sottosegretario. In arrivo nel 2015 il sistema di valutazione della performance, riveduto e corretto rispetto a quello sospeso?
Notiziario n. 131 del 16 dicembre 2014 –
E ti pareva! Nonostante che l’ipotesi di accordo 2014 (qui ripubblicata) sulla distribuzione del FUA 2014 fosse di fatto copia conforme dell’accordo 2013 che era stato a suo tempo certificato dagli Organi di controllo, la Funzione Pubblica e il MEF- Ragioneria Generale sono riusciti ancora una volta (oramai è un classico) a formulare dei rilievi sull’ipotesi sottoscritta in data 13 giugno 2014 (vds. Notiziario n. 66 del 17.06.2014).
Come noto, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 40-bis, comma 2, del D.Lgs. 165/2001 introdotto dal D.Lgs 150/2009 (c.d. legge Brunetta), F.P. e MEF debbono accertare e certificare la compatibilità economico finanziaria (il MEF) e la rispondenza ai vincoli e ai limiti imposti dal CCNL e dalle norme di legge (la FP) dell’ipotesi di accordo per la distribuzione del FUA. Ebbene, a fronte di una ipotesi di distribuzione del FUA 2014 che – ribadiamo – riproduce pari pari l’accordo 2013, con la nota del 13.11.2014 della FP che pubblichiamo su questa stessa pagina vengono formulati in buona sostanza quattro rilievi:
- per quanto attiene alla disciplina delle assenze per le PPL (particolari posizioni di lavoro), si ribadisce il rilievo del 2012 sulla necessità che l’equiparazione delle assenze alle presenze avvenga in ragione di specifiche normative. Se il riferimento è all’indennità per centralinisti non vedenti, potremmo rispondere: già fatto, come si evince dal contenuto dell’ allegato 6, co. 2, dell’ipotesi 2014;
- per quanto attiene alle eventuali particolari posizioni di lavoro locali (art 11, co 1, let.a)), il richiamo alla necessità che attengano ad “attività disagiate, pericolose o dannose per la salute” (art. 45, comma 3, let. c) del D. Lgs. 165/2001) appare francamente scontato, o no?
- per quanto attiene all’indennità per reperibilità, viene ribadito, come nel 2013 e già allora recepito nell’’accordo, il carattere omnicomprensivo di quella destinata al personale di diretta collaborazione;
- infine, per quanto attiene ai progetti locali di produttività, si formula “l’invito ad applicare il sistema di valutazione adottato dall’AD” (quello voluto da Brunetta) e si afferma la sua “incontrattabilità”.
Appare evidente come i primi tre rilievi non creino di fatto alcun problema, nel senso che basterà integrare l’accordo definitivo; per quanto invece riguarda l’ultimo rilievo, quello relativo al sistema di valutazione, il problema è davvero grande come una casa. E spieghiamo subito il perché.
L’ “invito” della FP, che ai fini della certificazione tale non è essendo nei fatti un obbligo, ad “applicare il sistema di valutazione” e l’affermata sua “incontrattabilità”, significano di fatto che nell’accordo definitivo non dovrà più essere presente il comma 1 dell’art. 12 dell’ipotesi di accordo, che reca il sistema di valutazione contrattato dalle Parti firmatarie dell’ipotesi di accordo.
Una condizione assolutamente nuova, quella dettata da FP e MEF, e finanche incomprensibile, atteso che il predetto comma 1 ripropone alla lettera, nell’ipotesi FUA 2014, il testo integrale già presente nell’accordo FUA 2013, che non aveva dato luogo ad alcun rilievo o condizione da parte degli Organi certificatori. E allora come mai, ci si chiede, a fronte di un immutato quadro normativo, FP e MEF pretendono oggi una modifica non richiesta negli anni precedenti? Occorrerà approfondire la cosa…
Di fronte al “diktat” della FP, la prima risposta dovrebbe essere quella di mostrare la schiena dritta, una risposta che però l’Amministrazione temiamo escluda in partenza, come dimostra ampiamente l’esperienza degli anni precedenti quando gli accordi definitivi sono stati tutti sottoscritti recependo in toto le raccomandazioni/indicazioni degli Organi certificatori. E anche in questa circostanza, il copione si è ripetuto: l’Amministrazione ci ha proposto di integrare/modificare l’ipotesi di accordo 13.06.2014.
No problem ovviamente per le integrazioni sui primi tre rilievi; sul quarto, quello indiscutibilmente più pesante, la proposta è stata quella di stralciare il comma 1 dell’art. 12 sostituendolo con la previsione che “la remunerazione della produttività progettuale (dunque dei progetti già fatti) è operata sulla base delle risultanze del sistema di valutazione dell’Amministrazione”.
La soluzione, sul piano strettamente tecnico, ci è apparsa abbastanza ragionevole, tenuto conto:
- che garantirebbe “l’ulteriore corso del contratto” e, conseguentemente, lo sblocco delle risorse economiche afferenti al FUA, altrimenti bloccate in virtù delle norme vigenti in mancanza di accordo certificato o rivisitato alla luce delle condizioni e raccomandazioni venute dagli Organi certificatori.
- che il riferimento, per la remunerazione dei progetti di produttività, al “sistema di valutazione dell’Amministrazione” sarebbe compatibile con gli approdi dei tavoli locali, tenuto conto che il citato sistema di valutazione dell’Amministrazione non può che essere quello adottato a livello locale a seguito degli accordi FUS sottoscritti dalle Parti, atteso che attualmente non opera all’interno della Difesa alcun sistema di valutazione della performance che, come noto, è stato sospeso con lettera n. 500565 del 16.02.2012 a firma dell’allora Sottosegretario dr. G. Magri.
Da qui, la nostra disponibilità ad accogliere la proposta dell’Amministrazione, tenuto conto che consentirebbe di sottoscrivere l’accordo definitivo, condizione questa ineludibile perché PERSOCIV possa procedere alla richiesta al MEF di accreditamento delle risorse FUA 2014 c.d. “fisse”, mentre per le c.d. “variabili” occorrerà quest’anno sottoscrivere una nuova e specifica ipotesi accordo. Sul piano strettamente tecnico, perché questo è il tavolo di PERSOCIV, la soluzione appare ragionevole e avrebbe il merito di chiudere la trattativa FUA 2014 per sbloccarne le risorse.
Ovviamente non ci sfuggono i possibili riflessi negativi sugli gestione del FUS 2014: ci potrebbero essere Dirigenti che, sulla base dello stralcio del comma 1 dell’art. 12 dell’ipotesi di accordo, potrebbero essere indotti a rimettere in discussione le modalità di misurazione e di valutazione dell’apporto partecipativo del dipendente sinora ricompreso nel range tra 1 e 1,5. E questo ovviamente creerebbe un enorme problema, tenuto conto del fatto che siamo praticamente ad anno concluso, a progetti già quasi tutti completati, e, in moltissimi casi, a valutazioni e misurazioni già operate.
E’ il motivo per il quale siamo già intervenuti presso il Sottosegretario Rossi con la lettera che alleghiamo al presente Notiziario: prima di chiudere l’accordo definitivo, serve l’assoluta garanzia – tutta e solo politica, con il seguito delle più adeguate iniziative di carattere operativo – che le modifiche ipotizzate in sede di accordo definitivo FUA 2014 non comportino la rimessa in discussione degli accordi locali sul FUS 2014 e la modifica delle modalità di misurazione e valutazione della produttività individuale rispetto a quelli adottate negli Enti, e peraltro a fronte di una norma, il comma 1 dell’art. 12 dell’ipotesi FUA 2014, presente negli accordi FUA degli anni precedenti e mai contestata da FP e MEF. Per questo abbiamo chiesto un incontro urgente al Sottosegretario Rossi: se questa assoluta garanzia ci sarà, bene; altrimenti, occorrerà trovare un’altra soluzione e occorrerà trovarla in ogni caso, atteso che le risorse FUA andranno ovviamente sbloccate e distribuite ai lavoratori, che i loro progetti li hanno già fatti.
In attesa degli sviluppi di questa intricata vicenda, proponiamo ai colleghi un paio di riflessioni conclusive. La prima: alla luce dei recenti accadimenti, ultima quella di oggi, tra i quali in primis quelli conseguenti ai rilievi operati su accordi locali da ispettori, appare evidente la necessità di ripensare l’impianto storico dell’accordo nazionale e le scelte di distribuzione delle risorse. Su questo, abbiamo ampiamente discusso nel nostro recente Congresso nazionale e avvieremo a breve alcune iniziative.
La seconda riflessione è invece la seguente: alla luce dei rilievi MEF/FP, crediamo che siamo oramai prossimi alla riproposizione per il 2015 di un “sistema di valutazione della performance” nel Ministero Difesa, ancorchè rivisto e corretto rispetto a quello, indirigeribile e da noi contrastato con il ricorso al Giudice, adottato con le Direttive del 23.12.2010 e poi sospeso dal Sottosegretario Magri. Ove così fosse, è chiaro che nei prossimi giorni, anche prima della fine dell’anno, verremo a conoscenza delle scelte che l’A.D. intende operare sul nuovo sistema di valutazione, attesa la sua “incontrattabilità”.
Attendiamo di sapere. La nostra opinione al riguardo è chiara da molto tempo, e l’abbiamo anche riproposta nella riunione di oggi: per le condizioni date del MD e per quelle di prospettiva fino al 2018, appare improponibile un sistema di valutazione del personale civile. Ne riparleremo, e molto, nel caso.
(Giancarlo Pittelli)
Allegato 1: 16.12.14- lettera a SSS con richiesta di incontro per FUA 2014
Allegato 2: Nota FP n. 63712-13.11.2014 – rilievi su ipotesi FUA 2014
Allegato 3: Nota FP n. 50850-13.12.2012 – rilievi su ipotesi FUA 2012
Alleagto 4: Nota PdC n.25335-07.05.2014- centralinisti non vedenti
Allegato 5: 13.06.2014 – Ipotesi accordo distribuzione FUA 2014 con firme