Finalmente in campo la Ministra Trenta, troppe le invadenze negli ambiti della Difesa che in questi mesi erano state lasciate correre. Posizioni nette della prof. Trenta su porti e corridoi umanitari, sulle violenze sulle donne, sul recupero della leva, sugli investimenti nel settore difesa e su altre questioni di più spiccato profilo politico. L’intervista della Ministra al Corriere della Sera: piena consapevolezza del proprio ruolo e coraggio nell’esprimere le proprie opinioni. Sarà così anche nel prossimo incontro previsto per il 15 p.v. con le Organizzazioni Nazionali? Noi ce lo auguriamo!

Notiziario FLP DIFESA n. 41 del 3 maggio 2019 –

I Ministri della Difesa Elisabetta Trenta e dell’Interno Matteo Salvini

Oramai, i “botta e risposta” si susseguono quasi quotidianamente. Ci riferiamo alle ripetute (e non molto rituali) prese di posizione del Ministro Salvini e di altri uomini di governo su questioni che interessano da vicino il Ministero della Difesa. Una “invadenza di campo” certamente non nuova, si dirà, già avvertita e osservata in passato, che però quasi sempre era stata lasciata correre senza risposte.

Il fatto nuovo di oggi sta nella evidenza che, rispetto alle supposte invadenze, la Ministra Trenta (finalmente) scende direttamente in campo per rintuzzare e rispondere, e anche per contrattaccare. Resipiscenza improvvisa e provvidenziale, o solo il fiato sul collo dovuto alla orami vicina scadenza elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo e ai prevedibili effetti del dopo voto?

L’ultima puntata, in ordine di tempo, è venuta da alcune prese di posizione e da alcune considerazioni presenti in una intervista che la prof. Trenta ha concesso al Corriere della Sera, e che è stata pubblicata nell’edizione del 30 aprile u.s., e che rendiamo disponibile su questa stessa pagina come allegato.

Ma, a dire il vero, le punture vanno avanti da giorni.

Diverse le ragioni del contendere. In primis, il tema, posto da Salvini già da qualche tempo, del recupero della leva obbligatoria, sospesa dall’anno 2004 a seguito del combinato disposto della legge 23.08.2004, n. 226 e del DM 20.09.2004. La Ministra Trenta ha ultimamente preso posizione al riguardo, liquidando la richiesta del Ministro dell’Interno come una semplice “idea romantica”, attesa la sua evidente impraticabilità alla luce delle scelte operate a suo tempo in materia di professionalizzazione delle FF.AA. e del quadro geopolitico e militare che si è sviluppato in questi anni.

Altra questione, gli investimenti nella Difesa. Salvini ha segnalato in più sedi la necessità di incrementare gli investimenti per il settore Difesa, che negli ultimi anni hanno subito tagli importanti di cui si sono spesso lamentati i Vertici militari. La cosa non può che rallegrare chi lavora in Difesa, pur tuttavia non si può non rilevare che, ad accrescere le disponibilità finanziarie della Difesa, avrebbe dovuto provvedere la legge di bilancio 2019, che invece non lo ha fatto. E siccome quella legge l’ha votata l’intera maggioranza, immaginiamo che anche Salvini ne fosse convinto e consapevole. Dirlo oggi, e peraltro senza entrare nel dettaglio, appare una operazione alquanto demagogica e propagandistica, se solo pensiamo che, a tutt’oggi, manca ancora il decreto di rifinanziamento delle missioni all’estero.

Ancora: la vicenda porti chiusi con l’ultima circolare sulla nave Mare Ionio, e i famosi “corridoi umanitari”. Nell’intervista del 30 u.s. al Corriere della Sera, la Ministra, dopo aver ricordato che chi fugge da una guerra ha diritto d’asilo, denuncia la mutata opinione del Ministro Salvini che, dopo mesi di netta chiusura, si è ora “ricreduto e ha cambiato idea accogliendo 147 migranti dalla Libia”. Però!

Ma la nostra Ministra non si difende solo. Fa anche dell’altro, e lo fa alzando lei stessa, come pure il Ministro Di Maio già da qualche settimana e altri autorevoli esponenti del Movimento, il livello di scontro con Salvini e la Lega, aprendo altri fronti ancor più politicamente connotati. Per esempio, nell’intervista al Corriere, la posizione sulle violenze sulle donne; il giudizio inappellabile su Casa Pound, che la prof. Trenta ritiene una “forza politica fuori dal mondo” con tanto di “picchiatori in giro”; o, ancora, il giudizio “sull’opportunità politica” delle dimissioni del Sottosegretario A. Siri, oggetto di una indagine in atto da parte della Magistratura, che sta in queste ore inasprendo sempre più il conflitto politico tra Lega e M5S, rendendo così più difficile e a rischio la scelta del Premier Conte.

Posizioni nette, a ben vedere, che scopriamo oggi in una Ministra che spesso e volentieri nei mesi passati ha recitato un ruolo politico alquanto sbiadito, e che oggi pare più consapevole del suo ruolo e più coraggiosa nelle posizioni.

La vorremmo così anche sulle tematiche del personale civile, a partire dal prossimo incontro del 15 p.v.… sogniamo?

(Giancarlo Pittelli)

Allegato: 30.04.2019 – Corriere della Sera, intervista alla Ministyra Trenta