Notiziario FLP Difesa n. 84 del 7 ottobre 2020 –
Si è svolta oggi a Persociv la riunione per l’aggiornamento del Protocollo sulle misure di prevenzione e sicurezza in ordine all’emergenza sanitaria da “Covid-19” e la definizione degli assetti del lavoro agile. Il Protocollo infatti portava la data dello scorso 22 giugno, e ovviamente aveva perso la sua incisività dopo la emanazione della l. 77/2020, e della Direttiva n. 3 della Funzione Pubblica, e la autonoma emanazione da parte degli Organi di Vertice di atti e circolari interne senza interfacie con le OOSS., giustificandosi così al livello locale la gestione unilaterale della fase del rientro. Tuttavia la recrudescenza dell’epidemia, che si è manifestata anche all’interno della Difesa con diversi focolai, insieme all’aumento dei rischi determinato oggi dalla riapertura delle scuole, fanno si che non possiamo assolutamente dirci fuori dall’emergenza, e che le misure per la sua gestione debbano continuare ad essere monitorate ed adeguate all’interno dei nostri luoghi di lavoro.
Il testo proposto dall’AD è stato adeguato agli aggiornamenti normativi intervenuti da giugno in poi, e contiene due modifiche sostanziali: è stata eliminata la previsione dell’impegno dell’A.D. ad acquisire accessi da remoto a tutto il personale in lavoro agile, ed è stata “alleggerita” la parte relativa alla sanificazione degli ambienti; in merito FLP Difesa ha chiesto: 1) che venga riaffermato l’impegno di AD a proseguire nell’attività di implementazione degli accessi da remoto, nell’ottica di uno smart working sia emergenziale che ordinario e di un processo di digitalizzazione irreversibile; 2) che il punto relativo alla sanificazione venga riformulato in modo più preciso sancendo l’impegno alla periodicità almeno quindicinale della sanificazione volumetrica e della igienizzazione degli ambienti di lavoro e degli impianti di aerazione e condizionamento/climatizzazione, tramite aziende specializzate e con l’utilizzo dei prodotti aventi le caratteristiche previste dall’Autorità sanitaria.
Ma più in generale le proposte di FLP Difesa sono state mirate alla compiuta applicazione dell’art. 263 del d.l. 34/2020, modificato in l. 77/2020 e delle sue finalità di prevenzione dal contagio da Covid-19 da adottare sino al 31.12.2020, (termine aggiornato al 31 gennaio 2021 con DPCM pubblicato proprio oggi in G.U): il ricorso al lavoro agile in modalità semplificata e la rimodulazione dell’organizzazione del lavoro attraverso una maggiore flessibilità degli orari di lavoro.
Pertanto, abbiamo presentato proposte su più fronti, e ne riepiloghiamo punti salienti rinviando al testo integrale per una analisi più approfondita:
- il recupero della disciplina del lavoro agile come originariamente concepita dalla normativa del 2015 e del 2017 e dalla direttiva della FP n. 3/2017, tenuto conto che la normativa anti COVID ne semplifica solo le modalità di adozione, ma non interviene su quelle di attuazione; in particolare l’art 18, c.1 della L 81/2017 introduce e promuove “…il lavoro agile.. … quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato…:
- senza precisi vincoli di orario: la prestazione ha i soli vincoli del limite di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale. E perciò abbiamo chiesto:
- il riconoscimento al dipendente dell’autonomia di gestione del proprio orario nell’arco della giornata all’interno dell’orario di servizio dell’Ente, fino al completamento della prestazione lavorativa prevista per quel giorno;
- Il riconoscimento del diritto alla disconnessione mediante la previsione di un periodo di riposo di almeno undici ore.
- la autocertificazione come documentazione probante la durata della prestazione, le eventuali sospensioni e le riprese;
- la creazione di apposita voce del sistema di rilevamento dell’orario per la registrazione delle attività rese.
- Senza precisi vincoli di luogo di lavoro: la prestazione lavorativa può essere eseguita in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esterno senza una postazione fissa.
- la valorizzazione delle relazioni sindacali nell’emergenza COVID 19, e in particolare dei Comitati: abbiamo chiesto di integrare il protocollo con le seguenti previsioni:
- la partecipazione alle relative riunioni sia considerata attività di servizio a tutti gli effetti di legge;
- sia assicurata la costante ed esaustiva comunicazione, il coordinamento fra enti dello stesso territorio tenendo conto delle ditte esterne che vi prestano servizi, il massimo coinvolgimento dei Comitati in caso di insorgenza di eventuali contagi;
- la ricognizione delle attività telelavorabili sia eseguita congiuntamente.
- Sia ricondotta al confronto locale la organizzazione del lavoro nella fase della ripresa sino al 31 dicembre 2020, (ora 31 gennaio 2021) , e dunque i seguenti temi:
- la flessibilità dell’orario di lavoro e articolazione giornaliera e settimanale: – possibilità di ampliamento dell’orario di servizio; – individuazione di un più ampio ventaglio di articolazioni di orario di lavoro, al fine di evitare assembramenti in accessi e uscite nella sede di servizio, di contemperare le esigenze di cura familiare, di rendere compatibili gli orari con quelli dei servizi pubblici, quali scuole e mezzi di trasporto; – la articolazione mista della prestazione lavorativa, parte in presenza e parte in smart working nella stessa giornata oppure per giornate intere alternate per le due fattispecie; – la possibilità di maturare situazioni di debito/credito orario da compensare entro due mesi nei giorni di rientro nella sede di servizio;
- la gestione dei rientri e applicazione al lavoro agile di almeno il 50% del personale impiegato nelle attività telelavorabili;: devono essere evitati rientri massivi e indiscriminati, e si deve tutelare la fragilità, le esigenze di cura familiare, il pendolarismo, anche mediante la esclusione dal computo della quota percentuale. Ciò anche tenuto conto che la FP si è espressa nel senso che tale percentuale possa arrivare anche al 100%. Si chiede inoltre di calcolare la quota sulla base dell’intera compagine di lavoro, e non solo sulle presenze di civili, tenuto conto della sproporzione numerica delle due anime..
- L’aggiornamento/implementazione della mappatura delle attività telelavorabili, sia in ottica antinfortunistica che in quella di stabilizzazione del lavoro agile nella PA, come da normativa.
- Le misure antinfortunistiche in senso stretto: abbiamo chiesto fra l’altro: – di definire la posizione giuridica in cui si viene a trovare il dipendente positivo ai test sierologici, posto in quarantena di tre giorni; – la predisposizione di locali di isolamento/biocontenimento per il dipendente sintomatico e di mezzi per il suo rientro a domicilio; -l’impegno dell’AD a fornire anche ai civili che ne facciano richiesta test sierologici e molecolari, e il vaccino antinfluenzale.
Infine abbiamo ribadito la necessità di approdare entro il 31 gennaio 2021 alla redazione del Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA), e chiesto l’impegno a concludere un separato accordo per il lavoro agile nella Difesa nella forma ordinaria.
L’AD invierà a breve un testo coordinato, su cui riprendere il confronto il prossimo 15 ottobre p.v. . La data sarà utile anche per riprendere, e possibilmente chiudere, il percorso sul FRD 2020. Ma non ci sono novità in merito ai 20 milioni promessi dal Ministro per le progressioni. In allegato il testo con le nostre proposte.
Vi aggiorneremo, come sempre, quando avremo nuovi elementi utili. Fraterni saluti
- LA SEGRETERIA NAZIONALE
Maria Pia BISOGNI – Pasquale BALDARI
Allegato 2 : DL 125 del 07.10.2020 – Misure urgenti connesse con la proroga stato di emergenza COVID-19
Allegato 3 : DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 07.10.2020 – proroga stato emergenza 31.01.2021