Notiziario FLP DIFESA n. 46 del 16 giugno 2019 –
Si è tenuto ieri, presso la “Sala Quadri” del Gabinetto, il quarto incontro periodico tra Ministro e OO.SS., inizialmente programmato per lo scorso 18 aprile e poi annullato per impegni della Prof. Trenta.
Un incontro che avrebbe potuto e dovuto segnare un punto di svolta nella ricerca di soluzioni tese al superamento del gap retributivo tra personale civile della Difesa e quello di altre Amministrazioni, ma che si è invece risolto, per quanto riguarda il tavolo politico, secondo l’ ormai consueto “copione del rinvio”, come avevamo già scritto nel Notiziario che ha preceduto questo appuntamento (vds Notiziario n. 45 del 14 maggio) e con, nella successiva sessione tecnica, una disamina alquanto frettolosa e priva di qualsiasi organicità, di tutta una serie di argomenti non iscritti all’o.d.g. e che puntualmente riemergono ad ogni occasione, senza tuttavia, approdare mai ad una qualche soluzione operativa.
Due soli i punti all’o.d.g. fissato dal Gabinetto: recupero del gap retributivo con altre PP.AA. in materia di trattamento economico, e progressioni tra le aree.
GAP RETRIBUTIVO
In apertura, il Ministro ha comunicato l’intenzione di stabilizzare il fondo triennale di 21 mld di euro, di cui al famoso accordo politico del 5 aprile 2017 (frutto anche del contributo importante della nostra O.S.) con la previsione di un ulteriore meccanismo incrementale che consenta il reperimento di somme aggiuntive, tratte dal bilancio della Difesa con possibilità di attingere anche ai proventi di Difesa Servizi SpA.
Si tratta di una notizia certamente positiva, anche se rimane irrisolta la questione di fondo della destinazione di tali importi, che a normativa vigente confluiscono nella produttività – e dunque nel Fondo Risorse Decentrate (FRD, ex FUA), con tutti i problemi legati alle modalità della loro distribuzione, anziché ad un fondo speciale come previsto dall’accordo del 5 aprile. Tuttavia tali risorse non sono sufficienti, allo stato, a colmare il gap retributivo e ci saremmo aspettati, ad oltre un mese e mezzo dalla presentazione delle proposte avanzate a tal proposito dalle OO.SS., che il Ministro assumesse l’iniziativa politica e ci illustrasse quale fossero gli orientamenti della sua Amministrazione in proposito; che insomma, parafrasando un noto regista italiano, “dicesse qualcosa da Ministro”.
Invece abbiamo assistiamo alla consegna di una nota riassuntiva delle varie proposte presentate dalle OO.SS. (la nostra prevede, oltre alle maggiori risorse di cui sopra, anche una norma che affermi la “peculiarità” dei compiti del personale civile, per rendere possibile la creazione del “fondo speciale”) e alla richiesta di trovare, all’interno della compagine sindacale, una sintesi che portasse all’individuazione di una soluzione condivisa da presentare ad un tavolo tecnico di approfondimento: insomma, di fare noi il Ministro. Francamente un approccio deludente, che ha indotto le OO.SS. a richiedere al vertice politico di assumere l’iniziativa, ottenendo la disponibilità alla istituzione di tavolo tecnico che valuti le varie proposte in campo. FLP DIFESA ha chiesto e ottenuto, nell’ipotesi, che tale tavolo tecnico sia paritetico, ovvero con la partecipazione delle OO.SS., a differenza di quanto avvenne con il tavolo tecnico del 2015.
Anche su questa soluzione, però, si sono subito palesate delle divisioni sul fronte sindacale, con FLP DIFESA ed altre sigle autonome disponibili ad un confronto, oltre che sulla propria, anche su tutte le proposte in campo, senza alcuna pregiudiziale, e CGIL-CISL-UIL+UNSA arroccati sulla loro proposta (che l’Amministrazione ha stimato avere un costo di 238 mln di euro) e indisponibili a confrontarsi sulle altre.
Su tale ultima proposta qualche considerazione si impone: a prescindere dalla domanda legittima su come potrebbero essere reperiti, solo per il personale civile della Difesa, quasi 240 mln di euro in un momento non propriamente felice per il bilancio dello Stato, non erano proprio loro a essere scettici su altre proposte che presupponevano il reperimento di risorse addirittura inferiori? Mah!!
PROGRESSIONI FRA LE AREE.
Anche qui, non si registrano, purtroppo, novità clamorose. Il Ministro ha inserito tale questione all’o.d.g. per comunicare l’avvio di una iniziativa volta ad incrementare, mediante individuazione di apposito veicolo normativo, la percentuale per i passaggi fra le Aree prevista all’art. 22 del D.Lgs. 75/2017, attualmente fissata nel 20% del personale in servizio, sino ad una quota del 50%. Iniziativa sicuramente lodevole e che sosteniamo, senza però dimenticare che sia il precedente sia l’attuale Ministro avevano già messo in campo analoghe iniziative, senza tuttavia riuscire nell’intento. Se si partisse ora con le progressioni fra le Aree, ci troveremo di fronte a un bando che consentirebbe il passaggio fra I e II area di appena una cinquantina di persone, a fronte di oltre 1600 lavoratori che aspettano da anni una soluzione che permetta loro un minimo di avanzamento.
Queste i contenuti e le risultanze dell’incontro con la prof. Trenta sui due punti all’o.d.g.
Francamente, avremmo preferito che una occasione importante come l’incontro con la prof. Ministro, fosse utilizzata in modo più proficuo, piuttosto che per semplici comunicazioni. Magari per affrontare temi delicati come quello relativo al punto di situazione sui transiti del personale militare nei ruoli del personale civile, come aveva chiesto FLP DIFESA nell’indicare le priorità dell’incontro (per noi, gap e transti). Peraltro, una sollecitazione in tal senso era venuta da tutte le sigle sindacali nel corso dell’ultimo incontro del 12 marzo u.s., come riportato nel resoconto di riunione che abbiamo pubblicato sul nostro sito, anche alla luce del fatto che il Gabinetto aveva convocato per il 29 marzo un incontro tecnico tra gli Organi della Difesa. Evidentemente, si è preferito, come di consueto, rimandare e non affrontare i problemi con la speranza, forse, che le questioni si risolvano da sole!! Attenzione, il problema transiti è enorme e va affrontato, o prima o poi scoppierà!
In ogni caso, queste le comunicazioni fornite alle OO.SS. dalla Ministra:
Legge 244/2012.
E’ in corso di predisposizione uno strumento legislativo che consenta la revisione della Legge 244/12 nella parte relativa alle consistenze numeriche del personale civile al 31.12.2024, prevedendone evidentemente un aumento. Per chi come noi a suo tempo (era il 2012) fece quasi in solitaria una battaglia contro il DDL Di Paola, la notizia risulta particolarmente importante, considerato la situazione in cui versano gli organici civili e il fatto che proprio la 244/2012 risulta attualmente un vincolo che condiziona negativamente tutte le politiche assunzionali del dicastero; lo abbiamo evidenziato con forza, e questa iniziativa si muove nella direzione che FLP DIFESA ha da tempo auspicato.
Nomina Direttore Generale di PERSOCIV
Contestualmente il Ministro ha comunicato di aver finalmente operato la scelta nominativa, che però non ci è stata comunicata, in merito al nuovo D.G. di Persociv; si attende ora che la proposta scelta venga adottata con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, per poi poter essere ufficializzata.
Formazione.
La Prof. Trenta ha formalizzato l’avvio del Piano di Formazione triennale illustrato nella riunione del 27.10.2018 (vds Notiziario n. 119 di pari data) con la introduzione nel catalogo di DIFEFORM dei corsi di formazione rivolti al personale di I e II area, oltra a quelli organizzati dalla SNA a favore di dirigenti e funzionari.
Bando di mobilità
La Ministra ha comunicato che sono in procinto di uscire le graduatorie provvisorie conseguenti al bando pubblicato in data 23.01.2019. Nel prosieguo della discussione nella successiva sessione tecnica, alcune OO.SS., finalmente consce dei problemi innescati sul nodo “gradi di scopertura” a seguito delle risultanze dei “confronti tecnici” con gli OO.PP. ai quali FLP DIFESA non ha partecipato in quanto allora non firmataria del CCNL, hanno chiesto di cambiare i criteri del bando in corso d’opera. Ovviamente tale situazione è apparsa subito impraticabile, considerata la mole di contenzioso che ne deriverebbe e ha reso evidente che oramai non si potrà che attendere la conclusione dell’attuale bando di mobilità e procedere all’emanazione di uno nuovo, auspicabilmente con criteri diversi.
Purtroppo, fummo facili profeti quando a febbraio (vds Notiziario n. 16 del 19 febbraio), bocciata la proposta di FLP DIFESA di annullare il bando attuale e di iniziare subito un confronto al tavolo politico per procedere immediatamente con un nuovo bando con criteri diversi e che consentissero una mobilità vera, prevedemmo che la vicenda si sarebbe conclusa nel modo attuale, con un bando di mobilità catastrofico che consentirà al massimo qualche decina di trasferimenti e con i tempi per un nuovo bando che si allungano a dismisura, tradendo ulteriormente le legittime aspettative di chi aspetta un trasferimento che gli consenta di vivere una vita dignitosa.
Ultima questione, l’organizzazione dei tavoli, con la sessione politica che precede quella tecnica. Anche oggi, si è verificato il copione delle riunioni precedenti.
Il confronto sul tavolo politico si è così concluso dopo circa cinquanta minuti, anche a causa di un concomitante impegno che ha costretto la Prof. Trenta a lasciare il tavolo anzitempo, con tutte le questioni ancora aperte e senza nessuna assunzione forte di iniziativa politica da parte del Ministro rispetto al punto principale in discussione, ovvero il gap retributivo. Di seguito è poi partito il tavolo tecnico che però, come abbiamo detto, si è risolto nella proposizione di tutta una serie di questioni, “gettate” sul tavolo piuttosto che affrontate in modo organico e che non hanno consentito, ma ormai non ci stupisce più molto, di addivenire ad alcun approdo operativo.
E’ di tutta evidenza, come le risultanze conclusive della riunione (la quarta con la Ministra in questo anno 2019, e a quasi un anno dalla sua nomina) non ci soddisfano per nulla, sia per la mancanza di risposte alle tante questioni sollevate in questi mesi sia per la perdurante mancanza di assunzione di responsabilità politica del Ministro in ordine alle scelte sulle politiche del personale.
Sono questi i motivi che inducono la FLP DIFESA, come già anticipato, ad avviare una fase di mobilitazione della categoria, partendo da un diretto coinvolgimento dei lavoratori nel corso di una serie di assemblee sui posti di lavoro, le cui date e i luoghi di svolgimento sono indicate sul nostro sito www.flpdifesa.org (già pronto il calendario delle iniziative per il corrente mese di maggio, che proseguiranno anche in giugno e luglio, si veda l’agenda nazionale, parte alta a destra sulla home page).
Invitiamo, pertanto, tutti i colleghi a partecipare numerosi alle assemblee, facendo sentire forte la loro voce.
(Giancarlo Pittelli)