E’ possibile ridurre la forbice e incrementare le retribuzioni civili senza pericolose uscite dal comparto e senza rincorrere ipotesi buone solo per l’Amministrazione

Notiziario n. 133 del 14 dicembre 2014 –

Il dr. F. Massi, Vice S.G. e Coord. Tecn. del Gruppo di lavoro

Il dr. F. Massi, Vice S.G. e Coordinatore Tecnico del Gruppo di lavoro, ai tempi del CNEL

Mentre  l’attività del “Gruppo di lavoro”, costituito con D.M. 16.06.2015 (che pubblichiamo su questa pagina come allegato 2) e finalizzato a “prospettare le occorrenti iniziative di carattere normativo/finanziario finalizzate, nei limiti del possibile, ad un incremento del detto trattamento economico”,  procede molto a rilento (in sei mesi, due sole riunioni, di cui la prima d’insediamento…) e i tempi per il confronto con AD si allungano di molto facendo carta straccia dell’ultima road map (fg. Gabinetto 42711 del 9.11.2015, qui pubblicata in allegato 3),  qualcosa di positivo comincia invece a muoversi sul fronte sindacale, ed in maniera pure convergente.

La settimana si apre con due buone notizie:

  • la prima, è un’iniziativa di questa settimana di CGIL-CISL-UIL anche finalizzata a ottenere “il giusto riconoscimento economico ai lavoratori civili attraverso nuove risorse derivanti dai risparmi di gestione”, il che lascia supporre che, dopo anni di letargo a fronte di nostre ripetute denunce su tavoli, piazze e in Parlamento ritenute molto semplicisticamente come “corporative”, la “questione retributiva” possa entrare finalmente nella piattaforma di tutte le OO.SS. e non già dei soli “sindacati autonomi”, che qualcuno continua a ritiene sinonimo di corporativismo;
  • la seconda, è data invece dalla pubblicazione di un comunicato con annessa tabella sul sito di una O.S. della Difesa, proprio quella che sul territorio romano ha dato ampio fiato alle trombe sponsorizzando l’ipotesi venuta da SEGREDIFESA di uscita dal comparto Ministeri e di transito nelle categorie speciali ex art. 3 D. Lgs. 165, operazione questa accompagnata da un ipotizzato corposo incremento di “200mln pari al 30% circa della retribuzione media di un lavoratore della Difesa” (vds Notiziari n. 108 del 6.10  e n. 121 del 10.11.2015).

La tabella, elaborata e pubblicata sul sito del MEF e che ad ogni buon conto pubblichiamo su questa stessa pagina come allegato 1,  dà corpo e sostanza a quella che è, allo stato, la misera condizione retributiva dei civili del MD, che vestono inesorabilmente la maglia nera nella classifica delle retribuzioni del comparto Ministeri, con differenze in negativo che balzano evidenti agli occhi di tutti (con riferimento al 2013, rispetto alle 26.451 € della nostra retribuzione media, il personale dell’Ambiente ha percepito € 36.619,  quello del MEF € 37.055,  quello del MISE € 38.645 e quello del Ministero della Salute, la maglia rosa del comparto, addirittura € 47.362).

Attenzione, però: questa tabella riporta le differenze retributive che stanno dentro il comparto Ministeri. Viene allora alla mente una considerazione banalissima: se  il Ministero della Salute è riuscito ad ottenere per i propri dipendenti più del doppio della retribuzione media del personale civile della Difesa, significa allora che l’operazione è praticabile anche rimanendo all’interno del comparto, e non necessariamente uscendoci per approdare alla “categorie speciali” di cui all’art. 3 del D. Lgs. 165.  Questo è il vero punto politico della questione. Il Ministero della Salute, al pari di altri Ministeri,  è stato negli anni molto più attento al proprio personale, lo ha maggiormente garantito sotto il profilo retributivo, e lo ha fatto attraverso iniziative politiche ad hoc che hanno avuto positivi effetti economici sul proprio personale, che sono invece mancate in tutti questi anni nel M.D., dove i Vertici politici e militari si sono solo ed esclusivamente occupati di far crescere le retribuzioni dei militari, dimenticandosi di quelle dei civili. Altro che rincorrere le “categorie speciali”, un’idea venuta all’Amministrazione Difesa per obiettivi di altra natura, e per noi certo non indolore.

Di questo, sembra accorgersene finalmente anche l’O.S. che ne ha fatto sinora da sponda, che per la prima volta pone giustamente il problema e chiama alle proprie responsabilità l’AD, senza più parlare di articoli 3 e di treni da non perdere, che peraltro non sono mai partiti dalle stazioni del MD.

Noi (lo abbiamo già detto) non rifiutiamo in partenza alcun confronto, anche sull’art. 3 se del caso, a condizione però che il contrappeso economico sia congruo e subito esigibile;  pur tuttavia,  siamo pienamente convinti che alzare le retribuzioni civili sia un’operazione comunque possibile all’interno del vigente quadro normativo e senza ipotizzare pericolose uscite dal comparto.  Come hanno fatto altri Ministeri, appunto!

Dobbiamo solo unitariamente chiamare i Vertici alle loro responsabilità, ed esigere fatti senza fornire alibi.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: Tabella MEF dati 2013 retribuzione media personale comparto Ministeri

Allegato 2: DM 16.06.2015 costituzione Gruppo di lavoro 

Allegato 3: 09.11.2015 – Nota del Gabinetto road map Gruppo Lavoro DM 16.06.2015