Riunione al Ministero del Lavoro sull’aggiornamento del Protocollo COVID 19 per il privato. Come richiesto da CSE, l’efficacia del documento viene prorogata al 30 giugno; le parti si ritroveranno a metà giugno per una verifica del quadro complessivo e per la rivisitazione dei contenuti del protocollo. CSE propone una riflessione sull’esperienza di questi mesi e su quanto di positivo si possa valorizzare per migliorare l’organizzazione del lavoro (con un occhio allo smart working) oltre che la prevenzione. Ora aspettiamo la convocazione di Brunetta per l’allineamento del settore pubblico al privato.

Notiziario FLP Difesa n. 30 del 5 maggio 2022 –

COVID19

Pubblichiamo di seguito il Notiziario della Conferazione CSE n. 4  del 04.05.2022 che riferisce dei contenuti della riunione svoltasi al Ministero del Lavoro in relazione all’aggiornamento del Protocollo Nazionale per il contrasto al COVID.

In data odierna, abbiamo partecipato come CSE alla riunione convocata dal Ministero del Lavoro per una verifica del protocollo che reca le misure generali per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 sui luoghi di lavoro.

 Come si ricorderà, l’esplodere dell’epidemia a febbraio 2020 obbligò il Governo a tutta una serie di misure restrittive di carattere sia individuale che collettivo, tutte comunque finalizzate al contenimento della diffusione del contagio, e tra queste quelle introdotte con il DPCM 11.03.2020, che portarono al lockdown e alle ben note limitazioni anche nelle attività di lavoro.

 In questo contesto, qualche giorno più tardi, era il 14 marzo 2020, Governo, Parti Sindacali e Parti Datoriali sottoscrissero un primo e specifico “protocollo”, articolato in 13 punti, che recava linee guida e indicazioni di carattere operativo, condivise da tutte le Parti firmatarie, per agevolare le imprese nell’adozione di misure per la prosecuzione delle attività produttive in condizioni di massima sicurezza all’interno degli ambienti di lavoro e di massima protezione in ordine alle modalità lavorative.

 Il protocollo del 14 marzo registrò poi degli aggiornamenti successivi legati alle evoluzioni del quadro epidemiologico e all’andamento della pandemia, che resero necessarie alcune integrazioni e modifiche al testo originario: il primo aggiornamento avvenne a soli 40 giorni di distanza con la firma del protocollo 24 aprile 2020; il secondo aggiornamento, invece, l’ultimo in ordine di tempo, vide successivamente la luce ad un anno di distanza, con la sottoscrizione del protocollo del 6 aprile 2021.

 Tutte e tre le circostanze videro la presenza al tavolo e l’attiva partecipazione della nostra Confederazione CSE, che appose la sua firma su tutti e tre i protocolli.

 Oggi, infine, una nuova convocazione delle parti firmatarie dei precedenti protocolli da parte del Ministero del Lavoro, al fine di decidere il da farsi sulle misure anti-Covid alla luce del mutato quadro emergenziale che è intervenuto in questi mesi.

 Alla predetta riunione, hanno partecipato per la Parte Pubblica, oltre al Ministero del Lavoro, anche il Ministero della Salute e il Ministero dello Sviluppo Economico; per le Parti Sociali, erano presenti i rappresentanti di Organizzazioni sindacali tra le quali CSE, e quelli di Organizzazioni datoriali tra le quali Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, CNA ed altre; infine, presente al tavolo anche INAIL. 

 La riunione è stata aperta dall’intervento del Rappresentante del Ministro del Lavoro che ha posto al tavolo la questione relativa al mantenimento o meno del “protocollo” alla luce dell’evoluzione della pandemia, prospettando da parte sua la possibilità di una conferma pro tempore, e ha chiesto alle Parti presenti di esprimersi al riguardo.

 Nel suo intervento, la CSE ha espresso la convinzione che, alla luce dell’evoluzione del quadro epidemiologico che evidenzia ancora oggi numeri importanti nei contagi da Covid-19 ancorché in significativa discesa, che suggeriscono la conservazione allo stato delle misure di prevenzione in atto, e soprattutto alla luce dell’efficacia che hanno dimostrato nel corso di questi due anni i protocolli nazionali e i discendenti protocolli aziendali che hanno assicurato tutele e sicurezza negli ambienti di lavoro, il protocollo, nel testo ultimo sottoscritto il 6 aprile 2021, vada mantenuto almeno fino a tutto giugno, naturalmente attualizzato con le ordinanze del Ministro della Salute.

 Per quanto attiene ai Dispositivi di Protezione Individuali (DPI), proprio alla luce dell’evoluzione attuale del quadro epidemiologico, la nostra Confederazione ha espresso il proprio convincimento circa la necessità del loro mantenimento negli ambienti di lavoro, in particolare nelle situazioni di particolare addensamento e dove non sia comunque possibile assicurare il distanziamento sociale necessario.

 

CSE ha infine proposto la riconvocazione del tavolo per la metà di giugno per decidere il da farsi alla luce dell’andamento della pandemia, ma anche per una riflessione a tutto tondo sull’esperienza di questi mesi, in primis sul positivo lavoro svolto dai Comitati Aziendali, e su quanto possa essere mantenuto in vita anche in prospettiva post-pandemica (il riferimento va in primo luogo alla positiva esperienza dello smart-working) al fine di introdurre utili modifiche nell’organizzazione del lavoro e di assicurare al contempo più tutele e più sicurezza nei luoghi di lavoro.

 A conclusione del giro di interventi delle Parti presenti al tavolo, si è unanimemente convenuto di confermare sino a tutto giugno p.v. l’efficacia del protocollo del 6 aprile 2021, con l’impegno delle Parti a ritrovarsi verso la metà di giugno p.v. per una verifica attenta dell’evoluzione del quadro pandemico e, alla luce di esso, per una rivisitazione dei contenuti del protocollo e una sua attualizzazione in termini operativi.

 Degli esiti della riunione odierna, verrà redatto un verbale a firma dei Rappresentanti di parte Pubblica presenti, che darà conto delle scelte e degli impegni di cui sopra.

 Nell’esprimere una valutazione positiva in merito alle risultanze della riunione odierna, che evidenziano ancora una volta l’utilità e la necessità del pieno coinvolgimento delle Parti sociali in materia di sicurezza “del” lavoro e “sul” lavoro, si fa riserva di inviare a tutte le nostre strutture sindacali il verbale di riunione non appena ci sarà pervenuto dal Ministero del Lavoro.    

LA SEGRETERIA GENERALE CSE

Dunque il segnale è di non abbassare la guardia. Intanto confidiamo che in sede di riconvocazione del tavolo trovino adeguata attenzione le riflessioni sull’esperienza vissuta e in particolare sugli spazi da destinare al mantenimento dello smart-working.  Fraterni saluti

IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA