La discussione in atto sui costi dello strumento militare. Nell’audizione in Commissione Difesa della Camera, il prof. Nunes afferma che, siccome l’Italia è oggi solo una potenza regionale, la spesa per le FF.AA. è eccessiva, e ipotizza ulteriori tagli. Insomma, una nuova L. 244, nonostante le riduzioni operate non abbiano portato ai benefici immaginati. Non siamo d’accordo. Noi puntiamo ad una revisione della L. 244, che apra una nuova spending review nel M.D., riduca la spesa complessiva ed elimini gli squilibri, ma senza ridurre ulteriormente lo strumento militare

Notiziario FLP DIFESA n. 19 del 25 febbraio 2019 –

Ha fatto un pò di rumore, nei giorni scorsi, l’audizione presso la Commissione Difesa della Camera, del prof. Michele Nunes, Consigliere scientifico dell’IAI (Istituto Affari Internazionali, fondato nel 1965 su iniziativa del grande europeista Altiero Spinelli), esperto nei temi legati alla sicurezza e alla difesa.

Il prof. Nunes ha parlato del problema relativo ai costi delle Forze Armate, ed ha affermato che nelle  stesse FF.AA. c’è un problema legato ai costi troppo alti di gestione dello strumento militare.

Secondo Nunes, infatti, le FF.AA. costano troppo allo Stato poiché la spesa non è conforme a quelli che sono gli obiettivi del nostro Paese che di certo non ambisce ad essere una potenza mondiale. Ad avviso dell’esperto, oggi, l’Italia è l’undicesima armata più potente al mondo (classifica Global Firepower) con un costo annuo di 29 miliardi di euro (secondo gli ultimi dati SIPRI). A fronte di questo quadro, l’Italia è ancora molto lontana dal raggiungere un livello ideale per quanto riguarda la spesa per la Difesa e Sicurezza; il costo, infatti, dovrebbe essere adeguato al ruolo di potenza regionale che ricopre oggi il nostro Paese, partendo innanzitutto dalla riduzione della attuale, notevole spesa per il personale (militare).

Infatti, all’interno della tradizionale tripartizione del bilancio del Ministero della Difesa (personale, esercizio e investimento), la spesa per il personale delle Forze Armate ammonta al 60% (è questo il dato fornito dal prof. Nunes, ma da quel che ne sappiamo noi, siamo oggi abbondantemente al di sopra del 70%), in ogni caso troppo alto e che, per questo, andrebbe decisamente ridotto (almeno al 40%).

Per quanto riguarda la spesa per l’esercizio, l’esplosione della spesa per il personale ha avuto come contraltare la contestuale riduzione di questa voce, valutabile oggi intorno al 10% del Bilancio della Difesa, e che, sempre a parere del prof. Nunes, occorrerebbe alzare almeno sino al 30%, così da puntare maggiormente sull’addestramento del personale e sulla manutenzione e il miglioramento degli armamenti. Per quanto attiene invece la spesa per investimenti, il livello si attesta intorno al 30%, e andrebbe bene.

Secondo Nunes, per avere una gestione più efficiente, sono due le soluzioni possibili: o si riduce la percentuale di costo attribuita al personale delle Forze Armate oppure si punta ad un incremento della spesa generale per il comparto Difesa e Sicurezza. Il Consigliere dell’IAI si è detto consapevole del fatto che realizzare il secondo obiettivo, visto lo stato attuale dell’economia, non è certo possibile, ed è per questo che spera in un “contenimento delle dimensioni dello strumento militare” così da poter mantenere inalterata la spesa per gli investimenti, incrementando nel contempo l’efficienza del comparto. Ove così non fosse, a parere di Nunes, si potrebbe correre il rischio concreto di trovarsi un comparto composto da troppi uomini ma comunque inefficiente, e dunque in una situazione simile a quella del ventennio: tanti militari, ma non addestrati nella maniera migliore possibile, senza contare i pochi mezzi e armamenti a disposizione. Insomma, un comparto numeroso e costoso, ma non efficiente,  cosa questa da evitare.

A nostro giudizio, l’analisi di Nunes non convince per nulla: la lievitazione della spesa per il personale e, in particolare, l’aumento del delta rispetto all’esercizio, ha subito un’accelerazione con l’attuazione (pur ancora parziale) della Legge 244, e con quel che da essa ne è seguito e conseguito. Dunque, ipotizzare ulteriori cure dimagranti per le FF.AA. potrebbe portare verso una direzione diversa da quella immaginata.

A nostro avviso, la Legge 244 e i relativi decreti attuativi vanno rivisti, attraverso una nuova e più adeguata spending, per ottenere maggiore efficienza e funzionalità dello strumento militare, e all’interno di questa revisione andrà anche affrontato il problema del riequilibrio della spesa, puntando ad alzare significativamente  le risorse destinate all’esercizio. Ma non si sa ancora cosa ne pensi al riguardo la Ministra Trenta.

C’è una altra questione che sta agitando la Difesa in queste ore: il video postato dal Sottosegretario Tofalo che è apparso offensivo dei COCER e delle Rappresentanze più in generale. Ne riparleremo.

(Giancarlo Pittelli)