Comunicato di PERSOCIV sulle visite fiscali. Nessuna risposta ai diversi quesiti degli Enti e alle domande dei lavoratori. Attesa per il D.M. che dovrà stabilire le nuove modalità delle visite e le nuove fasce di reperibilità. Intanto, il Consiglio di Stato boccia l’idea di mantenere l’attuale differenziazione tra pubblico e privato. Un nuovo messaggio INPS

Notiziario n. 92 del 28 settembre 2017 –

E’ comparso sul sito di PERSOCIV un “comunicato” datato 25 settembre avente per oggetto “visite fiscali” (che pubblichiamo in allegato 1 su questa stessa pagina), con il quale la D.G. fornisce alcune indicazioni di carattere operativo in merito alle nuove regole introdotte  dal 1 settembre u.s.  e di cui al messaggio INPS n. 3265 del 9 agosto u.s., ai cui contenuti abbiamo dedicato due Notiziari (Notiziario n. 77 dell’11.08 e Notiziario n. 86 del 12.09.2017)

Ricordiamo brevemente i fatti.  L’art. 18 del D. Lgs. 25.05. 2017, n. 75,  pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 130 del 7 giugno 2017 e attuativo della legge delega n. 125/2015,  ha disposto la modifica della disciplina vigente in materia di accertamenti medico-legali in caso di assenze dal servizio per malattia, devolvendo tutte le competenze, precedentemente poste anche in capo alle ASL, in via esclusiva all’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS) attraverso l’istituzione del “Polo Unico per le visite fiscali”, da esso dipendente, che gestirà le visite mediche di controllo (in sigla: VMC) sia dei lavoratori privati che di quelli pubblici, per questi ultimi anche utilizzando le risorse ad esso trasferite dalle Amministrazioni Pubbliche.  La decorrenza della norma, a mente di quanto stabilito dall’art. 22 dello stesso D. Lgs. 75,  era fissata al 1 settembre u.s. , ed è per questo che INPS ha provveduto a fornire istruzioni con il sopra richiamato messaggio n. 3265 del 9 agosto u.s., che ripubblichiamo sul nostro sito web, i cui contenuti sono stati oggetto dei Notiziari sopra richiamati e ai quali ovviamente rinviamo per il dettaglio.

Quel messaggio diceva anche una cosa importante: che un emanando e apposito D.M. avrebbe dovuto armonizzare finalmente le fasce di reperibilità tra pubblico e privato, oggi differenziate con marcata penalizzazione dei lavoratori pubblici, e che avrebbe definito al contempo le modalità per le VMC. Naturalmente, non conosciamo, a tutt’oggi,  la bozza di  DM predisposta dalla Funzione Pubblica; pur tuttavia, siamo in possesso del parere (n. 1939/2017) che il Consiglio di Stato ha dato in data 9 u.s. sullo schema di decreto predisposto dalla Ministra Madia, che pubblichiamo in allegato 2 su questa stessa pagina, attraverso la cui lettura emergono già alcune delle scelte della F.P. Incredibili davvero, quelle previste in merito alla fasce di reperibilità: lo schema di decreto Madia prevede il mantenimento dello statu quo, e cioè il mantenimento delle attuali fasce orarie differenziate tra pubblico e privato, con maggiore onere per i lavoratori pubblici (quattro ore complessive di reperibilità per i privati, ben sette invece per i pubblici), che la Madia ha giustificato con la necessità di non abbassare l’incisività dei controlli riducendo le fasce.   Per fortuna, il parere del Consiglio di Stato fa giustizia di questa assurda impostazione, ricordando che, siccome il criterio di delega recato dalla norma novellata dal D. Lgs. 165/2001 parla esplicitamente di armonizzazione della disciplina tra pubblico e privato, le fasce di reperibilità vadano comunque uniformate. Che cantonata da parte di FP, figlia ancora una volta di una malsana idea dei lavoratori pubblici (irresponsabili e fannulloni) e di un approccio di carattere poliziesco che continua a connotare le scelte di F.P. anche dopo Brunetta.

Altro rilievo del Consiglio di Stato: non vengono esplicitati nello schema di DM i criteri in base ai quali l’INPS può disporre di propria iniziativa la visita fiscale, e la cosa non appare un dettaglio di poco conto. Attendiamo di conoscere come il DM declinerà al proprio interno i condivisibili pareri del Consiglio di Stato.

Tornando invece al “comunicato” di PERSOCIV, a nostro avviso esso non aggiunge nulla a quanto già non si sapesse, e peraltro a distanza di un mese e mezzo dal messaggio INPS e dopo 25 giorni di entrata in vigore delle nuove regole. Trattasi infatti solo di una sorta di “memento” per gli Enti di servizio. Nulla infatti reca il “comunicato” in merito alle domande che in tanti oggi si pongono. Per esempio:  se l’assenza per malattia è conseguente a un ricovero ospedaliero certificato o discende da patologia riconosciuta dipendente da causa di servizio, si può essere comunque soggetti a visita fiscale?

Su questi e altri interrogativi inevasi, la DG non dice comprensibilmente nulla..

Bisognerà allora attendere il varo del DM Madia: a quando il parto?

Intanto, l’INPS ha diffuso in data 26 u.s. un secondo messaggio, il n. 3685, che pubblichiamo su questa stessa pagina in allegato competo dei suoi due allegati.  

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: 25.09.20117-Comunicato PERSOCIV su visite fiscali

Allegato 2: Messaggio INPS n.3265 del 09-08-2017. Polo Unico visute fiscali, istruzioni operative

Allegato 3: Messaggio INPS n. 3685 del 26-09-2017     Allegato n 1      Allegato n 23: