Notiziario n. 135 dell’ 11 dicembre 2018 –
Nelle scorse settimane, la nostra O.S. ha precisato i motivi che l’hanno indotta a non sottoscrivere l’accordo sul Fondo Risorse Decentrato (ex FUA) 2018, che ripubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 3.
Motivi di carattere diverso, ma due in particolare:
- la scelta di destinare l’intero fondo dei 21 mln al finanziamento della performance organizzativa, con una operazione ad hoc, legittimata nella circostanza dal Sindacato, con la quale l’Amministrazione è riuscita mettere una pietra tombale su un’antica battaglia delle OO.SS., quella di rendere pubblica la performance organizzativa degli Enti e con essa la “produttività” dei Dirigenti militari. In cambio, abbiamo ricevuto 600 denari (pardon, euro) pro capite, poco per la posta in gioco e per l’entità della rinuncia, metà dei quali dovrebbero arrivare entro quest’anno, ma vedremo se arriveranno davvero per come è stato promesso;
- la cancellazione di fatto della contrattazione locale, non regolata, come nel 2017, da norme specifiche dentro il CCNI, ma ricondotta ai criteri per la performance individuale di cui alla Direttiva 10.11.2015. Era proprio quello che il D.G. avrebbe voluto anche nel 2017, ma l’azione politica tenace di FLP DIFESA e di altre sigle a quel tempo in sintonia tra loro, impedì quella brutta deriva, come ben dimostra l’ “avviso” che la DG predispose in occasione della firma dell’Ipotesi FUA 2017, che ripubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 1.
Le sigle firmatarie dell’accordo FRD 2018, invece, non hanno fatto tesoro dell’esperienza del 2017, lasciando così sguarnito di contenuti specifici e di riferimenti alla progettualità, la parte del CCNI relativa a FUS e contrattazione locale. E, per la dr.ssa Corrado, è stato gioco facile emanare in data 22 u.s. la circolare esplicativa dell’accordo, che ripubblichaimo in allegato 2 su questa stessa pagina, prevedendo per il FUS la distribuzione con i criteri performance.
A seguire, l’alzata di tiro di CGIL-CISL-UIL + UNSA (i 3+1), che si sono spinti a chiedere la sospensione della circolare a un Direttore generale che tra un po’ non lo sarà più, senza ottenere nulla sinora e così arrivando alla rottura delle relazioni sindacali, con l’annullamento della riunione del 4 u.s. che doveva segnare l’avvio della trattativa sul CCNI normativo.
Ci chiediamo: e ora che si fa? Il rischio che corriamo è che al danno (la distribuzione del FUS attraverso i criteri performance) si aggiunga la beffa, che prenderebbe forma attraverso l’emanazione di circolari applicative del CCNL in assenza di regole condivise e vincolanti fissate dalle Parti dall’interno del CCNI, la cui definizione, in ragione del no dei 3+1 alla riunione del 4 u.s., è slittata a data da definirsi.
E’ qui il caso di segnalare come la predetta beffa si stia facendo sempre più concreta: PERSOCIV ha pre-informato le OO.SS. su due circolari in uscita, la prima sui permessi retribuiti e la seconda sulla pausa psicofisica, con la quale si vorrebbe cancellare la possibilità di rinuncia.
A questa pre-informazione, la FLP DIFESA ha dato risposta alla D.G. con la seguente mail: “Con riferimento a quanto richiesto, è convinta opinione della scrivente O.S. che, alla vigilia dell’avvio del confronto negoziale sul CCNI Difesa 2018-2020 – parte normativa -, e a piattaforme già presentate (la nostra, è stata inviata via mail in data 22 novembre u.s.), l’Amministrazione dovrebbe astenersi dall’emanare circolari interpretative/applicative unilaterali di istituti contrattuali, sulla base di pareri e orientamenti altrettanto unilaterali venuti dall’ARAN”. E più avanti, sulla pausa psicofisica, FLP DIFESA ha messo in luce “l’inopportunità di una sua cancellazione unilaterale, che peraltro potrebbe avere pesanti ricadute anche sul versante personale e familiare di lavoratrici e lavoratori, atteso anche che la materia è stata oggetto di specifico accordo sindacale a livello di Gabinetto, mai disapplicato”.
Insistiamo:e ora che si fa? Se il DG non ritira la circolare, si fa finta di nulla e si torna ai tavoli, oppure si mostra la faccia dura e ai tavoli non si torna?
Chiudiamo, prendendo atto che, sull’operato di questi primi sei mesi della Ministra Trenta, dopo il nostro (vds. Notiziario n. 132 del 4.12.2018) e quello dei lavoratori (nel ns. sondaggio on line, voto negativo da parte del 70% dei partecipanti!), è arrivato anche il giudizio negativo dei 3+1, addirittura con la dichiarazione dello “stato di agitazione nazionale”.
Certo, fa un pò sorridere la data, il 7 dicembre, praticamente a Natale….
(Giancarlo Pittelli)
Allegato 1: 10.07.2017-AVVISO OO.SS. per Ipotesi FUA 2017,art.14
Allegato 2: 22.11.2018 – Circolare esplicativa PERSOCIV n. 77666 su FRD 2018 (cartella compressa)
Allegato 3: 06.11.2018 – il testo del CCNI FRD 2018 non firmato da FLP