Il Documento Programmatico Pluriennale 2021 – 2023 presentato ad agosto dal ministro Guerini. L’analisi di FLP Difesa. La percentuale del 2% auspicata dalla NATO è ancora lontana. Nel Settore “Esercizio” le risorse restano ancora indirizzate al finanziamento delle spese a carattere obbligatorio e inderogabile. Significativo aumento delle risorse destinate al Settore “Investimento”. Ma crescono le spese del Settore “Personale” (160 milioni in più al Personale Militare, 46 in meno al personale civile.

Notiziario FLP Difesa n. 60 del 08 settembre 2021 –

Il Ministro Guerini in audizione presso le Commissioni Difesa di Camera e Senato

Nei primi giorni di agosto u.s. il Ministro della Difesa ha presentato al Parlamento lo stato di previsione della spesa per l’anno finanziario 2021 e per il triennio 2021-2023, approvato con la Legge di Bilancio 2021 (L.178/2020), ed ha definito il “Documento Programmatico Pluriennale della Difesa per il triennio 2021-2023” (DPP)  (pubblicato in questa pagina in all.1).

Il DPP fornisce il quadro finanziario di riferimento, l’aggiornamento sulle attività che vedono impegnata la Difesa e le spese riferite alla c.d. “funzione Difesa”, in aderenza ai contenuti delle “Linee programmatiche del Dicastero(all. 2), presentate in data 9 marzo 2021 dal Ministro della Difesa alle Commissioni congiunte 4ª (Difesa) del Senato della Repubblica e IV (Difesa) della Camera dei Deputati, e a quelli dell’”Atto di Indirizzo per l’avvio del ciclo integrato di programmazione della performance e di formazione del bilancio di previsione per l’EF 2022 e la programmazione pluriennale 2023-2024, edizione 2021” (all. 3), approvato il 31 marzo 2021, che traccia le Linee di Indirizzo generali della Difesa, con un orizzonte programmatico triennale, definendo le Priorità Politiche che le aree Tecnico-Operativa e Tecnico-Amministrativa sono chiamate a seguire nell’utilizzo delle risorse finanziarie rese disponibili.

Il DPP è composto da tre capitoli: il primo è relativo agli impegni nazionali e internazionali del M.D.; il secondo allo sviluppo dello strumento militare; il terzo al bilancio. Rinviando per gli approfondimenti dei primi due capitoli direttamente al testo del DPP, approfondiamo in questo notiziario la parte relativa al bilancio.

Come si ricorderà, la legge di bilancio 2021 ha autorizzato per il MD una spesa complessiva (di competenza):

  • Per il 2021 di 583,2 M€, corrispondente: all’1,41% del PIL previsionale di 1.738.106,00 M€ (nel 2008 era dell’1,35%), a fronte del 2% richiesto dalla NATO; a un aumento di ben 1.641,4 M€ rispetto ai 22.941,8 M€ del 2020 (che, in termini percentuali, equivale a + 9,7%); a un incremento del 16,3% rispetto allo stanziamento di 21.132,4 M€ del 2008; al 3,2% delle spese finali del bilancio dello Stato che ammontano a 773.462,00 M€.;
  • Per il 2022 di 25.164,7 M€, pari all’1,37% del PIL previsionale di 1.835.755,0 M€;
  • Per il 2023 di 23.493,0 M€, pari all’1,23% del PIL previsionale di 1.904.638,0 M€. Val la pena precisare tuttavia che alcuni stanziamenti di interesse del settore della Difesa sono presenti anche negli stati di previsione di altri ministeri, in particolare il MEF e il MISE.

Dei 24.583,2 mln di € del bilancio complessivo: 16.809,00 mln di € sono destinati alla “funzione difesa”, che pesa dunque per il 68,37%; 7.209,40 mln di € alla funzione sicurezza del territorio, 156,1 mln di € per “funzioni esterne e 498,7 mln di € per le pensioni del personale in “ausiliaria”.

In ordine alla classica tripartizione della spesa della “funzione difesa”, il DPP segnala la distribuzione delle risorse:

  • 13,6% al settore “Esercizio” (con una variazione in aumento del 6,4% rispetto al 2020);
  • 24,0% al settore “Investimento” (con una variazione in aumento del 43,6% rispetto al 2020);
  • 62,4% al settore “Personale” (con una variazione in aumento dell’1,2% rispetto al 2020).

SETTORE ESERCIZIO Nonostante le variazioni incrementali registratesi negli ultimissimi anni, la situazione finanziaria del settore Esercizio della Funzione Difesa appare ancora particolarmente critica, tenuto conto che le ulteriori risorse affluite sul bilancio del Dicastero al citato settore, non hanno interessato quelle aree di spesa che prevalentemente impattano sull’operatività dello Strumento militare, ma risultano ancora prevalentemente indirizzate al finanziamento di spese aventi carattere obbligatorio ed inderogabile.

A conferma del costante ipofinaziamento del settore, si rileva dal DPP che da quasi 15 anni a questa parte, in ragione delle modalità con cui sono state applicate le successive spending review, è questo il capitolo di spesa che ha più sofferto per i tagli di Bilancio e che è stato “tenuto a galla” da mille espedienti (dai fondi del MEF per le missioni internazionali al programma SOFUTRA/SM, passando per le riassegnazioni). Nello specifico si evidenzia che il livello di risorse nel 2021, pari a circa 2,3 Mld€, risulta inferiore di circa il 15% rispetto a quello registrato nel 2008 (2,7 Mld€), con contrazioni nel periodo intermedio anche superiori al 20%. È del tutto ovvio che questa situazione non potrà durare a lungo; pena la progressiva perdita di capacità operative e di efficienza complessiva dello Strumento Militare.

SETTORE INVESTIMENTO: Senza alcuna ombra di dubbio, la vera (e più importante) novità del bilancio della Difesa 2021 è il vistoso aumento delle risorse destinate al settore “Investimento”, derivante dagli effetti delle riprogrammazioni effettuate nel 2019, dai 4 diversi “fondoni” varati con le 4 precedenti Leggi di Bilancio che proprio quest’anno cominciano a farsi più rilevanti (lo stanziamento complessivo per l’anno 2021 raggiunge circa 1.350 milioni di €) e dalla creazione di uno strumento di finanziamento a durata quindicennale (“Fondo relativo all’attuazione dei programmi di investimento pluriennale per le esigenze di difesa nazionale”). Nel complesso dunque, la spesa per il settore “Investimento” raggiungerà i 4.036,6 milioni nel 2021 contro i 2.810,7 dell’anno scorso, con una crescita complessiva di 1.225,9 milioni, pari a +43,6 %, e con una prospettiva di ulteriore aumento per il prossimo anno, per effetto di un anticipo dei fondi dal 2023 a 2022, raggiungendo la quota di 5,2 miliardi circa.

SETTORE PERSONALE: Il dato per certi versi più negativo del Bilancio della Difesa 2021 è rappresentato dalla nuova crescita delle spese per il Personale, si passa dai 10.365,9 milioni del 2020 ai 10.488,4 milioni di quest’anno, con un incremento 122,5 milioni di €. L’aumento in termini percentuali potrà anche sembrare modesto (+1,2%) ma il punto è che questa crescita non ci doveva proprio essere, perché in controtendenza alle indicazioni fornite dal DPP 2020-2022 che stabiliva una diminuzione proprio nel 2021 fino a 10.168,5 milioni. Inoltre, dal DPP si rileva che l’incremento risulta interamente concentrato sul Personale Militare, che passa dai 9.385,5 milioni del 2020 ai 9.554,2 di quest’anno (quasi 160 milioni di in più), a fronte della spesa destinata per il Personale Civile, la cui variazione tra il 2021 e il 2020 è invece di segno negativo, visto che si passa dai 980,4 milioni dello scorso anno ai 934,1 di quest’anno.

A ns. avviso, la spesa per il settore “Personale” continuerà ad aumentare nei prossimi anni, per i seguenti motivi (nonostante il massiccio esodo per collocamento in pensione del personale civile):

  • Le notevoli differenze retributive fra le due componenti presenti nel Dicastero;
  • I rinnovi contrattuali in atto per militari e civili;
  • I notevoli ritardi nella gestione del ricambio generazionale del personale civile, in particolare per l’area industriale, cui si doveva invece provvedere tempestivamente anche mediante assunzioni in deroga alle leggi vigenti ;
  • La possibilità, oggi in corso di valutazione in sede parlamentare (vds. l’all. 1 al Testo Unificato delle modifiche al C.O.M., della IV^ Commissione della Camera del 30.06.2021 – in all.3 al presente notiziario), di differire temporalmente il conseguimento dell’obiettivo organico (entro il 31.12.2024, progressiva riduzione dei militari a 150 mila unità e dei civili a 20 mila unità) indicato dalla legge delega n. 244 del 2012 (art. 3) e dal discendente d.lgs. n. 8 del 2014 (art. 12), che potrebbe portare nei prossimi anni non solo al mantenimento dell’attuale consistenza di personale militare (oggi distante dai numeri programmati) ma addirittura ad ulteriori arruolamenti; e ciò a fronte di una falcidiata presenza di personale civile.

In definitiva, il DPP della Difesa per il triennio 2021-2023 da un lato evidenzia una situazione apparentemente favorevole per tutti e tre i settori di spesa, ma dall’altro delinea palesemente una situazione ben lontana dagli obiettivi fissati dal riordino dello strumento militare previsto dalla Legge 244/2012, finalizzato al riequilibrio in chiave europea delle tre voci della Funzione Difesa (50-25-25%).

Come sempre, Vi terremo aggiornati.

Fraterni saluti.

p. IL COORD. NAZIONALE FLP DIFESA 

Maria Pia BISOGNI – Pasquale BALDARI

 

Allegato 1: 04.08.2021 – Documento Programmatico Pluriennale (DPP) della Difesa per il triennio 2021-2023

Allegato 2: 09.03.2021 – audizione Min. Guerini sulle Linee Programmatiche della Difesa

Allegato 3: 31.03.2021 Min Difesa – Atto di Indirizzo 2022 e programm. pluriennale 2023-2024

Allegato 4: 30.06.2021 – DDL recante il Testo unificato delle modifiche alla l. 244-2012