Notiziario FLP DIFESA n. 72 del 1 agosto 2019 –
C’è una novità, politicamente molto importante, che è emersa nell’incontro di ieri pomeriggio a Palazzo Esercito con SME RGF e DIPE: tutte e sette le sigle sindacali presenti hanno rivolto a SME la richiesta di ripristinare le sessioni informative periodiche, che dal 2018 non si fanno più.
Ricordiamo il problema: fino a tutto il 2017, l’Ufficio OO.FF. di RGF convocava, mensilmente o bimensilmente, delle riunioni con le OO.SS. informandole preventivamente dei riordini in atto, con i nuovi organici e le posizioni organizzative, ed è stato, questo, un metodo di lavoro molto efficace.
Ebbene, ad un certo punto (primavera 2018) noi ci accorgiamo che RGF non ci convoca più, e pertanto inviamo al Capo di SME la nota che pubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 1 che recante la nostra richiesta di ripristino delle sessioni (vds Notiziario n. 55 del 28.05.2018), alla quale SME RGF risponde con la nota che pubblichiamo sempre su questa pagina in allegato 2, confermandone invece la cancellazione alla luce del nuovo CCNL (vds Notiziario n. 81 del 27.07.2018).
Diciamo la verità: il nuovo CCNL, pessimo su tanti aspetti, appare su questo invece solo un pretesto in quanto il vecchio CCNL non obbligava di certo alle sessioni informative, che però fino a dicembre sono state fatte, evidentemente per scelta e utilità di SME stesso, che dal 2018 ha invece cambiato opinione.
I danni sono oggi evidenti a noi tutti: riordini e modifiche organiche sono oggetto quasi sempre di informazioni successive, a carte già decise, e le OO.SS. si trovano a dover subire i riflessi negativi che arrivano dagli Enti e dagli stessi lavoratori.
Ultimo esempio, la cancellazione di 32 posizioni dall’organico di IGM Firenze, che abbiamo rappresentato a SME-RGF insieme ad altre sigle, con il taglio incomprensibile di profili strategici per la vita dell’Ente, quali quelli cartografici di 3^ e 2^ area, e la scomparsa della dotazione del Museo Storico della Cartografia, tagli peraltro contestati dalla stessa Direzione dell’Ente, ma già in vigore dal 29 luglio. Ne abbiamo pertanto richiesto la sospensione.
L’ultimo esempio dei tagli sopra riferiti interessanti l’IGM aggiunge un ulteriore tassello al problema, e ha sollecitato tutte le OO.SS. a richiedere il ripristino delle sessioni informative. Nella seconda metà di settembre incontreremo il Capo di SME, gen. S. Farina, e in quella sede vedremo se la richiesta è stata accolta.
La riunione era stata convocata dietro nostra sollecitazione per un punto di situazione sui riordini dell’area territoriale (CEDOC E CME).
Proviamo a fissarne il percorso: dopo i riordini del 2013 e la soppressione dei CEDOC insistenti nelle sedi dei CME e in essi confluiti come UDOC (Uffici Documentali), il D. Lgs. n. 7. 2019 – attuativo della L. 244/2012 – prevedeva la soppressione di tutti i CEDOC al 31.12.2018, data poi differita al 31.12.2019 dalla Legge 145/2018.
La data di soppressione (31.12.2019) è confermata per tutti i CEDOC e per CME Molise (che verrà assorbito da CME Abbruzzo e riconfigurato come CME Abbruzzo e Molise), e sarà disposta con D.M., ma con alcuni “accorgimenti” che saranno oggetto di decreto da parte del Capo SME, volti ad assicurare progressivamente la dematerializzazione di tutti gli archivi, allo stato ancora in itinere, e il trasferimento del materiale documentale a Candiolo (prov. Torino, sede ex CERICO) che è oggi in ristrutturazione.
Va però detto che le scelte definitive non sono state ancora operate, essendo tuttora all’attenzione del Capo SME, e pertanto non sono ancora disponibile nè i numeri nè le nuove configurazioni degli Enti riordinati, e per questo abbiamo chiesto, insieme ad altre sigle, una nuova sessione informativa a settembre
Qualcosa però è emerso: la procedura semplificata è prevista per i CEDOC di Como, Brescia, Cagliari, Milano, Ancona, Palermo, Udine Chieti e Lecce, e questo significa che il personale resterà nel sedime, o in UDOC dipendenti dal rispettivo CME o in “Sezioni Gestioni Archivi” posti sotto UDOC.
Invece per i CEDOC di Catania, Caserta, Salerno, Verona e Roma, DIPE prevede la procedura ordinaria, avendo operato già una prima ricognizione delle “desiderata” e individuato alcune criticità, il che vuol dire che non tutto il personale potrà rimanere nei sedimi nei nascenti UDOC e Sz. Archivi.
(Giancarlo Pittelli)
Allegato 1: 28.05.18 – Lettera FLP DIFESA a Capo SME per sessioni informative
Allegato 2: 05.07.2018 – risposta di SME RGF a FLP DIFESA sessioni informative