L’audizione del 30 luglio u.s. di fronte alle Commissioni parlamentari Difesa del nuovo Capo di SMM, Amm. Cavo Dragone. Intervento iniziale molto istituzionale e misurato nei toni e nei giudizi; la parte più interessante invece quella con le risposte alle domande dei parlamentari. Una delle quali ha riguardato il personale civile, e il Capo di SMM ha affermato la “peculiarità” dei compiti e delle funzioni civili e la necessità di tutelarla. Il problema è però come affermarla e poi tutelarla. La nostra idea al riguardo

Notiziario FLP DIFESA n. 73 del 5 agosto 2019 –

Dobbiamo dire subito che, questa volta, la parte più interessante dell’audizione del nuovo Capo di SMM, Amm. G. Cavo Dragone – avvenuta il 30 luglio u.s. in Senato di fronte alle Commissioni parlamentari Difesa riunite in seduta congiunta – è stata la seconda, che ha registrato cinque interventi (quasi un record) dei parlamentari e risposte davvero molto chiare da parte del Capo SMM.

L’audizione si è avviata con la relazione introduttiva dell’Ammiraglio, che è apparsa molto “istituzionale” e anche molto attenta e misurata nei toni e nei giudizi: abbiamo sentito, per fare degli esempi, solo accenni ai problemi che si vivono oggi nel Mediterranea e nessuna valutazione e, sul fronte a noi caro delle problematiche dell’area industriale del Ministero della Difesa, parole alquanto scontate e nulla di più.

Il Capo di SMM in apertura ha ricordato “la dimensione strategica del mare”, che l’ ”80% circa delle merci si muove su nave”, e che, anche per questo, “al centro del dibattito europeo vi è la creazione di una governance del mare”.   Ha poi ricordato come “la Marina opera mediante il dispositivo Mare Sicuro”, e che lo stesso è in capo a CINCNAV che rappresenta “il cuore dell’intero sistema navale italiano e l’occhio dell’Italia nel Mediterranea”.

L’Amm. Cavo Dragone ha poi riassunto le missioni che vedono oggi protagonista la Marina Militare e affermato che sarà utile “intensificare i contatti e le cooperazioni nazionali e internazionali”; ricordando “la grande attenzione che M.M. pone agli aspetti sociali” e lodevolmente indicando in termini di priorità  anche ”la tutela dell’ambiente marino”.

Sotto il profilo operativo, l’Amm. Cavo Dragone ha invece affermato “la volontà di disporre di uno strumento aeronavale bilanciato, equilibrato, in linea con i piani concordati in sede NATO e UE, e adatto a impieghi duali”, e per questo ha rappresentato le attuali necessità della F.A. che sono:

  • il “mantenimento del personale su livelli adeguati” in quanto ”le 9000 unità civili di oggi appaiono già insufficienti” e le 26.000 unità fissate dalla L. 244/2012 al 31.12.2024 “non appaiono realistiche”;  
  • la “disponibilità delle capacità della Portaerei, da equipaggiare con i 15 F-35 B”;
  • infine, il disporre di maggiori  risorse “per l’ammodernamento di basi navali e impianti e per il recupero del patrimonio alloggiativo”, segnalando  l’insufficiente finanziamento del “Piano Brin” (solo 13 mln di euro a fronte dei 70 mln necessari).

A seguire, gli interventi dei Commissari e, questa volta, le interessanti risposte del Capo di SMM, sia sugli aspetti operativi relativi alla F.A. (che qui ovviamente tralasciamo) che su quelli di ordine più politico e sindacale.

Circa l’Operazione Sophia, l’Amm. Cavo Dragone ha detto che “non è stata depotenziata, ma cambiata nella sua conduzione” dopo che il nostro Paese “ha messo di fronte all’Europa determinate responsabilità”, mentre sulla spinosa vicenda relativa alla “chiusura dei porti” ha affermato che la questione non riguarda la Difesa e ancor meno M.M., negando peraltro dissensi tra i Ministri. E’ lecito dissentire?

Per quanto attiene alle questioni di nostro maggiore interesse, in risposta ad una domanda che chiedeva se “esistessero soluzioni” in ordine alla grave carenza di professionalità degli Arsenali, il Capo di SMM ha affermato che il blocco delle assunzioni è stato “una tragedia”, e che, ove non si invertisse la tendenza, il 2025 segnerebbe il “punto di non ritorno”.

Interessanti anche alcune sue considerazioni sulle attività di lavoro dei lavoratori civili degli Enti industriali, a suo dire “fondamentali e indispensabili”, e quelle sul ruolo più in generale dei dipendenti civili della Difesa, che a suo dire rappresentano “una peculiarità che andrebbe tutelata”.

E’ esattamente quello che pensiamo e diciamo noi da tempo. Il problema è però come affermarla e dare corpo a quella “tutela”, e su questo la nostra O.S. ha già indicato alla Ministra una strada: quella di una norma legislativa ad hoc che affermi detta “peculiarità”, esattamente come è avvenuto per i militari con il riconoscimento ex L. 183.

Fatto questo, come per i militari, si aprirebbero autostrade sotto il profilo economico e normativo, e senza mettere stellette o cambiare comparto e status.

Domani, 6 agosto, le OO.SS. incontreranno per la prima volta l’Amm. Cavo Dragone, e noi speriamo che sia un incontro utile e costruttivo e foriero di buone nuove per i lavoratori civili impiegati nella Marina Militare.

Dei contenuti e delle risultanze di questo incontro, ne de daremo ovviamente conto con successivo Notiziario.

Pubblichiamo su questa stessa pagina il video integrale dell’audizione (vds. allegato 1),  il testo dell’intervento iniziale del Capo di SMM (vds. allegato 2) e le slides proiettate in audizione (vds allegato 3)

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: il video integrale dell’audizione del capo di SMM 

Allegato 2: Il testo dell’intervento iniziale dell’Amm. Cavo Dragone

Allegato 3: Le Slides illustrate dal Capo di SMM